mercoledì 5 novembre 2025

Azer 14 - Considerazioni finali

La terra del Fuoco - Azerbaijan - ottobre 2'25 - (foto T. Sofi)

 

Arrivati al termine di questa brevissima galoppata azera, mi sembra giunto il momento, come di consueto, di tirare le somme, di raccontarvi dunque quello che credo di aver capito di questo paese, secondo il metro fallace del soggiorno di pochi giorni, metodo sicuramente distorcente, ma obbligato e che tuttavia, spesso concede quelle sensazioni di impulso che non sono poi così automaticamente lontane dalla realtà. Come avevo premesso, la ragione che mi ha spinto a questo viaggio è stato la volontà di completare la conoscenza del Caucaso, di cui come sapete ho percorso tutta la parte nord nello scorso millennio, soprattutto per ragioni lavorative e lo scorso anno, nella sua parte sud, la Georgia e l'Armenia. Mancava giusto questo ultimo tassello, necessario a farsi, visto che per ragioni squisitamente logistico-politiche non si era potuto sviluppare contemporaneamente, vi ricordo a giustificazione, la guerra conclusa da pochi mesi tra Azerbaijan e Armenia, sulla pelle degli abitanti del Nagorno Karabagh, entità politica che è stata in pratica, col recente trattato, cancellata dalle mappe ed i residenti espulsi definitivamente dalle proprie case e diventati profughi definitivi in Armenia. Quindi conoscere la realtà Azera con gli evidenti contrasti di pensiero e di racconto dei fatti rispetto ai vicini, doveva essere fatto separatamente per necessità e serviva venirci direttamente e per questo aspettavo solo l'occasione giusta per farlo. 

Ora, ritenendo forse a torto che il paese, per le sue dimensioni e per i suoi punti di interesse non meritasse un viaggio specifico da svolgere, in almeno un paio di settimane, attendevo l'opportunità di un volo lowcost che consentisse con una breve visita di completare la pratica ed a lungo sono stato in agguato alle offerte del web in merito. L'occasione si è presentata con la presenza di un volo scontatissimo della Azerbaijan Airlines per Tashkent che consentiva quindi di visitare l'Uzbekistan, meta interessantissima che volevo far conoscere a mia moglie ed ai miei amici, visto che io già la conoscevo e successivamente e quindi senza costi accessori di volo, di fare uno stop over a Baku di sei notti, tempo che ho reputato sufficiente per programmare una sorta di giro. Devo dire a cose fatte, che forse il paese meritava qualche cosa di più approfondito specie per la sua parte occidentale e meridionale, mentre abbiamo potuto vedere abbastanza bene la capitale e la parte verso il Caspio. Credo tuttavia che il tempo sia stato comunque sufficiente per farsi un idea generale, certo sempre troppo generica, ma come sempre, come diceva Biagi non basterebbe un anno per capire un paese. In linea di massima l'impressione di base è che siamo in un paese dove le cose non stanno andando troppo male dal punto di vista economico, questo grazie alla situazione geopolitica generale di cui parleremo dopo. 

Si avverte, girando per le strade della capitale ma anche fuori nelle campagne, un tenore di vita accettabile e abbastanza condiviso. Gli stipendi medi (tra i 700 e i 1000 €) consentono, riferiti ad un costo della vita molto basso rispetto allo standard europeo (benzina 0,5 €/l, pranzi attorno ai 5 €, alberghi 3 stelle sui 30, scarpe tipo sneakers sui 10 € e così via), una vita abbastanza accettabile. Il parco macchine che gira è abbastanza aggiornato e la gente che vedi in giro nei supermercati in città e alla sera, è ben vestita e non sembra passarsela male. I carrelli sono abbastanza pieni e anche di merce di importazione. Il paese come è noto, vive principalmente di idrocarburi, su cui fonda le sue attuali fortune ed inoltre le vicende della guerra ukraina, ne favoriscono gli affari generali, visto che le sanzioni alla Russia, hanno fatto convergere il business proprio sui paesi del Caucaso, infatti moltissimo del gas russo non più venduto all'Europa, transita proprio da qui, tranquillamente triangolato, senza problemi e in giro è pieno di russi che trovano qui il loro sfogo, anche turistico, di affari e soprattutto di transito verso l'Europa. Infatti dappertutto fervono cantieri per nuove costruzioni, investimenti internazionali e così via, basta vedere i colossali terminal della Lukoil e della Gazprom appena fuori Baku. Per quanto riguarda il problema religioso, sempre importante da esaminare nei paesi che registrano forti contrasti in questo campo, mi è sembrato di poter rilevare che qui si è affermato una sorta di Islam gentile, niente affatto estremista che voglia imporre i tradizionalismi tipici di altre aree. 

