Mauritania - febbraio 2025 |
Insomma così l'idea è nata dall'opportunità, come si suol dire, e poi la voglia di andare a buttare l'occhio in un posto poco frequentato, mi attizza assolutamente di per sé, anche se ogni anno che passa questo diventa sempre più difficile, visto che il turismo di massa è molto invasivo e, pagando, ormai ti portano anche a cavalluccio in cima all'Everest. Ma tant'è bisogna farsene una ragione e quindi il viaggio, ancorché breve l'ho preparato con cura, informandomi sul web sui luoghi da non perdere, sulle curiosità e sugli eventuali problemi che sarebbero potuti insorgere, mai pensando che quelli più probabili e possibili sono anche quelli che ti possono capitare scendendo sotto casa, se vai a prendere il latte. Abbiamo dunque detto che, in apparenza, la Mauritania è un territorio molto neutro, apparentemente povero di storia, vista la sua collocazione e soprattutto la sua natura completamente desertica e desolata e di conseguenza pochissimo abitata, essendo l'ultima propaggine occidentale del Sahara, che attraversa tutta l'Africa settentrionale come una fascia rovente e nemica dell'uomo, che in generale gli nega ogni possibilità di vivere decentemente; ma come spesso abbiamo detto, l'uomo è una brutta bestia che riesce ad adattarsi in un modo o nell'altro anche alle condizioni più estreme e qui parliamo di oltre 50°C di giorni e anche sotto lo zero di notte. Non è un bel vivere dunque, vista anche la quasi impossibilità di coltivare e la conseguente carenza se non spesso totale assenza di acqua.
Cosicché sulla sua superficie di oltre un milione di chilometri quadrati, più di tre volte l'Italia, vivono meno di 5 milioni di persone, la maggior parte delle quali nella fascia sud del paese ormai parte del sahel, che fruisce dell'acqua del fiume Senegal, confine naturale con l'omonimo paese del sud. Questo ne fa un paese oltremodo interessante proprio a causa di questi spazi infiniti in cui la vita si perde e il nord sembra talmente lontano da figurarsi come irraggiungibile. Tuttavia questa situazione di paese privo di gente che ne popoli la maggior parte degli spazi, non deve ingannare e farlo ritenere come un territorio privo di storia, anzi al contrario, gli avvenimenti che per millenni lo hanno attraversato sono oltremodo interessanti per la loro assoluta particolarità e avendo caratterizzato il territorio, le genti che lo abitano attualmente, costituiscono parte importante dell'attuale paese e ne arricchiscono la visita che non deve quindi assolutamente essere considerata come principalmente naturalistica, insomma una meta per gli amanti dei raid nel deserto, emuli di quella Parigi-Dakar che aveva qui il suo itinerario principale. Intanto bisogna considerare che le temperature erano diverse negli ultimi diecimila anni e quindi questi territori erano più accessibili a popolazioni neolitiche dedite alla pastorizia e poi all'agricoltura, tanto che nelle valli tra le montagne degli altipiani dell'interno al confine con Algeria e Marocco, si possono trovare molti siti che conservano discretamente graffiti e pitture rupestri, oltre che ritrovamenti di pietre risalenti al neolitico, macine e punte di frecce.
In pratica sul territorio si creò una mescolanza di popolazioni melanoderme di pastori semi stanziali, genti berbere arrivate da nord ed etnie locali di cosiddetti Mauri. Tuttavia non bisogna confondere questa area con la famosa Mauretania dei Romani ed identificata come provincia dell'Impero, comprendente le attuali parti settentrionali del Marocco e dell'Algeria, identificate appunto dai geografi Latini come Mauretania Tingitana e Cesariense. Successivamente, nei primi secoli dell'era cristiana, la zona fu popolata da popolazioni di agricoltori provenienti da nord, i Bafours, che nel XI secolo riuscirono ad evolversi, da piccola tribù ad un grande e relativamente ricco impero, quello dei Soninke che raggiunse una grande estensione che andava dal Ghana, al Mali, a parte del Senegal ed appunto della Mauritania. Questo fu uno dei principali e potenti imperi africani che riuscì a opporsi con alterne fortune, per secoli all'islamizzazione forzata Almoravide che nel frattempo aveva conquistato tutto il Magreb, quantomeno resistendo fino a metà del 1600 durante un'ultima guerra, durata trenta anni e conclusa con la definitiva sconfitta dei Soninke e la completa conquista araba. Tuttavia per almeno cinque secoli questo impero ricco soprattutto grazie ai commerci che ne facevano, grazie alla posizione strategica in mezzo al deserto, il crocevia inevitabile di tutti i traffici incrociati che partivano da Marocco e Algeria a nord ed il sud del Senegal del resto dell'Africa nera con l'immensità dei territori ad est che si traversavano fino a raggiungere Timbuctù e poi la Mecca, trasportando oro e preziosi, sale, datteri e derrate e facendo di alcune città carovaniere dei grandi centri ricchi di cultura oltre che di beni materiali.
