mercoledì 7 febbraio 2018

Usa 41 - Considerazioni finali





E così anche questo viaggio è andato; attorno ai finestrini dell'auto che ti porta all'aeroporto scivolano via le sagome dei grattacieli della città, una linea un pochino anonima, non caratterizzata da sagome particolarmente distintive come se proprio questa città si ponesse come una etichetta generica di questo grande paese, anche se invece si tratta di un'area con differenziazioni notevoli rispetto al resto del paese. Dunque un viaggio in questa area specifica, il New England e il Canada Orientale deve essere presa come una presa di visione generale sul nordamerica, cercando di formarsi una sensazione globale di una way of life che da lontano si identifica proprio sotto la voce America o soltanto delle caratteristiche specifiche di questa area ristretta che si differenzia dalle altre aree del paese in modo netto. A mio parere sono corrette tutte e due le ipotesi. Non ci sono dubbi a mio parere che questo itinerario possa servire ad illustrare molto bene l'aspetto generale di come si vive nell'America del nord, la cosiddetta cultura dell'occidente libero. Allo stesso tempo non si può negare che in questa area, piuttosto omogenea che rappresenta un'America del tutto particolare, più ricca ed intellettuale, che si sente di una categoria culturalmente più elevata e che tende a distinguersi dal resto del paese e questo vale forse anche per l'area canadese. 

Bisogna poi sottolineare un'altro aspetto di omogeneità che riguarda soprattutto l'aspetto naturalistico che unisce decisamente gli stati del New England agli stati canadesi confinanti. Comunque ricapitolando, questo itinerario (fatta salva la tappa in Tennessee), che tra le altre cose, è un classico, percorre un anello che illustra in maniera piuttosto completa la fascia nordest del continente. Abbiamo percorso oltre 6000 chilometri per poter toccare tutti gli stati interessati ed avere un colpo d'occhio completo di tutti gli aspetti che la zona può offrire. E veniamo proprio a questi interessi, dandone un sommario elenco. La cosa preminente, a mio parere e che vincola tutto il resto è la scelta di compiere il viaggio nel periodo di fine settembre/ottobre per godere di quel fenomeno conosciuto col nome di "foliage" che, considerando il fatto che le foreste di ogni tipo, ma principalmente di latifoglie, occupano una porzione molto elevata del territorio, rappresenta la principale attrazione del tour. Infatti la straordinaria tavolozza di colori che esibisce il paesaggio, che indubbiamente si presenterà durante lo svolgimento dell'itinerario, in quanto in due o tre settimane, capiterete sicuramente in qualche zona nel momento di massima espressione del fenomeno, ha pochi paragoni nel resto del mondo e si presenta come spettacolo così strepitoso da fornire anche da sola, la ragione sufficiente del viaggio. 

Accanto a questo aspetto, ripeto discriminante ci sono tutti gli altri, il dolce paesaggio forestale, dagli spazi sconfinati e poco popolati; la costa atlantica, selvatica ma regolata, con la bellezza severa dell'oceano, con i fari ed i piccoli paesi che presentano tutti una caratteristica comune, un mix tra turismo e vita locale di attività antiche che vanno dalla pesca all'allevamento ittico; i tanti (piccoli certo per le abitudini europee) aspetti storici che riguardano la parte del paese che fu più attivo nel costituirsi di questa grande nazione e della sua rivoluzione per affrancarsi dallo stato di colonia, non dimenticando che proprio qui rimangono le poche costruzione che rappresentano il passato; le altre bellezze naturalistiche, gli immensi parchi naturali, le cascate del Niagara, la forza dei fiumi e dei grandi laghi; l'estuario del San Lorenzo; le grandi città, le metropoli che anch'esse bene rappresentano con le loro contraddizioni, la vita del continente, da Boston a Quebec, a Montreal, a Toronto. Infine l'opportunità di toccare da vicino lo stile di vita che esiste nel nord america, che tanta influenza ha sull'Europa e sul resto del mondo, realtà e miti da vedere con i propri occhi e da metabolizzare, cercando di interpretarla, se non di comprenderla appieno e che sarebbe davvero presuntuoso pensare di farlo in neppure un mese di permanenza. Allora, tirando le somme, direi che il giro che ho fatto è abbastanza completo per indagare tutti gli aspetti che ho appena elencato.

