Giusto perché abbiamo tempo, in questo momento di riflessione, ecco qua un libricino tutto sommato gradevole, un centinaio di pagine da leggere in un fiato, scritte da questo storico della cucina e del cibo che va ad investigare appunto storia ed origine di uno dei piatti cult della cucina italiana, gli spaghetti al pomodoro. La parte più interessante è il punto di chiarificazione definitiva sulla disputa dell'origine della pasta, con le note leggende sul fatto che gli spaghetti siano stati portati in Europa da Marco Polo al ritorno dal viaggio. Il libro, documentatissimo, spazza via ogni dubbio su questa storia, il nostro nel suo Milione neanche ne parla, se non come riferimento ad una pasta di sago che ha trovato a Sumatra, raccontando la lunga storia della pasta in generale, che era già ben conosciuta dalle civiltà mesopotamiche, il suo sviluppo tra i greci (la famosa tria, ancora presente nel Salento, ciceri e tria) e tra i romani con le loro lasagne (lagana), arrivando infine agli spaghetti portati dagli arabi in Sicilia, terra in cui già nel XII secolo, esisteva una vera e propria attività industriale di esportazione. Il secondo focus è naturalmente sul pomodoro che ha aspettato qualche secolo dopo l'arrivo dall'America per aggiungersi allo spaghetto; unione compiutasi attorno al '700 proprio in quella Napoli che del "maccherone" è diventata poi la patria indiscussa. Si sottolinea anche il fatto del parmigiano, compagno antico e ideale, il cui uso sulla pasta allora bianca (maccheroni et similia) è documentato già dal Boccaccio nel suo paese della Cuccagna e precedenti. Da notare come il basilico si sia aggiunto solo in tempi recentissimi. Interessante, soprattutto per la documentazione e buon appetito.
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