Noir francese di un autore noto soprattutto nel dopoguerra, amico di Simenon, senza tuttavia sfioreìarne le qualità. Produttore in quantità di letteratura di evasione, mostra anche in questo giallino i suoi limiti e lo stile datato. Appare come un filone classico sulla inevitabilità dostoevskiana della pena che implacabilmente si abbatterà sul reprobo e che sarà proprio lo stesso colpevole ad andarsi a cercare. Naturalmente in chiave decisamente minore. Se usato per passare un paio di ore in assenza di altro può andare, ma finisce lì. E non aggiungerei altro.
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Se volete lasciare una traccia del vostro passaggio, un refolo di brezza lontana, un'orma di un viandante che si è fermato per un poco, provando un attimo di piacere, lo riceverò tal quale l'avete provato voi e mi sarà di aiuto. Tuttavia, a causa della valanga di Spam che mi stanno bombardando mi vedo costretto a inserire, se ci riesco i captcha (o come si dice) abbiate pazienza.