sabato 4 ottobre 2014

Mozambico 10: In giro per uffici

Nel pieno della campagna elettorale




L'acqua è un bisogno primario
Il professor Ahongo si presenta con fare cordiale e accomodante. Insegna francese alle superiori e quando capita offre i suoi servigi di interprete. E' un classico bantù piuttosto massiccio, anzi per la verità è congolese anche se si è trasferito da queste parti ancora ragazzo, chissà forse per sfuggire ad una delle tante guerre senza nome che serpeggiano sempre intorno a questi confini. La lingua deve averla imparata in qualche scuola missionaria, come capita spesso. Sarà con noi in questi giorni, tanto per fare le cose con una certa precisione, perché è pur vero che il portoghese è una lingua così vicina a noi che di norma la comunicazione è senza problemi, con l'uso volenteroso di un italportugnol maccheronico ma efficace, ma quando gli incontri hanno un certo tipo di ufficialità, le cose devono essere messe in chiaro con una certa precisione, se non si vogliono avere dei malintendimenti in seguito. Certo voi penserete che il problema per fare qualche intervento di cooperazione in Africa, consista solo nel reperimento dei fondi necessari e certo questo è un punto sine qua non, purtuttavia, come mi sembra di avere già sottolineato, questo da solo non è garanzia di successo dell'operazione. Infatti è necessario anche intessere tutta una rete di contatti ufficiali ed ufficiosi, con le autorità ed i politici locali, i responsabili delle comunità interessate e le organizzazioni che sul posto potranno essere garanti dell'efficacia dell'iniziativa, oltre naturalmente a chi effettuerà materialmente l'opera. Può sembrare cosa fastidiosa e a volte una ulteriore perdita di tempo, ma ho capito che è uno dei modi di procedere che meglio garantiscono il successo di questo tipo di iniziative. 

Uno dei pozzi di paese

Così oggi è il momento, come si suol dire, del giro delle sette parrocchie, cosa tra l'altro di estremo interesse se si vuol cercare di capire il funzionamento ed i meccanismi amministrativi interni di un paese. Conoscere le persone chiave degli organismi locali può permettere di superare tutta una serie di ostacoli nascosti che potrebbero frapporsi successivamente magari nei momenti critici del progetto, inoltre questi contatti permettono di conoscere con maggiore precisione le eventuali difficoltà logistiche e relazionali insite nel territorio e le disposizioni legislative in materia contro le quali evitare di scontrarsi. I palazzi del potere, anche se qui a Lichinga questa è una parola un po' grossa, sono uguali in tutto il mondo. Da un lato mi sembra di essere tornato indietro di venticinque anni, quando giravo i polverosi uffici amministrativi di un URSS in progressiva demolizione a prendere nota dell'elenco infinito dei problemi senza soluzione, della lista dei bisogni e dei sogni impossibili, conditi dalle immancabili dichiarazioni di imperitura amicizia e fratellanza tra i popoli e dalla necessità finale di stilare il cosiddetto protocollo d'intesa. In fondo tutto il mondo è paese e tutti i politici e i loro sottopancia sono uguali. All'inizio l'accoglienza è sempre cauta, poi ci si scioglie e l'interlocutore si dimostra sempre piuttosto disponibile a dare il massimo appoggio possibile, compatibilmente con la situazione. Bisogna considerare che qui la campagna elettorale impazza e che quindi ci viene dedicato un po' di tempo solo grazie alle intercessioni di altri contatti, anche questi fondamentali, direttamente dalla capitale. 

