venerdì 22 agosto 2025

Seta 24 - Il parco di Pingshanhu

Gran Canyon di Pingshanhu - Gnsu - Cina - giugno 2025
 

Questa città, Zhanye, di cui non conoscevo neppure il nome e l'ubicazione, effettivamente tiene in serbo diverse sorprese, anzi visto che abbiamo deciso di dedicarle solo un giorno e mezzo utile, dobbiamo anche sacrificare qualcosa, scegliendo cosa vedere e cosa, giocoforza scartare, come le grotte del Tempio dello zoccolo di cavallo (马蹄寺, Mǎtí sì), dato che di grotte tempio, ne abbiamo visto e ne vedremo una lunga serie, decisione dolorosa ma purtroppo obbligata, e quante altre cose sono state sacrificate in questo, per noi, pur lunghissimo viaggio! Beati i viaggiatori veri, che in un luogo riescono a fermarsi fino a quando arriva loro la voglia di partire! Questo è il pensiero che mi si fissa in testa mentre l'auto percorre l'autostrada semideserta che corre nel deserto. Eppure chissà se, come più volte ho sognato, avessi potuto trascorrere una vita in viaggio, senza obblighi di lavoro, partendo e portando con me solo la voglia di non tornare più, come cantava Irene Grandi, se mi sarebbe piaciuta, se mi avrebbe soddisfatto o se invece avrei rimpianto la possibilità di fare una tranquilla vita sedentaria con la mente impegnata a sognare viaggi e itinerari impossibili. Forse la verità è che vogliamo sempre fare quello che non possiamo fare; è solo la voglia di farlo che lo rende così desiderabile ed è per questo che anche quel poco che riesci a compiere, come sto facendo io in questo momento, ti riempie così tanto di soddisfazione. 

Intanto dopo un'oretta di meditazione, sono all'incirca un centinaio di chilometri, eccoci arrivati a destinazione, il gran Canyon di Pingshanhu, un'altra delle tante meraviglie naturali che offre il Gansu. Questo luogo è stato aperto al pubblico come parco geologico solamente pochi anni fa, nel 2016 e la strada per raggiungerlo è ancora più recente, del 2019, mentre prima si arrivava percorrendo strade sterrate con una certa fatica, quindi anche se la struttura preparata mostra il consueto gigantismo di una programmazione che si attende l'afflusso di milioni di persone, cosa che accadrà di certo nel  prossimo futuro, al momento si può godere di una certa calma e tranquillità, cosa che per questi spettacoli naturali è una vera benedizione. Purtroppo il tempo a nostra disposizione non è molto, sono quasi le 18 e naturalmente non riusciremmo neppure volendo, a partecipare ai giri organizzati con speciali mezzi fuoristrada che consentirebbero un giro circolare nelle parti più profonde del canyon, ma usufruendo dei consigli delle gentili signorine che stanno alla biglietteria, prendiamo il pulmino elettrico che percorre la strada alta che porta fino al centro del parco. Il percorso, che si inoltra nel territorio ad una altezza tra i 1500 e i 2500 metri, mostra già tutta la bellezza della zona, con montagne scabre che mettono in evidenza erosioni profonde che lasciano indovinare la formazione di orridi profondi e contorti. 

Il paesaggio è arido e roccioso, i fianchi delle montagne paiono rosso fuoco, grazie anche all'ora tarda che precede la sera. Su indicazione dell'autista ci facciamo lasciare dopo la metà del percorso, dove comincia un sentiero, intervallato da scale e terrazze che sono situati nei vari punti scenici che si aprono sulla valle. I punti di vista sono davvero entusiasmanti e bisogna dire che la presenza di un percorso molto ben attrezzato, facilita di molto la visita, permettendo di percorrere un tratto di qualche chilometro, facilitando il cammino nei punti più ardui che vengono agevolati da molti scalini, mentre al naturale, cambierebbero notevolmente la via trasformandola in alcuni punti in una vera e propria scalata anche impegnativa. Le deviazioni sono molte ed ognuna conduce a qualche piattaforma che permette di ammirare meglio punti del paesaggio che, diversamente, rimarrebbero nascosti. Dopo un tratto si arriva alla deviazione che porta attraverso una serie di ripidissime scale fino al fondo, dove inizia il percorso del canyon vero e proprio. Le pareti sono imponenti e le formazioni rocciose nelle quali puoi intravedere figure di fantasia, castelli di roccia, animali fantastici e ogni cosa la tua immaginazione ti spinga a vedere, hanno molto in comunque con quelle dei grandi parchi americani, solo che qui tutto appare come più ruspante, diciamo pure, ancora e per fortuna, da sfruttare appieno. 

