sabato 22 settembre 2018

Cronache di Surakhis 84 : Il duumvirato

Masaniello arringa alla folla


Surakhis affrontava un'altra delle tante fasi storiche oscure e travagliate. Non sarebbe stata né la prima né l'ultima, da quando questo piccolo pianeta era entrato nell'Unione Galattica. Certo da quando si era dotato di un sistema di elezioni a suffragio universale in cui si facevano votare perfino gli schiavi, oltre che, cosa inaudita, le donne, le cose sembravano gradualmente cambiare, ma poi, si sa, tutti i sistemi degradano e presto l'oclocrazia aveva preso la mano e vari Masanielli, così venivano chiamati gli aspiranti politici scelti con una gara ologrammatica in cui venivano premiati i discorsi più insensati, combattevano ad ogni elezione per avere il potere assoluto. Una volta aveva addirittura vinto un tizio che prometteva di abbassare le tasse. Comunque ormai, dopo l'ultima tornata, il potere era ben saldo nelle mani di un duumvirato, che aveva vinto le elezioni facendo le promesse più mirabolanti, tra le quali, la concessione di una succhiatrice vegana per tutti senza obbligo di contribuzione pensionistica e tasse positive su ogni stipendio, cioè più denunciavi di aver guadagnato tanto più ti veniva aggiunta una somma proporzionata al tuo guadagno. Ma la promessa che aveva acchiappato di più, era quella di caccia libera ai clandestini andromediani che sbarcavano ogni giorno negli spazioporti nascosti della parte desertica del pianeta. Addirittura era stato dato credito alla promessa di rimpatriare tutti quelli che già vivevano sul pianeta, si era detto basta andare nelle miniere dove quei fannulloni stanno tutto il giorno incatenati a scavare la pietra di Baum e poi via sull'astronavetta e in una decina di giorni ce ne liberiamo. I proprietri delle miniere non erano molto d'accordo, ma avendo capito ch esi trattava solo di una dichiarazione acchiappagonzi, avevano lasciato correre, anzi avevano aumentato il diametro delle catene,che non si sa mai. 

Fatto sta che i duumviri, governavano ormai tra il tripudio ed il gaudio universale. Qualunque assurdità dicessero, per fortuna non ne realizzavano poi neanche una, sapientemente propagandata dal loro staff sui social più in voga del momento, Assbook e Farting, era accolta con gaudio dal popolo e la loro popolarità aumentava a dismisura. Loro stessi riportavano nel sondggio mensile, che avevano ormai raggiunto il 110% e tutti menzionavano questo dato come riprova della bontà del ticket. Non sembrava contare molto il fatto che ognuno dei due dicesse cose esattamente opposte, tanto, bastava smentirle il giorno dopo. Il robot marionetta che avevano clonato come figura istituzionale da mandare agli incontri intergalattici, diceva alternativamente una delle due versioni, ma avevano già fatto partire un software 2.0 in cui le due versioni venivano mescolate e pronunciate nello stesso discorso in modo che tutti gli ascoltatori si dichiarassero soddisfatti, anche se poi entrambe le proposte non venivano neppure prese in considerazione. Poi bastava presentare la cosa com un successo internazionale e tutti ci credevano e si aggiungeva un punto alla tabella del consenso. Paularius nel silenzio del suo palazzo se la godeva un mondo, d'altra parte era lui uno di quelli che aveva contribuito attivamente a questa messa in scena. 

Intanto continuava a prendersi un periodo di riposo, ben coccolato nelle sue sale benessere, rese calde  ed accoglienti dalle tappezzerie di pelo pubico delle più avvenenti sacerdotesse fellatrici della galassia ed aspettando il momento in cui uno dei due avrebbe assassinato l'altro, ansioso, come era sempre capitato in passato, della presa del potere assoluto e già c'erano chiari segnali di come si stessero muovendo le acque. Avevano appena tolto di mezzo con l'aiuto di un Avvelenatore professionista fatto arrivare espressamente da Antares, il Detentore della Borsa, generato a suo tempo con una manipolazione genetica di frammenti di ossa del periodo Triassico, carica così affidata obtorto collo ad uno che avendo frequentato la scuola,quando ancora c'era, sapeva fare i conti e che si ostinava a non volere partire con la promessa operazione Elicopter rain, con cui si dovevano gettare dall'alto sulla folla osannante, ogni giorno, miliardi di crediti stampati appositamente in criptovalute create al momento. In realtà l'operazione non era così stupida come poteva apparire, perché c'erano accreditati studi che prevedevano che nella lotta per appropriarsi delle monete gettate dall'alto il numero di morti avrebbe compensato di molto il computo pensionistico e anche il direttore generale dell'Ente vedeva con favore la diminuzione della platea degli aventi diritto. Probabilmente, pensava Paularius, sarebbe stato Ofjuly a fare la prima mossa, visto che era sistematicamente messo da parte dall'altro duumviro, che sembrava spadroneggiare in lungo e in largo, ma in queste cose non si poteva mai dire l'ultima parola. Era comunque uno spettacolo divertente e il popolo se ne andasse pure affan... tanto quelli avevano voluto e quindi quello si meritavano. E' la democrazia bellezza, sentenziò mentre si immergeva della piscina del piacere circondato dalle sacerdotesse che non aspettavano altro che di accudirlo.

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