Ormai uno dei saggi classici più noti di questo famoso autore alessandrino che, non per dire, ha frequentato il mio stesso liceo. Un lungo excursus sul tema della bellezza e di come questa sia stata interpretata nei millenni, secondo i diversi punti di vista e gli approcci filosofici del mondo antico, del Medioevo e di tutti i movimenti artistici degli ultimi secoli. Oltre all’aspetto filosofico dell’argomento, è di grande interesse tutta la ricchissima serie di rimandi letterari che vengono riportati a supporto dei diversi momenti e dei differenti concetti, a cui il bello viene associato e discusso. Ma non basta, in quanto ogni pagina è giustificata da una iconografia di opere artistiche, quadri, sculture, disegni, miniature di tale bellezza e coerenza da rendere di per se stesso un godimento lo sfogliare il volume, oltre che leggerlo. Il succo che ne deriva è sicuramente un senso di relativismo che, e non potrebbe essere altrimenti, è proprio della nostra epoca. Un tomo che non sta male in ogni biblioteca.
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