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martedì 1 settembre 2020

Cronache di Surakhis 89: Finalmente il vaccino

Viaggio al centro del virus: com'è fatto SARS-CoV-2 Università ...
Virus di Prostatitis coroniformis isolato nei bordelli di Surakhis - dal web

Da quando su Surakhis imperversava il virus, la popolazione era stata decimata, come ai bei tempi delle epidemie che avevano devastato la galassia per millenni. Ormai si trovava posto senza problema nelle grotte scavate nelle montagne di immondizia della città e addirittura si trovava libera qualche baracca normale, senza cessione di organi. La gente moriva però con una certa tranquillità anche se tra convulsioni atroci, ma per la maggior parte erano tutti convinti che si trattasse di un semplice raffreddore, grave sì, ma del tutto sistemabile con qualche impacco di fango radioattivo delle centrali che scaricavano più a monte. Per la verità la serenità assoluta era venuta dopo che le notizie dei vari media convenivano che ormai il vaccino era pronto, anzi ce n'erano di preparati ed efficacissimi, più d'uno e che quanto prima sarebbero stati distribuiti quasi gratuitamente a tutta la popolazione, al più dietro la cessione di ambedue i reni e qui erano di certo avvantaggiati gli aracnidi Arturiani che di reni ne avevano otto, ancorché scarsamente compatibili con le altre etnie della galassia. Certo non erano state mostrate le orrende mutazioni che sopravvenivano qualche giorno dopo l'inoculazione, ma capirete che qualche cosa bisognava pur accettare per dormire tranquilli. La notizia era uscita con grande battage la settimana prima delle elezioni e l'azienda farmaceutica in cui si era subito buttato Paularius con i crediti ricavati dall'affitto dei tunnel delle miniere che erano stati riempiti coi milioni di cadaveri della prima fase dell'epidemia, lavoravano a pieno ritmo, prima con la distribuzione dei dispositivi di protezione, aveva lui stesso ideato una maschera che non proteggeva nulla e nessuno, ma che aveva un'ampia superficie visibile da utilizzare per le sponsorizzazioni, che fioccavano, poi con l'elaborazione del vaccino. 

L'essenziale era fare presto. Pur di arrivare in tempo prima delle elezioni, erano state ovviamente eliminate le inutili e costose fasi di controllo, che avrebbero dovuto sacrificare un ingente numero di schiavi. Dalle prime prove si era visto che i volontari reclutati con una retata nei bassifondi di Novigorad, morivano al 73% per le conseguenze del vaccino e la quasi totalità dei sopravvissuti rimaneva orribilmente sfigurata, ma qualcuno comunque si salvava, anche se non era accertata la protezione dal virus. Ma l'importante era dare la notizia nei telegiornali ed infatti, le elezioni erano andate benissimo, oltre il 94% di consensi all'unione tra la Angurioni e il partito dei Felpati, anche se i maligni dicevano che una certa correzione nei seggi c'era stata, ad esempio con le note scariche di tremila volt a quelli che stavano per schiacciare stolidamente il bottone della compagine avversaria. Comunque niente di anomalo. Paularius era tranquillo, incassava i dividendi e se ne stava al riparo nel suo buen ritiro, su una luna secondaria di Surakhis, tutta di sua proprietà. La sacerdotesse sessuali convocate erano poche e selezionatissime e con obbligo tassativo di mascherina tranne nei momenti in cui espletavano le loro funzioni orali. Gli amici di bisboccia, che erano stati meno accorti, avevano per la maggior parte beccato una strana forma di prostatite per non aver esercitato in sicurezza i propri piaceri, ma in generale se la sarebbero cavata. Alla fine come sempre le cose si aggiustano e i morti lungo i cigli delle strade sono sempre quelli dei miserabile e dei poveracci con i cessi al posto delle mogli.




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Inchieste

martedì 28 aprile 2009

Tra acqua e fuoco.

Oggi, giornata di tregenda, prima tutti terrorizzati e memori dell'altra volta, al fiume che sta per traboccare, ma come si vede dalla foto, chi ha conosciuto ben altre rogne, se ne impippa e se ne va a far merenda. Poi, dopo aver portato le macchine al sicuro in altra parte più sopraelevata della città (stavolta non mi fregano più, il mio bel camper che si era portato via il Tanaro l'altra volta ormai è un bel ricordo, ma almeno la macchina, mi serve), chiusi in casa ad aspettare la piena. Ignorata la macchina dei vigili che passava megafonando di sfollare e radunarsi nel vicino piazzale, dove ci aspettavano ricchi generi di conforto (ma se avevamo appena pranzato? e poi l'altra volta anche quel piazzale era andato a bagno , quindi...non ho capito), ci siamo barricati in casa (al 5° piano) a guardare la tele. Il passaparola dice che ad Asti sta già calando, si vede che adesso qualcuno si è informato, non come 15 anni fa, quando là c'erano già stati dei morti e qui eravamo tutti sul ponte a dirci:- Ma uarda tani cmè cl'è out- e siamo rimasti a mollo, io in mezzo alla strada con l'acqua alla cintola per cercare di salvare quel malefico camper, guarda se uno deve rischiare la pelle per una scemenza. Comunque dalla finestra è sempre alta uguale. Quantomeno, circondati di acqua dovremmo essere isolati dalla febbre suina, che sembra essere stata rinforzata da quella aviaria, come dice Gramellini, una questione di porci con le ali. Basta che non venga una scossa di terremoto, secondo la teoria di Dottordivago. Va bene, e perchè non diciate che non sto sul pezzo, allego una ulteriore foto delle 12:00, i cronisti in zona di guerra mica stan lì a turbarsi per il fischio delle pallottole!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 121 (a seconda dei calcoli) su 250!