giovedì 16 dicembre 2010

Cronache di Surakhis 36: La congiura.

L'immenso palazzo clinica dell'imperatore s'intravedeva appena tra i miasmi purulenti che le brezze del mattino spingevano come nebbie sottili dalle Colline Profumate. Anche fuori dei portali si intravedeva un via vai operoso delle sacerdotesse che entravano ed uscivano dall'edificio per adempiere al loro alto compito. Occuparsi del benessere dell'imperatore che giaceva da decenni su di uno speciale letto-macchina che manteneva attive tutte le due funzioni vitali e non solo. Le più abili ed avvenenti, quasi tutte multisex vegane, sostituivano periodicamente gli aghi che stimolavano le differenti zone del piacere del cervello e si occupavano attivamente delle conseguenti reazioni che avevano le diverse parti del vecchio corpo a quegli stimoli. Apposite inoculazioni di farmaci provvedevano al funzionamento in un certo senso efficace dei vari organi.

Intanto, mescolate alle persone che si muovevano nella piazza antistante, il gruppo di Ninja che i Congiurati avevano convocato da una luna secondaria di Antares IV, si confuse facilmente con la folla di faccendieri che si muovevano in cerca di incarichi governativi di fronte agli uffici del Ministero della Corruzione, che per comodità era posto nello stesso palazzo del Governo. Erano cinque bellissime Megamammals Vegane che potevano essere scambiate con le molte sacerdotesse che entravano a palazzo per le incombenze mattutine. La loro capa, Mnogazalatoi, si coprì con il mantello le sei coppie di seni prorompenti, per non dare troppo nell'occhio e guidò il gruppetto con le maschere calate sul viso, con la scusa di cercare protezione dalla insopportabile puzza che proveniva dalle montagne di immondizia delle Colline Profumate, che improvvidamente erano sorte sopravvento al palazzo, per una triste questione di tangenti a cui non si era potuto dire di no, pena l'affossamento di altri provvedimenti riguardanti la riduzione in schiavitù degli operai che perdevano il lavoro.

Le cinque sicarie scivolarono lungo i corridoi tra la generale indifferenza, arrivando in pochi minuti all'esterno della sala dove giaceva l'Imperatore. Penetrarono all'interno senza rumore, come il lungo addestramento le rendeva capaci di fare con destrezza e subito il fruscio sordo delle spade laser fece sentire il suo soffio di morte abbattendo silenziosamente le due Succhiatrici che si stavano occupando del corpo dell'Imperatore, che giaceva immobile e nudo tra i molti tubi e fili che uscivano dal suo corpo collegati gruppi di macchine pulsanti. La Terminatrix andò subito dietro il grande letto, dove sui cuscini di morbido latice umano, i boccoli dorati dell'Imperatore cadevano come una cascata bionda al di là del cuscino. Mentre le altre stavano a guardia delle porte bloccate, lo sfrigolare continuo e minaccioso del laser si alzò diretto alla massa di fili e spine che giacevano sotto il giacilio imperiale per tranciarli di netto e contemporaneamente. Il mantello scuro si era aperto come di'improvviso e i dodici seni prorompenti, che la gravità inusuale del pianeta aveva fatto uscire allo scoperto, incombevano sugli occhi chiusi dell'Imperatore quasi a soffocarlo. Ci fu un istante di pausa che parve infinito, mentre la spada immobile era brandita in alto, poi tutto accadde in un attimo quasi immateriale. Gli occhi della donna si sbarrarono d'improvviso e nella stanza parve quasi di sentire il flusso di informazioni che dalle macchine fluivano direttamente al suo cervello.

Il finanziamento perpetuo al suo Coordinamento esterno per l'Universo, una fondazione che vendeva titoli di vario genere, sarebbe stata approvata. Tutto avvenne in un lampo il laser rosato scese senza soluzione di continuità eliminando le quattro Ninja di guardia, mentre il famoso sorriso stampato sulla faccia dell'Imperatore immobile, sembrò allargarsi ancora di più. La donna scivolò via senza fare il minimo rumore. La fine dell'Impero poteva attendere. Avvertito, nella sua villa lontana Paularius lanciò un ologramma informativo a tutti gli organi mediatici. L'imperatore ed il governo sono salvi. Poi uscì in fretta per andare al postribolo dove avevano cambiato la quindicina, mentre la prima tempesta invernale spazzava le pianure di Surakhis.



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3 commenti:

Lara ha detto...

Nessuna speranza, neppure nella fantascienza.
Certo è che invece TU sei davvero "insuperabile"!!!
Bravissimo.
Lara

Enrico Bo ha detto...

@Lara - meno male che a qualcuno piace la fantascienza!

laura ha detto...

devo dire che anche a me questi racconti di Surakis sono le cose che piacciono di più, insieme ai ricordi d'infanzia.
Buon Natale

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