Uno dei molti libri che sono stati scritti da chi vuol far partecipare il proprio pubblico alla propria malattia. Un momento difficile e nel quale appunto le parole per dirlo sono difficili. In questo caso, questo importante giornalista di guerra, ci racconta la sua avventura col mesotelioma, contratto forse proprio a causa del suo mestiere, quando raccoglieva in Serbia i servizi su quel capitolo nero dell'Europa, alternandolo a storie incontrate nel suo lavoro di reporter, attento agli avvenimenti e soprattutto al lato umano di quanto accadeva attorno a lui. Un libro che ti intristisce ovviamente ma che ti fa sentire vicino la persona che racconta, fine che probabilmente anche l'autore si proponeva. Una lettura un po' triste, che un po' ti spinge a pensare, ma certamente non spiacevole, in quanto Di Mare era di certo uno che sapeva scrivere e passarti dei sentimenti.
Nessun commento:
Posta un commento
Se volete lasciare una traccia del vostro passaggio, un refolo di brezza lontana, un'orma di un viandante che si è fermato per un poco, provando un attimo di piacere, lo riceverò tal quale l'avete provato voi e mi sarà di aiuto. Tuttavia, a causa della valanga di Spam che mi stanno bombardando mi vedo costretto a inserire, se ci riesco i captcha (o come si dice) abbiate pazienza.