domenica 7 settembre 2025

Seta 34 - Il terminal della via della seta

A Xi'an - Shaanxi - Cina - giugno 2025
 

Lo spazzino

Questa mattina sono un po' cotto, evidentemente le scale di ieri hanno lasciato il segno anche se ne valeva la pena. Mi sento un pellegrino che sta compiendo il suo cammino. Le due vie corrono parallele sovrapponendosi, la via della seta, con la collana di perle delle oasi che si susseguono e adesso che sono finiti i deserti e le montagne stanno mutandosi in piano, le città che un tempo erano solo punti di sosta per riposare e fare rifornimento stanno diventando sempre più grandi, e la via del Buddha che ha costellato le pareti delle montagne al limitare dei fiumi, di caverne e di capolavori artistici senza pari. In entrambi i casi il consolidarsi dei due itinerari, praticamente identici, sono durati ben oltre mille anni ed il loro sovrapporsi li ha resi alla fine una cosa sola, che certamente avrà unito nel passato i monaci ed i fedeli ai mercanti. Così mi attardo nella frequentata sala colazione dove faccio strage delle famose ciliegie, mentre le ragazze vanno a fare un giro al vicino parco. C'è spazio per tutti e io non voglio certo tarpare le ali della conoscenza a nessuno. Quello che abbondano in queste città cinesi infatti, sono i parchi, grandi, verdissimi, curati come non mai, con piccole sorprese che ti aspettano nascoste tra i vialetti contornati da alte siepi che nascondono laghetti e aiole fiorite, dove alla gente piace perdersi per compiere mille attività di piacere che consolino l'animo e rasserenino la mente, evidentemente ce n'è bisogno. 

Tai chi

Spesso si incontrano anziani che vanno a sedersi sulle panche e appendono ad un ramo vicino una gabbietta con un uccellino, che scoprono e lasciano gorgheggiare, con  gli occhi socchiusi al piacere di ascoltarlo. In questo, dietro all'albergo ci sono un paio di piccoli templi di cui non conosciamo il nome ma poco importa, tanto sono chiusi, le porte rosse sbarrate, i vialetti deserti. Una signora in blu, in un piccolo spiazzo, sta eseguendo una forma di tai chi, la nostra Maria Luisa si accoda, lei è stupita, si ferma, si complimenta ,cerca il contatto impossibile, viste le difficoltà linguistiche. Abbiamo visto poco tai chi nei parchi, questa volta; difficile capire se sta passando di moda o se non ci siamo trovati quasi mai nei posti giusti, certamente noi al mattino ci alziamo piuttosto tardi, mentre di solito questa attività si svolge nelle prime ore dell'alba. Poco più in là, all'ombra degli alberi, due anziani giocano a scacchi cinesi (象棋 - xiangqi). Il gioco è molto simile ai nostri scacchi tradizionali, ma i pezzi sono sostituiti da pedine che hanno inciso sopra il nome del pezzo stesso e raffigurano due eserciti in battaglia in cui bisogna uccidere il re avversario. E' una guerra più conclamata della nostra, seppure anche negli scacchi la lotta è spietata e senza esclusione di colpi tanto che molti nostri grandi campioni sconfitti non si sono mai più ripresi psicologicamente. 

Scacchi cinesi

Qui i vecchietti non sembrano così scaldati e gli spettatori si astengono dal commentare le mosse. Si gioca così, per passatempo e per far venire ora di pranzo, almeno così sembra. Intanto le ragazze rientrano visto che è l'ora di andare alla stazione a prendere il treno veloce per Xi'an. Questo è ancora più bello del precedente, anche se la velocità massima che raggiunge è "solo" di 254 km/h. La campagna corre veloce mentre percorriamo questi 340 km circa verso est, traversando una pianura ricca di coltivazioni di uve e kiwi, ordinata e tranquilla, punteggiata di paesini di agricoltori. Usciamo definitivamente dal Gansu, dall'area dell'ovest che possiamo definire tranquillamente tibetana, visto che nei secoli e tutt'oggi ne ha subito una pesante influenza, per entrare definitivamente nello Shaanxi, quello che un  tempo era l'antico stato di Qin e che per oltre mille anni fu il vero fulcro del Regno di mezzo. Siamo quindi quasi arrivati alla mitica Chang'An, la Grande Pace, la capitale dell'antica Cina. Questo era l'ultimo tratto della via della seta e se arrivavi fino a qui potevi davvero dire che era fatta. Basta deserti pericolosi, basta cime invalicabili o predoni che volevano la tua vita. Queste erano ormai le terre del Gran Khan e la sua protezione arrivava ovunque e nessuno osava mettersi contro. 