Sorsero così le famose biblioteche di Cinguetti, di cui avremo modo di parlare e che rappresentano un incredibile centro di sapere sconosciuto e misterioso. Per oltre cinquecento anni le armate arabe tentarono l'islamizzazione di questo territorio che riuscì completamente, come vi ho detto, solo alla fine del 1600, periodo in cui i Mauri, vinti, si sedentarizzarono e si misero successivamente, data la loro natura di predoni e di guerrieri, al servizio mercenario dagli Almoravidi stessi, che avevano imposto la loro dominazione. Ma preso arrivò fino alle coste mauritane, l'ingordigia delle potenze coloniali, dai portoghesi agli olandesi e poi inglesi e francesi per impadronirsi del monopolio della tratta degli schiavi e del commercio della gomma arabica. Dal 1900 questi ultimi rimasero unici padroni di questo protettorato, che considerarono parte della cosiddetta AOF (Africa Occidentale Francese), anche se incontrarono sempre una certa resistenza armata. Questo stato di fatto perdurò fino al 1960, anno in cui il paese ottenne l'indipendenza, attraversando poi tutta una serie di situazioni altalenanti tra colpi di stato e momenti democratici, con l'ingombrante presenza di movimenti ispirati ad Al Qaeda, che ne condizionarono la tranquillità, con colpi di mano e rapimenti di stranieri, specialmente nelle zone al confine con il Mali, al punto che proprio per questo fu sospesa la famosissima Parigi-Dakar che ne attraversava il territorio. Al momento la situazione sembra piuttosto tranquilla e tutto il territorio è continuamente presidiato da punti di controllo di militari che mantengono sulle strade una viva attenzione.
Insomma direi, nel complesso, una storia molto interessante e che ha lasciato tracce varie nel paese e che, anche per questo, propone punti di interesse particolarmente stimolanti. Bisogna quindi dire che il paese è oggi completamente islamizzato (oltre il 98 % di sunniti) e considerato sulla carta un paese rigidamente islamico, anche dal punto di vista legislativo, che ad esempio punirebbe con la morte l'omosessualità, anche se la stessa pena di morte non viene in effetti applicata da quaranta anni. Tuttavia l'esercizio di altre religioni è tollerato e sembra non subisca discriminazioni; inoltre la situazione della donna appare come decisamente meno costretta alle regole religiose di altri paesi correligionari e la maggioranza delle donne lavora e ha parte attiva nella società. Attualmente il paese è in notevole crescita demografica dovuta in parte all'alto tasso di natalità, ma anche (guarda caso) al notevole afflusso di immigrati dai vicini stati dell'Africa nera, in cerca in parte di lavoro, ma anche perché questa è considerata una delle strade per attraversare il Sahara, come lo è stato da sempre, per raggiungere il Mediterraneo e tentare il cosiddetto Salto, miraggio di molta gioventù in cerca di speranze e di opportunità, pronti per questo ad affrontare concrete possibilità di morire o quantomeno di subire trattamenti inumani di torture e schiavitù. Questa della schiavitù, non è poi una situazione propria di tempi passati, ma è stata sempre presente anche nella prima metà del secolo scorso, anche se più volte proibita ufficialmente per legge e considerata capitolo chiuso. In realtà, sembra che nonostante tutto ancora oggi oltre mezzo milione di persone vivano nel paese in stato di semi schiavitù se non peggio. Comunque sia, bisogna considerare che questo stato, sebbene sulla carta moderno ed evoluto, rimane uno dei più poveri dell'Africa, dove una larga percentuale di popolazione sopravvive con meno di due dollari al giorno. Insomma diciamo che di spunti di interesse, senza considerare una natura particolarmente avvincente, come vi ho detto nel post recedente, ce ne sono davvero tanti, che stimolano l'organizzazione di un viaggio conoscitivo laggiù.
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