Diciamo un gialletto da spiaggia, anche se mi dicono che l'autore Michel Bussi sia il più venduto giallista francese, che però, di norma ambienta le sue storie in Normandia. Questa storia invece si svolge tutta in Polinesia Francese, nell'isola di Hiva Oa, quella, per intenderci, in cui andarono a morire prima Gauguin e Jaques Brel successivamente. Un tipico impianto della storia alla Agatha Christie, in cui un gruppo chiuso e ristretto di persone, le stesse muoiono una dopo l'altra, ponendo quindi al lettore l'enigma di chi sia il colpevole. Nel nostro caso, cinque aspiranti scrittrici vengono convocate laggiù, da un famoso scrittore per partecipare ad un concorso letterario nel quale il premio consisterà nella pubblicazione del lavoro della vincitrice. La parte originale del romanzo sta nella narrazione che alterna di capitolo in capitolo, il punto di vista di tutti i personaggi, che mescola quindi le loro vicende personali alle loro azioni ed ai loro sospetti. Alle spalle il paesaggio e la natura prorompente di questa isola di sogno che con il suo esotismo ed i suoi richiami storici e artistici, fa da collante e da sfondo, permeando inevitabilmente il sentire e le azioni di ognuno. All'inizio, l'ho trovato un po' di faticosa lettura, poi se prendi il ritmo, ovviamente vuoi vedere come va a finire e come si risolve l'enigma. Sotto l'ombrellone può anche andar bene.
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