Le mura di Xi'an

La città che oggi si chiama Xi'An, la Pace dell'Ovest, è un paesotto di circa 10 milioni di abitanti ed è una delle più vivaci della Cina moderna, dal punto di vista industriale, economico e naturalmente turistico visto la sua storia che ascende a circa 3000 anni fa e quindi merita ricordarne almeno i punti essenziali, visto che è durata per 13 dinastie. Data la sua favorevole posizione geografica centrale sul fiume Wei e la vicinanza al Fiume Giallo, linfa vitale del paese, fu già capitale al tempo della dinastia Zhou addirittura nell'XI secolo a.C. dato che già allora era considerato punto di partenza e di arrivo di quella che sarebbe poi stata considerata come la via della seta. Fu capitale anche per gli Han, mille anni dopo, epoca in cui fu costruita la prima cinta di mura di 25 km di lunghezza. Nel 582 d.C. con la dinastia Sui, divenne la più popolosa città del mondo e vi furono costruite le due famose pagode dell'Oca selvatica. Nel 763 fu occupata dall'esercito Tibetano che la tenne per oltre 50 anni, perché bisogna ricordare che anche i Tibetani ogni tanto occupavano la Cina e non viceversa, Alla fine della dinastia Tang nel 904 d.C. la città, caduta in rovina fu quasi abbandonata. Per questo durante gli Yuan, governata da uno dei figli di Kublai Khan, Mangalai, non ha particolare importanza e Marco Polo la cita quasi di sfuggita nel cap. 110, dopo essere passato dalla più importante, allora, città di Cacianfu (l'odierna HoJianfu a 2 giorni di cammino dal Fiume Giallo) e dopo aver notato che "tutti quegli della provincia del Catai son idoli" a testimonianza che l'influenza buddista tibetana era ormai dominante in quella parte di mondo, ci racconta:

Quando  l'uomo ha cavalcato 8 giornate per ponente, trova la nobile e grande città di Quejianfu (appunto Xi'an), che anticamente fu buono reame e potente ...n'è signore il figliuolo del grande sire che Mangala è chiamato ...Questa terra è di grandi mercatanti e évi molte gioie, quivi si lavora drappi d'oro e di seta di molte maniere e di tutti i rifornimenti da oste. ...e di fuori della terra è il palagio di Mangala re...egli è in un grande piano, ov'è fiume, lago e palude e fontane assai. Egli è atorno un muro che gira ben 5 miglie e è tutto merlato e ben fatto e in mezzo di questo muro è il palagio.

Castello e mura

Una descrizione che si attaglia molto bene alla cerchia di mura odierna che vedremo stasera, anche se costruita quasi 100 anni dopo e più imponente, possiamo concludere che il nostro Marco non si smentisce mai! E anche per noi concludere che siamo arrivati al termine di questa lunga via commerciale che in fondo ancora oggi ha una sua enorme importanza anche psicologica, tanto che viene continuamente rinverdita e proposta come base per i contatti tra est e ovest, vorrà pur dire qualcosa. Intanto stiamo arrivando nella prima grande metropoli cinese e lo possiamo ben vedere anche dal treno, considerato che a una sessantina di chilometri dall'arrivo si vedono già i grandi quartieri nuovi delle periferie alveare a cui in parte ci siamo già abituati e poi arrivati alla stazione Nord, comprendiamo davvero cosa significhi il colossale e se ci sembravano enormi le precedenti stazioni viste nelle città che abbiamo attraversato, non avevamo ancora idea di cosa significasse questa parola. A parte il numero infinito di binari e pensiline dove sono allineati i treni veloci che la collegano a tutto il resto del paese, subito vieni introdotto in saloni immensi, corridoi di trasferimento larghi oltre cinquanta metri, una vera e propria città di negozi e di servizi al viaggiatore, ristoranti e bar in cui perdersi. Poi ti trasferisci al piano inferiore ed ecco che trovi il mondo della metropolitana che ti permette di trasferirti facilmente in ogni punto della città. 

