
Il tutto è sempre condito dalla poetica tipica orientale, dove si deve immaginare e dove la natura colora e rappresenta i sentimenti. Certamente qua e là traspaiono anche le vicende personali dell'autore, figura discussa durante il periodo, in cui i letterati partecipavano prepotentemente alla discussione politica che andava formandosi, con la forte influenza russa e che condusse infine alla rivoluzione maoista. Non mancano i riferimenti alla cultura giapponese che al pari di quella russa influenzava in quel periodo l'intellighenzia cinese. L'attenzione dell'autore viene sempre riposta sull'aspetto popolare, dando rilevanza all'uomo e alle sue sfaccettature, alla tradizione, ma anche alle idee nuove che vorrebbero, come in tutti i movimenti dell'epoca, portare alla costruzione di un uomo nuovo, cosa ancora più difficile in un paese dove è totalmente sconosciuto il concetto di democrazia, ma ben radicato invece quello di dovere, di rispetto verso l'autorità. Lasciatevi tentare da questo raccontare piano, che si sofferma sui piccoli particolari all'apparenza insignificanti, conditi sempre da un finale delicato, mentre le storie si formano nei cortili degli hutong di Pechino o nelle vie polverose della campagna povera dove breve è il confine tra l'agiatezza, fatta del possedere quanto serve alla vita quotidiana e la povertà, che significa disperazione e spesso morte. Per chi vuole cercare di capire la Cina.
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