martedì 29 aprile 2025

M03 - Quando e come andare

Per le vie di Nouakchott - Mauritania - febbraio 2025
 

Per pianificare un viaggio in Mauritania, bisogna prima di tutto scegliere il periodo giusto e questo è sicuramente legato al clima ed alle temperature torride che regnano nel paese per molti mesi all'anno. Non dico che sia impossibile andare tra maggio e settembre, certamente bisogna vere un buon margine di resistenza e le difficoltà comunque aumentano, visto che parte del viaggio, consiste anche nel percorrere lunghe piste nel cuore di un deserto impegnativo. Comunque anche se il caldo sarà sempre una discriminante di grande importanza, considerate che nel paese si può dividere grossolanamente in tre zone. La fascia marina che, data la vicinanza dell'oceano Atlantico è anche la più temperata, rinfrescata in parte dal flusso costante degli alisei, mentre quella a ridosso del fiume Senegal, che segna il confine dall'omonimo stato del sud è calda, ma anche umida in quanto è l'unica parte del paese soggetta a piogge, quando ci sono. Infine abbiamo la zona desertica che occupa la maggior parte del paese verso nord, dove si raggiungono le massime temperature, anche se lo sbalzo termico durante la notte può essere importante e dove le precipitazioni possono essere quasi nulle anche per anni. Marzo e aprile, pur non essendo caldissime, rimangono un periodo inadatto al viaggio in quanto sono molto frequenti le tempeste di sabbia, che rendono difficile spingersi nel deserto e possono durare anche diversi giorni di seguito. In questo caso si è come avviluppati in una nebbia giallastra che impedisce ogni visibilità e costringe a stare continuamente con lo cheche, la lunga striscia di leggerissima stoffa trasparente che si tiene avvolta attorno al capo o meglio a rimanere al riparo. 

La stagione "piovosa" dura al sud da luglio a settembre e si caratterizza con rovesci impetuosi che possono gonfiare pericolosamente i wadi secchi durante il resto dell'anno, ma forniscono un aiuto fondamentale alla zona agricola che dipende esclusivamente dall'entità di queste precipitazioni. In questo caso anche le dune ed il territorio del sahel, per un breve periodo si ricopre di un leggerissimo strato di vegetazione erbosa percorsi da torrenti occasionali di acque fangose e violente. Quindi a conclusione possiamo dire che i mesi tra novembre e febbraio sono i migliori per visitare il paese, anche se di giorno può fare comunque caldo, mentre a fine dicembre e gennaio, durante la notte, nel deserto si possono raggiungere gli 0°C, cosa da considerare se si programma qualche notte in tenda o peggio à la belle étoile. Noi abbiamo scelto di partire negli ultimi giorni di gennaio, che è poi considerato uno dei momenti migliori per vistare tutto il paese. Dunque programmato il periodo, ho deciso seguendo anche il consiglio dell'amico Ahmed di considerare un dozzina di giorni di permanenza, che secondo i miei consueti standard sono pochini certamente, per avere una visione approfondita, ma considerati i punti di interesse segnalati come fondamentali, possono anche essere sufficienti per conoscere, certo solo superficialmente, l'essenza del paese. Insomma una toccata e fuga che consenta per lo meno di auscultarne i sapori, gli aromi, la carezza dei venti del deserto e la sua silenziosa presenza. 

A questo punto vorrei aggiungere due parole riguardo ai popoli ed alle etnie che abitano il paese, che come avrete capito dal piccolo escursus storico che vi ho già fornito in precedenza, sono molte e diverse tra loro, cosa che è stata sempre la causa principale dei diversi contrasti sempre presenti anche tutt'oggi. Infatti abbiamo nel paese un buon 30% di etnie di provenienza araba, qui giunte durante l'assalto all'impero Soninke, mentre sono quasi scomparse o sono state assimilate le componenti Berbere e gli originari Bafours. Abbiamo poi un altro 30% di neri affluiti in vari momenti dal sud, appartenenti a diverse etnie, tra le quali i Wolof sono la componente principale di cui conservano il linguaggio, assieme a frange di Peul, in prevalenza pastori provenienti dal Mali e zone limitrofe. Infine abbiamo un buon 40% di neri arabizzati chiamati Haratin. Bisogna dire che i contrasti tra la parte araba della popolazione e quella nera non sono mai stati buoni, considerati anche i problemi derivati dalle varie forme di schiavitù che, come ho detto, serpeggiano ancora tuttora nel paese, sebbene questa sia stata per legge definitivamente abolita, almeno sulla carta, dal 1961, rendendo il paese sempre soggetto a frizioni di natura soprattutto sociale e che all'inizio avevano anche venature religiose anche se oggi il 98% della popolazione si professa islamista. Insomma un melting pot piuttosto interessante da investigare, senza contare anche le piccole comunità di pescatori della costa, come gli Imarguin, che formano gruppi definiti e con caratteristiche particolari. 

