Consueto noir
nordico, quelli che adesso vanno molto di moda, caratterizzato come si consueto
da atmosfere plumbee, personaggi che fanno le indagini, ognuno con così
complessi problemi familiari da risultare incredibile come possano ammucchiarsi
tutti nello stesso commissariato. Il libro è il secondo di una trilogia con gli
stessi personaggi, che significa altre 1500 pagine, che comunque se uno deve
passare il tempo. Lo passa. Comunque 750 e oltre pagine da sciropparsi per
poter arrivare alla fine che comunque prima o poi arriva senza troppi colpi di
scena, anzi con un finale che non mi ha convinto del tutto. La vicenda si
svolge a Stoccolma con tutte le tipiche atmosfere scandinave, forse
comprensibili dal momento che è gente che per sei mesi all’anno vede poco sole
e indaga come indica il titolo stesso, l’ambiente delle sette, già di per se
stesso foriero di teste bacate. Comunque si legge anche di peggio.
Pagine
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