giovedì 22 novembre 2012

Voglia di Africa.


Eccomi qui davanti al monitor, mentre sto preparando una chiacchierata di un paio d'ore per l'Università della Terza Età (tutto bene, se non ci sono da adoperare le mani, sembra che solo questo sia capace a produrre alla fine). Però non c'è niente da fare, non riesco a trovare concentrazione; il passaggio delle immagini su cui dovrei appuntarmi idee e fatti da raccontare, stabilire scalette e sequenze mi si confondono subito e invece di richiamare il ricordo per organizzarlo, mi danno voglie, sensazioni di mancanza, in una parola, desiderio incontenibile di partire. Sono fatto così, in realtà me ne starei così bene tra i miei muri, con le mie cose, a fare quello che più mi interessa, con questa finestra sul mondo da aprire a mio diletto. Invece questo virus meraviglioso e maledetto al tempo stesso, che si è incistato irrimediabilmente nella mia mente e che magari per un po' pare sopito ed innocuo, rimasto dormiente e che magari pensi scomparso, d'un tratto, e basta davvero poco, come riaprire un libro o far scorrere un'immagine, ritorna vivo e sviluppa di colpo tutta la sua aggressiva virulenza. 

Ecco che si sprigiona in una febbre ardente che cancella la ragione e vorrebbe imporre senza por tempo in mezzo, una sola compulsiva incombenza: partire, partire! Questo profumo di Africa poi, che traspare dalle cose che sto guardando, non  mi dà più pace. Il tremolare al vento dell'erba delle savane, gli artigli dei baobab che non vogliono saperne di staccarsi dal cielo, le mandrie infinite all'orizzonte che brucano la terra migrando, l'uomo nero primigenio, nostro padre lontano all'origine della specie e i cieli senza confini, come resistere! Ho appena smesso, per scrivere queste righe, di compulsare il web alla ricerca di soluzioni. Qualche cosa dovrò pur fare per fuggire da questa prigione senza sbarre, per dissetare questa arsura che mi percuote l'animo. Basta aprire il portafoglio in effetti, ho capito, poi è sufficiente puntare il dito, anzi la manina del mouse per trovare la strada e la biglietteria aerea allargherà facilmente le sue braccia comprensive per accogliere e soddisfare la  mia ansia. Vi terrò informati.

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6 commenti:

Sandra M. ha detto...

Ricevuto ieri il tuo secondo libro...la prossima settimana mi tuffo nella lettura.

il monticiano ha detto...

Certo che per un viaggiatore-narratore come te viene si' la nostalgia e la voglia di partire per terre lontane.

Adriano Maini ha detto...

Credo di capirti, dato che ho - oso! - almeno in parte le tue sensazioni, ma per il semplice fatto di recenti letture!

Enrico Bo ha detto...

@Sandra - Ma grazie sei proprio un'amica oltre che fedelissima!

@Monty - Soprattutto se poi non riesco a partire!!!

@Adri - Va' che già hai la fortuna di stare di fronte al mare invece che sperso tra le nebbie!

Anonimo ha detto...

Et oui , l'Afrique me manque aussi.
J'ai ton livre en main et j'y retrouve toutes ces sensations que j'ai ressenties là-bas.
Tu y retournes ? Veinard!!!
Jac.

Enrico Bo ha detto...

@jac - Merci de la consideration. est-ce-que tu aime la solution pour les photos? Pour mon voyage prochaine, on éspère, mais l'Afrique cout beaucoup...

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