In cerca dell'acqua quotidiana
Anche qui le camere di attesa sono piene di questuanti di tutti i tipi, militari, clientes della più classica specie, bisognosi in cerca di soluzione di un problema grande o piccolo ma in ogni caso vitale per chi lo subisce. Tutti sembrano stazionare immobili in questi luoghi senza tempo, sulle poltrone di similpelle sbrecciate o su sedie scomode o anche in piedi evidentemente a seconda della propria importanza sociale, che di certo condiziona anche l'ordine di ricevimento. In mezzo torreggia sempre una segretaria, addobbata con distinzione, con una capigliatura di treccioline elaboratissime che, mantenendo un fare algido e assolutamente superiore, introduce via via nell'olimpo, con fare serissimo e distaccato e successivamente sottomesso a seconda se si è al di qua o al di là della porta.  Tutto sempre a bassa voce, sfiorando appena le parole, perché questo dà maggiore autorità e importanza all'evento. In realtà poi, la Segretaria Permanente Provinciale, che è nei fatti la carica esecutiva più importante, una imponente signora che esibisce con orgoglio la semplice maglietta rossa di partito, ci dedica un bel po' di tempo, dimostrando di conoscere bene la nostra organizzazione e assicurandoci appoggio incondizionato, oltre a dare utili indicazioni su come procedere. La lasciamo quindi al fervore della campagna e passiamo al palazzo del Comune dove un Sindaco abbastanza tranquillo, in fondo lui è stato eletto l'anno scorso e questa è una zona di fedelissimi, ci informa di una serie di opportunità e di opzioni nell'elenco infinito di bisogni di questa comunità, che potrebbe diventare una futura scaletta di interventi se le circostanza lo consentiranno. 

La bandiera del Mozambico
Di tanto in tanto entra qualche galoppino tutto infervorato a comunicare, forse, dati essenziali sull'andamento della campagna e se ne va con nuovi ordini e cartelline piene di fogli sotto il braccio. In realtà sembra tutta buona gente, certo son sempre politici, direte voi, con le loro pecche genetiche, ma così funziona il mondo ed è meglio questo modo di procedere che altri e vi ricordo che, a quanto mi consta, la bandiera del Mozambico è l'unica in cui è presente tra gli altri simboli, un bel kalasnikov, certo assieme al libro e alla zappa, quindi vedete un po'. Il responsabile del sistema idrico rurale della regione, dà poi, interessanti informazioni sullo stato idrogeologico dell'area. I dati sono abbastanza impietosi, su oltre 4000 pozzi necessari, la popolazione rurale della provincia di Niassa è poco più di 1 milione di persone, ce ne sono in funzione meno di un terzo e anche tra questi molti sono troppo superficiali e l'acqua ricavata ha una portata piuttosto esigua. I nostri tre pozzi, saranno pure una goccia nel mare, ma dovrebbero essere della tipologia giusta e oltretutto andranno in una delle zone più carenti. Emerge anche un problema nuovo, infatti la legislazione prevede che per ogni opera di questo tipo ci sia l'obbligo della cosiddetta fiscalizasao, in pratica una direzione lavori indipendente che alla fine certifichi che il lavoro è stato fatto a regola d'arte secondo il capitolato. E questo è un costo imprevisto a cui si deve trovare una soluzione con qualche taglietto qua e là, magari lineare eheheh, sempre gli stessi problemi non vi sembra? 

Tornando a casa
Invece il responsabile della rete idrica cittadina conferma che l'acqua disponibile per la città è sufficiente solo per i quattro quartieri centrali, circa 40.000 persone e anche questi razionati nei momenti di  secca, mentre gli altri duecentomila si devono arrangiare con pozzi di varia natura. Pane per il mio amico Pierangelo. La rete inoltre è obsoleta con conseguenti molte perdite e gli stessi serbatoi di accumulo sono di epoca coloniale e troppo piccoli. Ci vorrebbe un nuovo acquedotto, opera di troppo respiro per le nostre piccole forze, che solo un finanziamento europeo potrebbe risolvere. Però una situazione del genere l'ICS l'ha già affrontata e con grande in Cambogia. Lì di acquedotti ne sono stati portati a termine addirittura due. Chissà, i sogni non sono proibiti. Insomma una giornata utile. Il professor Ahongo, con il suo francese forbito, ha tradotto con cura in delicate inflessioni portoghesi le nostre intenzioni. Mi sembra che però ci si sia capiti comunque molto bene anche attraverso i sorrisi e le strette di mano finali.

Uno dei mille paesi della provincia di Niassa

Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

3 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

Solo per dirti che HO DOVUTO cambiare indirizzo e sarei lieta se continuassi a seguirmi.
Grazie e ciao.
Cristiana

dottornomade ha detto...

Daje! :)

Enrico Bo ha detto...

@CRi - ok registrato

@doc - faccio il possibile, finché dura...

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!