Oggi, giornata di tregenda, prima tutti terrorizzati e memori dell'altra volta, al fiume che sta per traboccare, ma come si vede dalla foto, chi ha conosciuto ben altre rogne, se ne impippa e se ne va a far merenda. Poi, dopo aver portato le macchine al sicuro in altra parte più sopraelevata della città (stavolta non mi fregano più, il mio bel camper che si era portato via il Tanaro l'altra volta ormai è un bel ricordo, ma almeno la macchina, mi serve), chiusi in casa ad aspettare la piena. Ignorata la macchina dei vigili che passava megafonando di sfollare e radunarsi nel vicino piazzale, dove ci aspettavano ricchi generi di conforto (ma se avevamo appena pranzato? e poi l'altra volta anche quel piazzale era andato a bagno , quindi...non ho capito), ci siamo barricati in casa (al 5° piano) a guardare la tele. Il passaparola dice che ad Asti sta già calando, si vede che adesso qualcuno si è informato, non come 15 anni fa, quando là c'erano già stati dei morti e qui eravamo tutti sul ponte a dirci:- Ma uarda tani cmè cl'è out- e siamo rimasti a mollo, io in mezzo alla strada con l'acqua alla cintola per cercare di salvare quel malefico camper, guarda se uno deve rischiare la pelle per una scemenza. Comunque dalla finestra è sempre alta uguale. Quantomeno, circondati di acqua dovremmo essere isolati dalla febbre suina, che sembra essere stata rinforzata da quella aviaria, come dice Gramellini, una questione di porci con le ali. Basta che non venga una scossa di terremoto, secondo la teoria di Dottordivago. Va bene, e perchè non diciate che non sto sul pezzo, allego una ulteriore foto delle 12:00, i cronisti in zona di guerra mica stan lì a turbarsi per il fischio delle pallottole!
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