Eccoci qua, ormai siamo alla vigilia di Natale e l'operazione Oman è praticamente terminata. E' arrivata l'ora che Gesù Bambino, mi porti qualcosa di nuovo sotto l'albero o dove li mette di solito, i regali, non me lo ricordo più bene. Già ripenso a quei Natali lontani, quando la mia bambina era piccola piccola e mi assicurava di averne visto l'ombra, nella notte che attraversava lo specchio della porta, carico di cose da lasciare. Che bei Natali, o forse è solamente la classica nostalgia bolsa del passato che ingigantisce i ricordi belli a danno di tutto il resto, il brutto, che si dimentica in fretta. O forse io, nella mia vita fortunata, di brutto ne ho avuto così poco, che non riesco neanche più a ricordarmelo. E' un po' come quando torni da un viaggio e la tendenza è quella di ripensare solo alle cose migliori, quelle che ti hanno colpito più favorevolmente, nel dimenticatoio invece finiscono le grane e i problemi, anzi magari anche quelli si colorano del rosa dell'avventura e diventano impicci divertenti da raccontare agli amici che intanto sorridono per farti contento. Comunque la cosa essenziale è riuscire a non fermarsi troppo e progettare il futuro, almeno un poco. Veramente, nel frattempo vi confesso che vi raccontavo l'Oman, mica me ne sono stato con le mani in mano. No, il prossimo progetto sta andando avanti abbastanza bene.
Nato da quasi un anno, si è concretizzato da un paio di mesi ed al momento possiamo proprio dire di avere pronto quasi tutto, bisogna solo completare le valige e prenotare il parcheggio Mariuccia di Malpensa. L'ora è vicina e spero di non morire disperato, anzi, lo starmene un mesetto senza sentire i TG nostrani, è proprio una delle cose che più mi consola. L'itinerario invece, a lungo studiato e variato, ha preso la sua forma definitiva e ha il difetto di sempre, quello di essere costretto dai tempi tiranni, che impongono una continua corsa contro il tempo per arrivare infine, a quella maledetta scaletta dell'aereo che aspetta sulla pista per riportarti a casa. Ci vorrebbe almeno una settimanina in più. Quante volte ho detto questa malefica frase. Non basta mai, lo so. Vorresti sempre aggiungere quel qualcosa che, già che sei lì...Invece gambe in spalla eppur dobbiamo andar. Tuttavia i punti focali su cui si è diretta la nostra attenzione, questa volta sono davvero molti e credo tutti molto interessanti.
Intanto ci sarà il paese numero 109 per me, collezionista d'accatto di questa ossessione ormai compulsiva che mi spinge a spostare l'asticella sempre un pochino più avanti, almeno fino a quando reggeranno le gambe, non riesco a liberarmi. Poi, sarà anche l'undicesima volta che vado in un grande paese, un continente vero e proprio, che giustifica assolutamente questa continua ripetizione e che percorrerò comunque per strade diverse dal passato. Ci sarà sempre attenzione ad uno dei miei interessi primari, il lato etnografico e anche a quello naturalistico ed infine il clou dovrebbe essere la partecipazione ad uno di quegli eventi epocali di folla che mi affascinano da sempre, anzi questo dovrebbe essere il più grande in assoluto tra gli assembramenti del genere umano. Brivido. Dai, ne parleremo ancora prima della mia partenza, alla quale manca comunque ancora una ventina di giorni. Giusto per santificare le feste nel modo più tradizionale possibile. Per intanto buona vigilia di Natale, con l'augurio che si trovi il regalo giusto per tutti.
2 commenti:
Buone feste, programmare viaggi è sempre un buon modo di cominciare l'anno :)
Grazie e altrettanto augurio a te!
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