Partiamo dal punto che questo è anche un blog di servizio. Quindi qualche consiglio, qualche indicazione, qualche parere bisogna pur darlo per questa estate in controtendenza al surriscaldamento globale. Dunque partiamo da Vargas, nota cantatrice di una giallistica un po' diversa e forse per questo di grande successo. D'accordo, se il consenso è grande un motivo ci deve essere e comunque merita di essere esaminato, almeno per poterne parlare, anche se non è assolutamente valida l'equazione: successo uguale validità, ne sia esempio il caso Dan Brown.
Comunque le prime pagine dell'ispettore Adamsberg di questi tre scritti raggruppati in un volume, mi avevano lasciato un po' interdetto. Uno stile scostante e un po' lontano dalle mie corde, tanto che a Natale lo avevo lasciato da parte dopo un paio di capitoli. Ora, complici le ore di gradevole ozio estivo (come se avessi da lavorare d'inverno) e la mancanza della tastiera, spiaggiato come un balenottero, me lo hanno fatto riprendere in mano deciso ad andare avanti.
Bene, dopo un po', devo ammettere che ti entra addosso e come in tutta la letteratura del genere vuoi vedere come va a finire, anzi il secondo libro, che ti sconta il modo di raccontare a cui ormai ti sei abituato, interessa più del primo e così via il terzo. Trame intricate con sorpresa finale obbligatoria. Insomma arrivi alla fine senza infamia e sanza lodo. Ma dai, se non avete di meglio da fare ve lo potete leggere anche voi, sempre che non vi aspettiate troppo, come lettura da ombrellone va benissimo, anche se a me attizza solo Montalbano.
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1 commento:
Sto leggendo il primo proprio in questi giorni.Mi piace come è scritto e come sono tratteggiati i personaggi.Il pensare-non-pensare di Adamsberg mi affascina; in fondo ha ragione, chi si mette a riflettere con la testa fra le mani. I pensieri si accumulano e s'intrecciano e le soluzioni spesso arrivano quando meno te lo aspetti
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