Diciamo che vorrei rimarcare che l'aspetto del periodo in cui fare il viaggio, cioè lo specifico periodo per godere del fenomeno del foliage, è tassativo e rappresenta comunque la parte più interessante a cui dare la preminenza. Rinunciare a questo aspetto significa a mio parere perdersi la metà dell'interesse totale, in quanto le altre attrattive sono sì importanti, ma, sempre a mio parere naturalmente, non rappresentano motivi sufficienti a organizzare un viaggio che tutto sommato è anche piuttosto costoso. La parte naturalistica è certamente inferiore ad esempio all'ovest del paese che presentano parchi ben più attrattivi. Dunque pieni voti al primo aspetto. La parte atlantica è anche piuttosto attrattiva, in particolare i paesetti sul mare, che danno tanto la sensazione di trovarsi in un episodio della signora in giallo; l'aria pulita e chiara riporta ai paesi del nord ed al loro fascino magari un po' triste. Le città sono tutte interessanti, naturalmente anche se, come ovvio non possono avere il fascino delle città europee o orientali e le cascate del Niagara rappresentano un unicum imperdibile che va assolutamente visto. La parte meno interessante è stata a mio parere l'aspetto storico artistico che non può ovviamente avere lo spessore che trovi in altre  parti del mondo. Rimane poi il contatto con la vita americana e bisogna dire che in qualche settimana, soprattutto spostandosi in auto e vedendo tanti posti diversi, si ha davvero una grande opportunità di avere una visione d'insieme consistente. 

Devo dire che io non ho una  simpatia istintiva per questo paese, anzi voglio rimarcare che ho un anche un certo pregiudizio di base. Quanto, in questo mio quinto approccio a questo paese, ho visto e sentito, ha in generale confermato le mie impressioni. Un paese ricco, ma con grandi contraddizioni, molte delle quali, specialmente quelle che la maggioranza degli americani stessi trovano importanti e irrinunciabili, non mi piacciono e preferisco lo stile europeo che mi sembra molto più attento al sociale, pur con tutti i suoi difetti. Mi è parso ancora che il paese sia molto rivolto a se stesso e privo di interesse per quanto accade al di fuori dei suoi confini, altra cosa che mi appare difficile da spiegare. Nei contatti umani mi è parso che venga data molta importanza all'aspetto formale mentre nelle cose pratiche è di certo al contrario preminente la sostanza. Comunque indagare questi aspetti è per me sempre di grande interesse e quindi questo vale come sempre il viaggio. 

Rimane poi la ciliegina dell'appendice finale a Nashville, la città della musica, che ha rappresentato una delle esperienze più entusiasmanti di questo tour e che consiglio a tutti di includere in occasione di eventuali altri approcci a questo paese. Avrete notato poi che non ho fatto distinzioni tra New England e Canada, in quanto per molti aspetti le differenze tra queste due aree mi sono sembrate minime tanto che spesso avresti difficoltà a distinguerle. Comunque tirate le somme globali, direi che il viaggio, fatto in questo periodo, per gli aspetti che ho detto, vale assolutamente la pena di essere fatto, anche se per me, che sono sempre più appassionato dall'oriente, non può essere paragonato alle mie scorribande ad est, considerati anche i costi che qui sono decisamente più pesanti. Insomma, una zona del mondo che va conosciuta e apprezzata per i suoi grandi spazi, la sua natura rigogliosa e i tanti aspetti di tranquillità e piacevolezza. Un viaggio facile da organizzare e da svolgere, specialmente se avete dimestichezza con l'inglese. Gli imprevisti saranno sicuramente pochi. Dunque buon viaggio.



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