La donna mi è sembrata molto più libera che in paesi vicini, si vedono poche teste velate e barbe salafite e quelli che ho contattato mi hanno confermato questa sensazione. D'altra parte alla sera vedi in giro ragazze e gruppetti di ragazze sole che frequentano locali e ristoranti, Il velo, nei pochi casi in cui è presente, è limitato generalmente ad un foularino colorato. L'accesso alle moschee è libero e anzi l'afflusso dei turisti è bene accetto e incoraggiato. L'atteggiamento poi verso il governo, appare piuttosto indifferente. Come in tutte queste democrature, certamente illiberali e per noi inaccettabili, nella pratica, se le cose economicamente non vanno male, la gente accetta tutto ed è abbastanza soddisfatta che tutto continui così. E' molto probabile che anche in elezioni alla europea, i governanti attuali, che pur appartengono ad una delle classiche satrapie familiari, così normali nell'Asia centrale, attirerebbe con ogni probabilità una solida maggioranza. Certo quando un regime necessita di continue rassicurazioni del suo potere, manifestando i faccioni presidenziali e le grandi statue nei centri cittadini per affermare un culto della personalità che da noi sembrava ormai residuo del passato, non è mai buon segno, ma tuttavia mi è sembrato che al momento sotto questo punto di vista, gli attuali governanti possano dormire sonni tranquilli. 

Oltretutto dopo una piccola fase critica col potente vicino, ricorderete l'abbattimento di un aereo di linea azero con molti morti, anche su questo fronte sembra che al momento regni la calma più assoluta. Un'altra cosa che mi interessava osservare è il rapporto conflittuale invece col vicino debole, quell'Armenia, che ha passato tutto l'ultimo secolo a subire stermini vari e continue predazioni di territorio, fino ad essere ridotta al piccolo stato odierno. Ovviamente entrambi gli stati sentono fortemente questo contrasto etnico, che ha provocato continui scontri, quando non guerre e morti e di certo nessuno dei due cerca di parlarne ricercando punti di vista obiettivi. Questo è abbastanza naturale, anche se in questo caso mi appare evidente che il popolo armeno, già bastonatissimo nel passato dalla Turchia, un tempo terra sorella e poi divenuta feroce persecutrice, abbia nell'ultimo secolo più che altro subito, fino ad arrivare alla pace recente, in cui ha dovuto accettare l'ultimo sacrificio di territorio, cosa che di certo provocherà revanscismi a non finire nel futuro. Ricordiamoci che in ogni pace ci sono i semi della futura guerra. Dall'altra parte, in chi si ritiene decisamente più forte e che probabilmente lo è, oltretutto appoggiato dalla Russia, si avverte ben chiara una pretesa di ragione senza discussioni, pensiero che ormai oggi sembra prevalere nel mondo, secondo il quale il più forte ha ragione e basta e casomai si vanno a cercare nel passato elementi estrapolati che possano confermare questa tesi preconcetta. 

Quindi tra la gente comune, per quel pochissimo che ho avuto opportunità di scavare, anche senza troppo odio latente, che poi in effetti non traspare, i vicini sono certamente i cattivi e comunque andavano messi a posto e poi andiamo avanti e non se ne parli più. Insomma le grancasse della propaganda fano il loro mestiere e comunque un bel nemico oltre frontiera fa sempre comodo per il futuro, anche al potere. Questa è una regola fissa che non si smentisce mai in nessuna parte del mondo. Per il resto, come impatto estetico, Baku mi è piaciuta molto, tante le cose da vedere ed alcune anche molto affascinanti, sia nella parte storica che in quella attuale ed ultramoderna che sta sorgendo grazie agli idrocarburi. Hai la possibilità di vedere monumenti antichi, la parte ottomana del centro ancora in piedi e poi tutti gli edifici zaristi, molti dei quali ricostruiti o rimaneggiati di recente ed infine la selva di grattacieli che ormai formano la skyline della città. Belli i locali e la vita di sera, che puoi trascorrere girando tranquillamente nel centro e non solo. Insomma una città tranquilla e apparentemente molto piacevole da vivere. I dintorni, in particolare la penisola di Absheron, con i vulcani ed il parco del Qobustan, raccontano molte cose interessanti e poi non dimentichiamo, una delle attrattive principali del paese che lo rendono unico, quello di essere la Terra del Fuoco, che sorge spontaneo dalla terra e che nei millenni ha condizionato storia, religioni e in tempi più recenti l'intera economia. 

Una curiosità da vedere e assolutamente unica, raccontata entusiasticamente da tutti i grandi viaggiatori del passato e rimasta lì a suscitare la meraviglia e l'interesse dei nuovi visitatori. Le altre puntate attorno alla capitale, raccontano di cose meno eclatanti, una realtà agricola e naturalistica di un paese dalle caratteristiche un po' selvatiche, a cavallo tra Europa e Asia, da sempre ponte tra civiltà, con tante zone climatiche differenti che va dalle cime dalle nevi eterne dell'alto Caucaso, ai deserti della vicina Persia, da situazioni quasi tropicali che favoriscono una agricoltura abbastanza ricca, a colline brulle e che conservano tra i loro anfratti, rovine di paesi spopolati, che trattengono tra le antiche case storie di regni millenari ormai trapassati. Insomma cose da vedere ce ne sono anche se come ho detto all'inizio, forse non varrebbe la pena di dedicare un viaggio specifico al paese, ma, possibilmente unirlo a qualche altra cosa. Per il resto un paese molto facile da visitare, senza mai nessun problema, né di sicurezza avvertita, né di difficoltà burocratiche, relativamente vicino, che adesso grazie alle lowcost aeree e alla facilità di prenotazioni effettuabili con la rete, non presenta nessuna difficoltà all'organizzazione economicissima totalmente fai da te, come abbiamo fatto noi. Sul posto troverete facilmente chi vi porta in giro a costi molto accessibili o addirittura noleggiando un'auto. Questo è tutto



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