Incontri poche persone durante il cammino, sebbene questo sia stato preparato con cura, con camminamenti e scalinate di legno comode e con pendio costante, studiato apposta per non stancare troppo il visitatore e quindi invogliare la gente a venire fin qui, facilitandone lo sforzo. Sembra che la preoccupazione principale del progettista sia quella di rendere la visita il più possibile disponibile a tutti, da un lato come se pensasse che tutti ne devono godere, dall'altra come se avesse la preoccupazione che il numero delle persone desiderose di fare il turista e visitare luoghi belli aumenterà a dismisura in un futuro assai prossimo e quindi bisogna mettere a disposizione di questa massa di "consumatori+" non più di beni solamente materiali, ma di offerta culturale, più luoghi, per distribuirla meglio, spalmarla su diversi territori in modo da far avere una ricaduta economica sul maggior numero di punti possibili. Pianificare, questo è il punto chiave dei cinesi, nella massima armonia, ma di certo per fare più grano possibile, naturalmente per il benessere di tutti, per carità. Del turismo proveniente dall'estero chi se ne frega, per carità, ben venga, ma comunque sarà sempre una percentuale talmente irrisoria, paragonandolo alle centinaia di milioni di connazionali assatanati di nuovo, di comportarsi come si fa nel resto del mondo, di spendere, visto che adesso la capacità di spesa c'è tutta, che si rende necessario calcolare e rendere efficiente tutto questo bengodi, senza lasciare nulla al caso. 

Ecco quindi i faraonici e velocissimi investimenti in infrastrutture (treni ad alta velocità, autostrade nel nulla e centri di accoglienza predisposti per le folle sicuramente attese ed in prossimo arrivo e poi si va avanti a vedere se il progetto avrà successo o meno, ma intanto si lavora sodo e velocemente. Per noi considerare tutto questo è quantomeno strano, i nostri tempi infiniti, le opposizioni ad ogni progetto, le nostre dimensioni, ci fanno apparire tutto fuori misura e magari queste mie interpretazioni del tutto personali sono del tutto campate in aria, chissà, intanto noi, invece di pensare a queste inutili cose, mettiamoci in cammino che il sole illumina le pareti di roccia con raggi sempre più rossi, quasi violacei, quasi fosse sangue di un drago malvagio che cola dal cielo dopo essere stato abbattuto da un eroe mitico. Il bello comunque è, che se non vuoi impegnarti in questa gita piuttosto faticosa, di almeno un paio di ore, puoi, percorrendo il breve tratto iniziale vedere dall'alto un bel pezzo del canyon stesso. Il resto della discesa, quasi verticale conduce sul fondo in diverse centinaia di metri, dove poi, si può proseguire a piedi o con appositi cammelli che attendono alla bisogna, capirete, il turista va agevolato in ogni modo. 

Comunque sia, il luogo è davvero bellissimo, i panorami estremi, i colori ineguagliabili. Insomma vale assolutamente la pena farci almeno un salto e passarci un paio d'ore. Noi intanto risaliamo il breve tratto disceso per avere un buon punto di vista, ma che fatica accidenti, e poi raggiungiamo il punto di arrivo della strada dove riprendere il pulmino che ritorna al centro informativo. Quindi una riconferma che questa città ha da offrire molto e sarebbe un grave errore espungerla da un itinerario lungo questa rotta. Ritorniamo allora in città che è quasi diventato buio, non ci resta che fare un giro, tanto per dare una occhiata intorno e anche per comprare un po' di frutta, per integrare le colazioni locali alle quali non riusciamo proprio ad abituarci. Certamente dando un 'occhiata ai negozi per la massima parte nuovi e rilucenti di colori e di merci, mi viene da fare una osservazione della quale non riesco ad avere smentite, almeno per ora. Nelle mie ultime visite in Cina da lavoratore, nei primi anni del 2000, c'era una caratteristica fondamentale, sulla quale oltretutto facevo conto ogni volta che venivo da queste parti. In tutti i mercati, certo allora più ruspanti, fatti di stalli e banchetti piuttosto che di negozi lussuosi e rilucenti, chi la faceva da padrone erano i cosiddetti tarocchi, le "imitazioni" delle più famose griffe occidentali, dall'abbigliamento alle scarpe e perché no, agli orologi. 

