Così siamo arrivati anche alla festa che le porta via tutte. Ma intanto da oriente, col soffio del vento dell'est, ecco arrivare anche quei maghi che evidentemente anche così tanti anni fa erano noti per i loro saperi e da cui bisognava attingere. Certo portavano anche oro e argento (della mirra poi nessuno sapeva bene cosa farne) ma di questi tempi se da laggiù si decidono a mettere un po' d'oro e di argento da queste parti anche oggi, direi che non ci farebbe male (se no bisognerà che ci aiuti l'Argentina; il Brasile e l'Angola pare si stiano già occupando del Portogallo). Allora meglio cogliere la pacata ironia, scevra dagli entusiasmi, ma dolcemente appoggiata al pessimismo cosmico alquanto smagato che sempre aleggia qui, tra Tanaro e Bormida, con questa opera del poeta alessandrino Gallinotti, che ci è stata offerta in diretta per gli auguri natalizi e di cui allego anche debita traduzione per i lettori stranieri, che mi è stata passata gentilmente dall'amica Luciana. Che tenerezza questi magi di mentalità tipicamente alessandrina che aspirano, nel caso di riuscire a compiere l'impresa di trovare il bambinello, ad essere assunti per sponsorizzare il torrone Sperlari!
I RE MAGG
- Ma a l'è ancura longa?
A suma squasi rivà?
I pé titt na piaga!
Al camèl strasiuà!
S'j’ejsa savì a so nenta s'amniva
A j'ó nent dacc da ment
La regina l’al diva!
A l'è in meis ch'a curuma adrera a sa steila
In mument a l'è in su, peina dòp na candeila
- Ancura 'na strëpa, fa nenta u nuius
s'a rivuma a truvèl adventuma famus!-
I san tücc chi ch’a suma. S'um avghijsa me pari
Im fan fè la reclàm du turon ad Sperlari.
A l'ó vist ant in sògn sa ch'a juma da fè
'mzò ch’a vagu an snungion ad adurè u rè di rè.
U sas ciama Gesù. A l'è in bèl fanciutén
So mama Maria, so papà Giusipén
Se us pudijs fè cuccòs per ijitè sa masnà
U dev fè tòncc miracu e cariès ’d tücc i pcà.
Al pudiva fè
u siur, ant la vita piè u dus
L'à ausì nasi ant na stala e murì po an sna
crus!
'nduma drera ai pastur
lur i san sa ch'is fan
sensa fèla tant longa
i j’àn cunzì u Salvadur.
I RE MAGI
- Ma è ancora lunga ? Siamo quasi arrivati? / Ho i
piedi tutti piagati, il cammello sudato / Se avessi saputo non so se venivo /
Non le ho dato retta, la regina lo diceva / E' un mese che corriamo dietro a
una stella / Un momento è un sole,
appena dopo una candela / - Ancora uno sforzo, non fare il noioso / se
riusciamo a trovarlo diventiamo famosi.-
/ Sapranno tutti chi siamo / Se mi vedesse mio padre! / Ci fanno fare la
pubblicità del torrone Sperlari. / L'ho visto in un sogno che cosa dobbiamo
fare / dobbiamo andare in ginocchio ad adorare il Re dei Re. / Lui si chiama
Gesù E' un bel bambino / Sua madre Maria, suo padre Giuseppe. / Se si potesse
fare qualcosa per aiutare quel bimbo / dovrà fare tanti miracoli e caricarsi di
tutti i peccati. / Poteva fare il signore prendere il dolce della vita / ha
voluto nascere in una stalla e morire su una
croce ! / Andiamo dietro ai
pastori / loro sanno cosa fare / senza
farla tanto lunga / hanno riconosciuto
il Salvatore.
E già che ci siamo, vista la giornata, vi aggiungo anche quanto posta l'amico Popinga, sempre rispettoso dell'attualità; qui mi sembra che la traduzione non serva.
Die Beffana komm bei Nacht
mit der Shubes alles zerbracht.
Die Beffana liebe Banana.
Wiwa wiwa die Beffana!
4 commenti:
Mi sono cimentata e divertita con il dialetto, per me non del tutto incomprensibile. Buona Epifania Enrico. E buon fine-feste.
Bella e divertente poesia dialettale,
auguri Enrico per una buona Epifania.
Facciamo due calcoli: Gesù è nato il 25 dicembre ed i Re Magi sono arrivati il 6 gennaio. Sono ben 12 giorni di attesa nella capanna, con il bue e l'asinello dietro al capezzale a soffiare.
Mah...
@Sandra - Ma dai che è facile , eheheheh
@Tiz-anche a te!
@Lory - Se stai a fare sti conti non la finiamo più!
Posta un commento