La linea 2

A noi tocca prima la linea 2 per 14 fermate, poi la 3 per altre quattro. Moderna, pulitissima e molto ben organizzata e neppure troppo affollata; anche per noi stranieri con l'anello al naso, è facile orientarsi, visto che le indicazioni sono abbastanza chiare, basta sapere dove devi andare. Alla fine taxi che chiamiamo con Didi ed eccoci scodellati al nostro albergo che sono appena passate le due e mezza. Nella grande hall puoi pure servirti di un caffè degno di questo nome, va beh non esageriamo, mentre ai tuoi fianchi sfreccia il robot che noi abbiamo ormai soprannominato Battista, che chiede permesso e poi entra nell'ascensore per portare ai piani quanto richiesto da qualche cliente pigro che non ha voglia di scendere al bar. Ci siamo orami calati completamente in una delle metropoli che ben rappresenta quello che è oggi questo paese, un mix di storia antica e antichissima e modernità assoluta, tenuta insieme come allora da mercatura, produzione, potenza commerciale e non solo e naturalmente fascino esotico di una storia che comunque grava sulle cime dei grattacieli, come in una qualunque città storica del vecchio continente. Insomma la via della seta finirà pure qua, ma adesso comincia un nuovo sentiero da percorrere, da vedere, da interpretare, un poco come successe settecento anni fa al nostro amico Marco che ormai giunto, si trova un mondo nuovo, così differente da quello a cui è stato abituato, che per molto tempo ha immaginato e favoleggiato sui racconti di padre e zio e che finalmente vede con i suoi occhi e che deve cercare di capire. Siamo pronti anche noi, come se il viaggio ricominciasse, a superare la cerchia delle antiche mura per arrivare al cuore di questo nuovo e affascinante mondo.

Sulle mura di notte


SURVIVAL KIT

Treno da Tianshui Sud a Xi'an Nord - G854  12:28 - 14:10 - 92,50 Y.

Xi'an - Una delle grandi città cinesi, capitale della provincia dello Shaanxi. Con le periferie pare arrivi a 15 mln di abitanti, ma è in continua crescita. Dal punto di vista turistico è di estrema importanza e compresa in quasi tutti gli itinerari di viaggio, soprattutto per la presenza del famoso Esercito di terracotta, vera attrattiva che porta qui milioni di turisti Cinesi e da tutto il mondo, un po' fuori città e che comprende anche il Mausoleo dell'Imperatore Quin Shi Huan e le rovine del palazzo di Efang, del primo costruttore Qin, che risale a circa 2200 anni fa. Altre cose da vedere in città: La cerchia delle mura Ming, lunghe 14 km, spesse più di 15 metri e alte 12, percorribili anche di notte sul largo camminamento illuminato dalle lanterne e se volete anche in bicicletta, da cui si può vedere la città vecchia dall'alto, la Città vecchia, appunto, compresa all'interno con un grande e bellissimo mercato, l'antica moschea, e le case tradizionali. Fuori dalle mura le due Pagode dell'oca selvatica (alte rispettivamente 64 e 43 metri di epoca Tang. Abbiamo poi la Foresta di Stele (Xi'an Beilin museum) nel tempio di Confucio dell'XI secolo. Sono 11 sale con oltre 3000 lapidi di pietra che contengono importantissimi documenti di storia, letteratura e religione, Tra queste la Stele Nestoriana, prezioso reperto del 781, che testimonia la presenza del cristianesimo per oltre 150 anni in terra cinese. Qui è necessaria una guida per capirci qualche cosa. 

Ease Hotel - Xi'an - Bello, secondo l'abituale standard dei tre stelle. Camera spaziosa con letto king. AC, TV grande, free Wifi, minibar, ma piccola finestra. Acqua e caffè a disposizione. Pulitissimo. Colazione anche western inclusa con caffè, frutta, dolci, toast e uova fritte. Attorno ai 250 Y la doppia con colazione o più secondo i periodi. Personale molto gentile.

Tamburi


Melograne
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25 - A Xining

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