giovedì 30 settembre 2010

Recensione: Giono - L'ussaro sul tetto.

Ma sì, ve lo posso consigliare. Un libro di gradevole lettura, scritto da Jean Giono nel '51 e facente parte di un ampio ciclo di avventure risorgimentali. Io l'ho particolarmente goduto perchè la vicenda si snoda attraverso una serie di villaggi e paesi della Provenza, territorio di rara bellezza che mi appassiona ogni volta che lo percorro, che l'autore ben conosce avendovi soggiornato praticamente per tutta la vita, a Manosque. Angelo, il protagonista, si muove col piglio deciso del militare capace di affrontare le difficoltà più inattese che la vicenda gli pone davanti di volta in volta e alla fine riuscirà ad uscire indenne da tutto, salvando la vita e trovando anche l'amore. Ma lo sfondo formidabile che colora tutte le pagine del romanzo è il colera, che nel 1832 devasta questa parte di Europa, in tutta la sua cruda e spaventosa fotogenicità.
Carburante ottimo per la penna di un discreto scrittore che sicuramente ha tratto ampi spunti dalla Peste di Camus di pochi anni prima, gronda da ogni pagina del libro con i suoi quadri drammatici, le sue devastanti immagini di morte indecente. Il film che ne è stato tratto nel 95, non l'ho visto. Di certo la vicenda è molto trasponibile in pellicola e mi sembra di aver letto che è stato una specie di colossal, si è parlato di una delle più imponenti produzioni francesi con un ettaro e mezzo di tegole utilizzate per le scene della fuga sui tetti, uno dei punti clou del romanzo. Ma di questo però non so dirvi nulla se non le recenti dichiarazioni poco lusinghiere di Depardieu sulla Binoche. Mi ha smontato un mito. Chissà perchè per noi italiani, le attrici francesi sono sempre così intriganti!






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3 commenti:

Ambra ha detto...

La Provenza è una terra fantastica ed è con riluttanza se riesco a immaginare che un morbo allora così oscuro come il colera potesse serpeggiare in questo paradiso della natura.
Si troverà in qualsiasi libreria?
Anch'io non ho visto il film.

acquaviva ha detto...

Ma è lo stesso Jean Giono de "L'uomo che piantava gli alberi"? Nel caso avrei due luoghi comuni: "guarda quanto è piccolo il mondo" e pure "guarda quanto cambia la gente con gli anni..."

Enrico Bo ha detto...

@Ambra - Credo che si trovi facilmente.

@Acqua - Certo che è lui. Ha scritto una trentina di romanzi e l'ambiantazione è quasi sempre la sua amatissima Provenza che sa descrivere con cura e perfezione, sia che la ambienti nell'800, sia che parli di sue vicende autobiografiche come nel caso che citi.

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