mercoledì 3 aprile 2013

Considerazioni sul Tai Ji Quan 21: Zhuăn shēn bān làn chuí

Il numero 21 è un movimento complesso che prelude alla conclusione della forma 24 Yang. Il nome descrive con precisione il movimento stesso che viene appunto definito come 转身搬拦捶 -  Zhuăn shēn bān làn chuí , cioè Voltarsi (il primo ideogramma con la parte sinistra che significa est), Schivare (formato da due caratteri: Corpo, in cui individuate bene la testa, la cassa toracica con le costole, le braccia aperte e le gambe che si muovono e Spostare), Parare (con la parte a sinistra del segno che significa mano e quella destra puramente fonetica), Colpire (col pugno, in cui è anche rimarcata la mano che colpisce). Dalla precedente posizione 20, in cui ci si trova col 70% del peso sulla gamba sinistra (passo Gong Bu) in direzione Est, si sposta il peso sulla dx mentre il busto ruota verso dx, così come i piedi, facendo perno sul tallone, prima il dx poi il sx. La mano dx che si trovava alta sopra la testa compie un gran cerchio completo in senso orario, raccogliendosi a pugno mentre passa in basso davanti all'addome, interna alla sx, quindi nella seconda parte del cerchio ruota davanti al viso per andare a colpire col dorso (sempre chiuso a pugno) in posizione verticale a Ovest. Lo sguardo segue sempre la mano dx. Intanto la mano sx che era davanti all'altezza del viso col taglio verticale in direzione est, ruota (in senso orario per circa 270 gradi) compiendo un piccolo cerchio e fermandosi con il palmo rivolto verso il basso. Il cerchio della dx passa tra l'addome e il cerchio della sx. Nel frattempo che il corpo si è girato di 180 gradi in direzione Ovest, il peso si è alternato ancora sulla gamba sx e infine termina sulla dx, dopo che la stessa era stata leggermente ritirata all'indietro (passo Gong Bu).



Qui termina la prima parte del movimento (Voltarsi e Schivare) che comporta un ciclo respiratorio (inspirazione nella prima metà del cerchio delle braccia, espirazione nella seconda metà). La seconda parte del movimento (Parare e Colpire) consiste nel compiere un successivo passo arcuato (Gong Bu) in avanti sempre in direzione Ovest. Allo stesso tempo il braccio dx (verticale col pugno davanti al viso, dorso della mano verso l'esterno) si porta in direzione orizzontale, quindi portando il gomito indietro, ruota verso il basso fino a far trovare il pugno all'altezza dell'anca dx (con le dita chiuse verso l'alto). Intanto il braccio sx compie un ampio cerchio orario fino a trovarsi con la mano verticale davanti al viso, col taglio in avanti, compiendo in questo modo una spazzata (parata) alta. A questo punto (e ci troviamo alla metà della seconda parte) anche il passo è compiuto per la prima metà. Questa è la fase inspiratoria. Nella seconda metà,  si compie il passo fino a portare il peso al 70% sulla gamba sx, mentre la mano destra colpisce col pugno davanti a sé all'altezza dello sterno colpendo frontalmente con le nocche. Le dita nel pugno, che all'anca erano rivolte verso l'alto ruotano verso sx di 90 gradi. La mano sx, intanto, scende all'altezza dell'avambraccio dx a sua protezione e rafforzamento.Questa è la fase espiratoria che rafforza anch'essa il colpo. Lo sguardo segue sempre il braccio dx. La spiegazione marziale del movimento si intuisce dal nome stesso della tecnica.

Ad un avversario che arriva alle spalle con un colpo alla schiena, si pone in atto una schivata, attuata con uno spostamento del corpo mentre ci si gira verso di lui, quindi si para il colpo con la mano dx, riparandosi anche da un eventuale calcio che arrivi da sx con la mano sx e colpendo con una gomitata il precedente avversario che rimane alle spalle, infine si entra nella guardia avversaria parando col sx un ulteriore colpo alto diretto al viso dall'avversario e lo si colpisce col pugno dx allo sterno. Gli errori più comuni nell'esecuzione sono: il gomito tenuto troppo alto durante la gomitata all'indietro, mentre invece deve sempre rimanere leggermente più basso del pugno e la mancata coordinazione delle rotazioni delle braccia con il bilanciamento dello spostamento del peso da una gamba all'altra. E' sempre importante ricordare che braccia e gambe non devono mai tendersi completamente nel desiderio di forzare i colpi, ma rimangono sempre leggermente arcuati e morbidi e che tutti i movimenti devono essere, come sempre, governati dallo spostamento delle anche, mentre la tentazione, trattandosi di sferrare un pugno, rimane quella di usare la forza delle braccia. Tutto il seguito di torsioni del busto, delle anche e gli spostamenti sulle gambe che, leggermente piegate, mantengono il bacino sempre alla stessa altezza, apporta un grande beneficio alla mobilità della colonna vertebrale e nel rafforzamento della muscolatura della vita e delle cosce. Inoltre aiuta la riduzione dell'eccesso di grasso nel giro vita e scusate se è poco.






Refoli spiranti da: 

Fundamental of Tai Ji Quan - Wen Shan Huang - S.Sky Book Co - Honk Kong -1973
Moiraghi : Tai Ji Quan - geo S.p.A. 1995
Kung Fu and Tai Ji  Bruce Tegner -Bantam book - USA - 1968
www.taiji.de
Huard - Wong . Tecniche del corpo - Mondadori Ed. 1971

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