martedì 1 gennaio 2019

Cronache di Surakhis 85: L'anno che verrà.



"Ma sì, da oggi è un nuovo anno e bisogna essere positivi. Non conta quanto sia pessima la situazione quanto enormi ed importanti saranno i disastri prodotti da questa gente. Prima o poi raccoglieremo i cocci e andremo avanti come si è sempre fatto. Avete pessimi governati, non lamentatevi, li avete votati e adesso loro si sentiranno in dovere di fare quanto avevano voglia di fare, a loro favore e a vostro danno. Li avete autorizzati voi." Questo era lo schema del discorso che Paularius intendeva diffondere per tutti i canali su cui poteva ancora intervenire efficacemente. Purtroppo da quando la situazione gli era sfuggita di mano ed i capipopolo peggiori in assoluto che si fossero mai visti, si era impadroniti del potere assoluto riducendo il Senato a un circolo di burraco, non riusciva più a controllare nessuno e temeva sinceramente che la ghenga dei crikkettini e delle gilde  non avrebbe mollato la greppia per molto tempo ancora. Già Surakhis si era completamente isolato da tutti gli altri pianeti della confederazione galattica ed i danni economici erano sotto gli occhi di tutti, ma la gente alla fine se ne fregava alla grande, ebbra di soddisfazione da quando era stata liberalizzata la caccia all'Andromediano, come sport di massa domenicale. 

Intanto qualunque lavoro doveva essere svolto in nero, anzi quello ufficiale era stato addirittura abolito per decreto in nome della libertà di fancazzismo e della honestà. Paularius ufficialmente sosteneva il governo, meglio non mettersi contro quella gente, ne andava della testa e quante ne erano  già cominciate a rotolare giù dal palco eretto sulla pubblica piazza di Novigorad, mentre le anziane sdentate giocavano alla playstation sotto la ghigliottina elettronica che pronunciava le sentenze a gettito continuo, alzando la testa solo per gridare un ormai stanco evviva, giustizia oppure uno vale uno, neppure più tanto convinto. Intanto nella periferia, tra le caverne scavate nelle montagne di immondizia, le bande dei tifosi manganellavano senza pietà chi non si scappellava al passaggio del Gran Ministro, che infondo aveva concesso a tutti la libertà di difendersi. In verità, grazie a molte delle ultime leggi promulgate sulle armilibere, la popolazione era diminuita del 30% e l'ente erogatore delle pensioni aveva avuto un gran beneficio. Alla fine, pensava Paularius, tutto torna e anche questa fase sarebbe stata superata, anzi, ripartendo poi dal fondo, gli schiavi non avrebbero avuto più di tante pretese, sarebbe bastato ridargli un po' di lavoro nelle miniere e libero accesso a qualche casa di piacere di terza serie, una sera la settimana e tutto sarebbe rientrato nella normalità. L'importante era tenersi fuori dalle grane più grosse. Cancellò tutto il discorso che aveva appena impostato e riscrisse un più semplice ed esaustivo:

Felice anno nuovo a tutti!




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1 commento:

William Brown ha detto...
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