In realtà dalle mie indagini risultava che ci fossero diversi tipi di imitazioni, quelle di elevata qualità, che poi imitazioni non erano, in quanto uscivano delle stesse fabbriche che producevano per le griffe da spedire in occidente e delle quali una parte "sfuggiva" al controllo per finire sui mercati locali e poi quelle di bassa qualità, copiata paro paro magari da fotografie di giornale, come quella commovente che vidi su un banchetto, di una maglietta per bambino con la scritta LENTINO GARAVA, che era evidentemente stata copiata da una immagine che, riportando solo la parte anteriore, non consentiva di vedere il nome completo Valentino Garavani. Tuttavia trovavi bellissime magliette di ogni tipo di marchio ad un Euro (che poi era più o meno il loro effettivo costo di produzione) o sneakers a meno di 10 euro. Insomma la pacchia per i compratori. Ebbene dopo cica 25 anni, pur guardandomi attorno attentamente non si vede più l'ombra di un tarocco di nessun tipo. Saranno effettivamente scomparsi o diventati una nicchia di scarsa importanza e quindi mancante di visibilità? Vero è che pare che ormai qui le produzioni a basso costo, visto l'aumento dei salari e degli altri costi, si siano spostati, delocalizzate, come si dice correttamente, in paesi ben più poveri come Vietnam, Laos e Bangladesh, ma potrebbe anche voler dire che l'occidente con i suoi marchi, non rappresenta più un oggetto del desiderio per la massa dei Cinesi. 

Anzi, sembra proprio che i Cinesi si siano stufati di "copiare" e anzi stiano sviluppando marchi propri per oggetti e materiali di qualità sempre più alta, evidentemente con l'ambizione di conquistare mercati stranieri non già come avveniva prima, solo con i prezzi, ma con un loro design e una loro qualità. Mi conferma Luca, corridore di lungo corso e di conseguenza gran consumatore di scarpe tecniche, che ci sono attualmente marchi cinesi come la 365, che sono ormai al top della qualità internazionale e che se la giocano tranquillamente con marchi ben più altezzosamente famosi, oltretutto con prezzi estremamente concorrenziali, dovuti a mio parere, soprattutto al mantenimento artificioso di un livello di cambio, che favorisce sfacciatamente l'export. Insomma questo mondo ha molto da farci vedere e dare le corrette interpretazioni, e ricordate che capire queste cose è fondamentale per tenere a bada quello che comunque rimane il nostro più grande rivale commerciale mondiale, sarebbe fondamentale per preparare politiche adatte al riguardo. Ma forse questo è un compito troppo difficile per chi deve preoccuparsi soprattutto di carpire voti nella prossima elezione e quindi sbandierare pericoli più sentiti dal popolo bue, come l'immigrazione o la delinquenza nelle strade. Il commercio internazionale è materia da specialisti che non acchiappa neanche una preferenza. Quindi anche noi preoccupiamoci di portare a casa un po' di litchi che qui sono buonissimi, albicocche, pesche dragon fruit rossi come il sangue e perché no, una bella anguria, per il resto, si vedrà.

SURVIVAL KIT


 Gran canyon - Geoparco a circa 70 km da Zhangye, si estende per circa 300 km2. E' una delle recenti realizzazioni turistiche (aperto nel 2016) ed è organizzato con proposte diverse di visita che vanno dal semplice giro escursionistico a piedi, all'uso di camion 4x4 e tratti in cammello. Panorami molto spettacolari e anche qui necessità di tempo per una visita completa, anche tutto il giorno. Ancora poco visitato quindi molto godibile. Ingresso e giro a piedi con uso di pulmino 130 Y, in un paio d'ore si vede già parecchio. Giro di circa 4:30, camion fuoristrada + cammelli: 380 Y. Per arrivarci meglio il taxi.

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