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Khasgar - Xinkiang - Cina - In giardino - giugno 2025 |
Così eccoci qua, per l'ennesima volta un ritorno, sani a salvi, tutti interi o quasi almeno io, che oggi posso inaugurare con orgoglio l'ennesimo braccio ingessato (due in un anno non saranno un po' troppi?), da un viaggio lungo, faticosissimo, forse il più impegnativo della nostra vita e forse anche per questo così coinvolgente ed interessante. Insomma l'ennesimo ritorno alla base con la testa molto confusa e non solo per la stanchezza, le ore di volo, il fuso e tutte le solite cose, ma in questo caso perché, da questa esperienza abbiamo avuto modo e avremo modo di fare molte considerazioni di diverso genere, incluso il fatto che gli anni passano e le forze in generale cominciano ad affievolirsi. Ma al di là di queste considerazioni generali che piano piano nei prossimi giorni cominceranno a decantare per lasciar luogo a quel giudizio generale che si forma dentro di te al termine di una esperienza così corposa, non posso fare a meno di registrare e quindi di passarvi, le cosiddette prime botte "a caldo" che ti affiorano sulla pelle e che sono poi anche le più immediate e, per così dire, veritiere, che seguono ad un viaggio, a partire dalla sua concezione iniziale. Già, come nasce l'idea di un viaggio? Nella maggior parte delle volte, per caso, frutto di incontri particolari, di passioni pregresse, di improvvisi innamoramenti che conducono alla creazione di una idea di base che poi a poco a poco si forma e costruisce ciccia attorno alla traccia iniziale.
E questa infatti ha preso vita all'incirca un anno fa nel Caucaso, attorno a un tavolo, davanti ad una kachapuri fumante e ad un bel piattone di spiedini appena tolti dalla griglia. La nuova amicizia con Gianluca, un ragazzo che ha fatto di quelle terre la sua casa e dell'Asia centrale turcofona la sua passione, ci aveva aperto nuovi orizzonti di grande interesse, che a me, sempre affamato di conoscenza e di nuove esperienze, arrivava come manna dal cielo e apriva la strada a progetti davvero stimolanti. Così, la sua esperienza ultradecennale di questi territori, ha aperto la strada all'ambizioso progetto di un lungo viaggio, per noi almeno, che percorresse le strade cinesi della via della seta, mio grande amore, che già ha prodotto il libro: Sulle tracce di Marco Polo, per arrivare fino alla lontana Mongolia, su un percorso fascinoso come non mai, in quanto si proponeva di percorrere oltre a questo itinerario ormai classico e molto di moda in questo periodo, anche le strade parallele che uniscono gli stessi luoghi con diversi files rouges, parimenti stimolanti. Infatti questi luoghi sono la base su cui si sviluppano tutte le storie e le tradizioni delle minoranze etniche più problematiche ed allo stesso tempo più interessanti della Cina moderna. Quelle islamiche degli Uiguri, degli Hui, i più numerosi, ma anche i Salar, i Bonan e molti altri, intrecciandosi con quelle buddiste dei tibetani, che hanno spesso avuto modo di entrare in contatto, anche in chiave anti cinese, cosa che ha portato ad esempio nel periodo medioevale il buddismo tibetano tra i Mongoli.
E questo rappresenta un punto di grande interesse che si può percorrere di pari passo assieme ad una terza strada che disegna gli stessi luoghi, quella della galassia dei sistemi di grotte buddiste che costellano la parte nord della Cina, quasi come un cammino religioso formatosi tra il V e l'VIII secolo in questi territori remoti ed isolati, da queste correnti di asceti ed anacoreti che arrivavano dall'India in cerca di nuovi luoghi da evangelizzare con il loro credo. Aggiungete a questo l'interesse che ha oggi la Cina, intesa come stato lanciato a diventare la prima economia del mondo, da vedere finalmente dall'interno per rendersi conto di cosa rappresenti realmente e non per il solo sentito dire, sommato alla somma di incredibili pregiudizi che ancora abbiamo su questo paese, per finire poi l'itinerario negli sconfinati altopiani mongoli, contraltare per un certo verso quasi opposto sia dal punto di vista dell'aderenza alla modernità, che da quello invece che lega questi paesi, da sempre acerrimi nemici, alla tradizione. Insomma un carnet da leccarsi i baffi e per tutto l'anno scorso ha continuato a formarsi e ad arricchirsi, anche troppo, di nuovi punti e nuovi interessi, alla fine addirittura esageratamente corposo, visto i tanti spunti di cui vi ho detto ed i tantissimi punti da vedere, che quindi, dopo l'imposizione di tagli dolorosi, ha comunque portato ad un pantagruelico e ridondante programma di 36 giorni, in effetti davvero impegnativo. Ma puoi alla fine, dopo averci tanto lavorato e sognato sopra, rinunciare o procedere a tagli ulteriori?
No, non è neppure proponibile, così, lanciato il core oltre l'ostacolo della fattibilità reale, siamo partiti e come vedete alla fine ritornati, anche se stanchi e un po' acciaccati, ma consci di avere compiuto una esperienza per noi importante e per cui è certamente valsa la pena sforzarsi. Forse non è un viaggio da tutti e per tutti, visto che ripercorre soprattutto interessi molto particolari, poi, come già detto, per la durata, visto che oggi pochi dispongono di un periodo così lungo e si tende sempre di più ad accorciare i viaggi ad un massimo di 10/12 giorni, così che questo ne sommava quindi almeno tre. Inoltre le modalità di svolgimento e degli spostamenti, in pratica si è trattato di attraversare tutta la Cina del nord in treno e bus locali, mentre la Mongolia con migliaia di chilometri di strade sterrate che sanno mettere a dura prova schiene ed articolazioni attempate, non sono amate dalla maggior parte dei viaggiatori, unendole al fatto che la concentrazione dei punti di interesse da vedere è stata piuttosto intensa non concedendo che pochissime pause di respiro. Diciamo un viaggio molto denso. Insomma questo disclaimer non è fatto per allontanarvi dall'idea di seguire le nostre orme, ma per suggerirvi di dividere questo itinerario almeno in due o tre parti, per poi non ricevere troppe lamentele da parte vostra. Io ve l'ho detto, poi fate come volete. Nel frattempo lasciatemi raccogliere le idee che sono tante e molto confuse e poi cominceremo a buttar giù con ordine cose, emozioni ed inopinatamente come sempre, giudizi un tanto al chilo, che in questo senso si farebbe meglio a tener la bocca chiusa, ma a questa tentazione nessuno riesce a resistere, tanto per mettervi a parte di quanto ho visto e, pretenziosamente, creduto di capire.
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3 commenti:
Colpito da una ventata di giovinezza anticipi ai tu lettori che hai fatto il viaggio più impegnativo e coinvolgente di sempre. Un magnifico traguardo che ti fa dimenticare l'età e ti gustaresprona a cercare nuove mete. Attendo fiducioso di leggere il succoso resoconto delle tue avventure.
Sono l'anonimo precedente che ignorava di doversi identificare.
@Folco, grazie mille, facciamo quello he si può, ma è sempre più difficile. Sarà un lungo percorso comunque.
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