Da considerare infine il pesante movimento di genti provenienti dai paesi dell'Africa nera che fruisce di una forma di immigrazione totalmente illegale ma tollerata e che in parte si può considerare di passaggio. Un quadro che definiremo meglio nel corso del nostro itinerario. Rimane la scelta di come raggiungere la sua capitale, dal nome poco pronunciabile: Nouakchott, un enorme fungo anomalo ed incongruo al territorio che la circonda, cresciuto a dismisura ed in costante espansione a partire dal momento dell'indipendenza, a partire da quello che era un piccolo porticciolo di pescatori sull'oceano. Non sono moltissime le compagnie aeree che la raggiungono con una certa frequenza e quindi la scelta si limita generalmente alle due che offrono il maggior numero di voli. La Air Maroc che la raggiunge da Milano via Casablanca e la Tunis Air che fa ovviamente lo scalo a Tunisi. La prima, salvo eccezioni costa in generale qualche cosa di più, ma non molto in effetti e a cose fatte, dico che sarebbe da preferire, ma noi, come sempre a causa del solito braccino corto che tende a minimizzare al massimo, perché, cosa del tutto ragionevole, tagliando anche poco, ma qua e là su tutto, alla fine della storia, si riesce a realizzare una diminuzione di costi che può essere anche considerevole. E quindi come avrete già capito la mia scelta è caduta sulla compagnia tunisina, che, naturalmente dopo l'acquisto dei biglietti, è risultata essere la vincente assoluta di una non gradita, almeno credo, classifica di merito. 

Infatti per il 2023 è stata nominata come la peggior compagnia aerea del mondo, cosa non bellissima se vogliamo essere sinceri. Questo primato poco ambito, pare sia stato conquistato soprattutto in riferimento ai frequentissimi ritardi ed alle cancellazioni di voli che arrivano tra capo e collo all'improvviso. Noi tutto sommato, anche se ne abbiamo usufruito solo per l'andata, visto quanto poi è accaduto, abbiamo avuto un bel ritardo di quattro ore sul volo tra Tunisi e Nouakchott, cosa che ci ha fatto arrivare verso le 3:30 del mattino, cosa non proprio comodissima, viste poi le ulteriori lungaggini aeroportuali. Naturalmente alla richiesta di rimborso a cui si ha diritto per questo tipo di ritardi, la compagnia, subito contattata, non si è neanche degnata di rispondere. E questo non è bello. Tuttavia, non lamentiamoci visto che quanto meno siamo arrivati, anche se con un po' di sforzo, in condizioni di poter cominciare regolarmente il programma previsto. Meno fortunate di noi, due amiche che partivano circa 15 giorni dopo, alle quali lo stesso volo è stato annullato del tutto, appena prima della partenza, con la proposta di volare due giorni dopo sulla stessa tratta. Ora capite che per un viaggio programmato di una decina di giorni, il taglio di due (salvo ulteriori sorprese) significa depauperare completamente il viaggio. 

Così sono state costrette a ripiegare per un giro in Tunisia, sicuramente altrettanto interessante, ma direi soluzione che ti fa alquanto rosicare. Quindi a questo punto consiglierei di puntare su Air Maroc, considerata più attendibile e generalmente con una minima differenza di prezzo. Rimane infine l'argomento di come spostarsi all'interno del paese per poter compiere l'itinerario fissato, visto che in ogni caso si tratterà di molti chilometri da percorrere, in parte su strada asfaltata, per i collegamenti principali ed in parte su piste di terra battuta o di sabbia. Qui non ci sono molte scelte da fare, bisogna quasi obbligatoriamente, se si vuole godere di una certa comodità a cui  l'anziano non riesce più giocoforza a rinunciare, affidarsi a qualcuno che di mestiere si dedichi a scorrazzare turisti qua e là per il paese, lungo tracciati che poi sono quasi fissi. La macchina per eccellenza che viene proposta in questi casi, è il classico pickup Toyota, auto molto versatile, non troppo pesante che si trova ben a suo agio sia su asfalto che può percorrere a buona velocità, che su sabbia grazie appunto al suo peso ridotto. Noi ci siamo rivolti ad Ahmed, contatto avuto grazie alla segnalazione di amici fidatissimi, che assieme al carissimo Brahim, si è rivelato, ottimo sotto tutti gli aspetti a partire da quello organizzativo, di cui avremo modo di parlare, ma soprattutto ricco di doti umane e flessibilità e soprattutto di conoscenza del territorio, che ci ha permesso di risolvere al meglio le problematiche che ci sono malauguratamente capitate durante il viaggio.

Erg di Adrar

SURVIVAL KIT

Volo - Con Tunis Air - Malpensa (TU 757 - 10:30 - 12:25) -Tunisi (TU 563 - 18:25 - 22:20)- Nouakchott . Scalo di 5 ore poi diventate 9. Ritorno TU 564 -23:20 e TU 756 -7:45 con scalo di 3 h circa.  € 540 a testa con bagagli in stiva.

Organizzazione - Mauritania Train Tour - Mr. Ahmed  - 

email: Mauritania 1995. ahmed.tour@mail.com 

tel /WhatsApp . +222.48143327 . Assolutamente affidabile e consigliatissimo. Un amico.

Strada nel deserto

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