lunedì 25 ottobre 2021

Ecologia facile 2 - Energia

dal web


E procediamo, cominciando ad esaminare la "facili" soluzioni che vengono proposte dagli ecologisti della domenica che hanno, non una, ma mille soluzioni semplici in tasca, che non si sa perché nessuno pensa bene di adottare immediatamente, se sono così semplici e convenienti da applicare. Intanto ricordo un altro assioma da mai dimenticare (uno al giorno leva il medico da torno). Qualunque provvedimento, azione, decisione o soluzione che presenti ad un primo esame grandi ed irrinunciabili vantaggi, produce anche reazioni e conseguenze, che vanno esaminate sempre prima di dare il via alle operazioni, calcolando bene, se gli eventuali svantaggi non rendano l'azione stessa più dannosa dei presunti vantaggi che si pensa di ricavarne. Nessuna azione è esente da reazioni, quindi bisogna sempre accertarsi, prima di cominciare, che il tacòn non sia pegio del buso. Ad esempio, se uno dice che l'energia prodotta con centrale atomica produce meno CO2 delle altre, dice una cosa vera apparentemente, ma il conto bisogna sempre farlo in maniera completa, dai dieci anni circa che ci vogliono per costruire la centrale, ai venti anni circa di esercizio e dai costi ecologici dello smantellamento e alle problematiche complessive del sistema, produzione dell'uranio, consumo di acqua, fino alla più importante di tutte, lo smaltimento delle scorie, cosa a cui al momento nessuno dà risposta, visto che non si è ancora trovata soluzione alle scorie di Trino Vercellese e di Caorso, centrali  smantellate ormai più di cinquanta anni fa. 

Inoltre bisogna anche dare risposta al problema di chi paga i costi di questa operazione a confronto delle centrali tradizionali. E i pannelli fotovoltaici, si considera solo il costo di esercizio (anche in termini di emissioni) o anche i problemi della loro costruzione (miniere di estrazione dei materiali necessari) e dello smantellamento dopo i 20/30 anni di esercizio? L'importante è che i conti bisogna farli bene e non accettare pedissequamente quello che apparentemente sembra così semplice ed evidente e magari è solo spinto da una lobby di parte che ha interessi specifici. Vi ricorderete sicuramente quando fu abolita la inquinantissima benzina al piombo per sostituirla con la benzina "verde", i cui composti aromatici sono alla fine molto più nocivi ed inquinanti della prima, ma tutti al momento la presero come una panacea assoluta e guai a chi diceva il contrario, nemico della natura e dell'ambiente. Certamente ricorderete la battaglia contro l'olio di palma, che a conti fatti, se vi prendete la briga di farli, è il grasso meno inquinante in assoluto nel suo complesso, necessitando di un settimo di suolo per essere prodotto, praticamente senza concimazioni, consumo di acqua e di presidi sanitari, se confrontato con i suoi concorrenti (olio di colza, di soya, di mais, di girasole), ma la lobby di questi produttori è fortissima in Europa e negli Stati Uniti e ha fatto credere a tutti lucciole per lanterne, solleticando i sentimenti più teneri, dagli oranghi alle foreste tropicali, poco importa se per produrre la stessa quantità di prodotto richiesto si debbono abbattere aree delle stesse foreste 7 volte più grandi.

Adesso invece è il gran momento della automobile elettrica. Chi si mette contro è un blasfemo antiecologista, come si fa a non capire che è la soluzione "verde" assoluta. Avrete notato che quando vuoi fare avere successo ad una idea devi sempre usare alcune parole chiave, verde è la principale, poi usate sempre sostenibile, biologico, biodiversità, naturale, saperi antichi e molte altre che non farete fatica a ricordare, perché le sparano a zero ogni giorno per propagandare qualunque prodotto che, costa un po' di più, capirà, ma è molto più sano, naturale e biologico quando non biodinamico per giunta. Tutte scemenze assolute che non vogliono dire assolutamente nulla se non sono supportate da sostanza vera, anzi nella maggior parte dei casi vengono usate solo per coprire la fuffa di un ecologismo inesistente o addirittura, a volte, dannoso all'ambiente. Dunque cominciamo a pensare che la miniera dell'elettricità non c'è e che per produrla è necessario partire in qualche caso da fonti cosiddette rinnovabili (ma che hanno anch'esse nella loro vita completa, produzione di scarti e inquinamento) oppure da tradizionali fonti fossili, carbone, petrolio, gas che prima devono essere trasformati in energia elettrica e successivamente in energia cinetica, con una perdita consistente ad ogni passaggio come insegnano bene nei corsi primari di chimica e fisica. Certo ci sarebbe un lieve miglioramento nell'aria delle città, pagato con un aumento notevole della produzione di CO2 e altri gas serra. 

Ma questo è l'attuale interesse delle aziende automobilistiche, un po' in affanno nella produzione tradizionale ed alle quali non par vero proporre di buttare via tutte le macchine circolanti per sostituirle con macchine elettriche e chi non lo farà sarà additato come nemico dell'ambiente da abbattere. Una cosa è certa, dato il previsto aumento della popolazione, pur con una curva meno ripida di prima e più li fai star bene e meno figli faranno, quando si dice di voler dimezzare, ad esempio, le emissioni di CO2 entro il ecc., nessuno vuole rendersi conto che entro il famoso ecc. i fabbisogni energetici sono destinati quantomeno a raddoppiarsi, dato che c'è almeno metà del mondo che, guarda caso, "pretende" di stare un po' meglio e di avere accesso a beni di consumo, non dico come il mondo occidentale, ma almeno la metà. Avete idea, se quella metà di mondo (India, Africa, sudest asiatico, sudamerica) riuscisse a mettere nel piatto la metà delle proteine di carne che ci mettiamo noi, di quanto dovrebbe aumentare la produzione di bovini, suini, polli e compagnia cantante e la produzione di tutte le altre derrate alimentari necessarie? O devono continuare a morire di fame perché voi avete caldo e non respirate bene. E qui si apre la discussione sul problema agricolo, che se non lo sapete è il più grande responsabile del global warming. Ma di questo, che è un altro argomento molto complesso e di cui se ne dicono di ogni, ne parliamo domani. 


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

''devi sempre usare alcune parole chiave, verde è la principale''

in effetti, a me ricorda tanto la maria....ma io sono un ingegnere anarchico, non conto.

Enrico Bo ha detto...

anche green non è male

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