Il faro di Sur |
E dopo avervi raccontato le ragioni della logica e dell'interesse generale che possono spingervi a inserire questo paese nella vostra lista dei desideri, ecco qua il consueto elenco delle ragioni del cuore, la lunga fila di quegli spot che rappresentano i ricordi irrinunciabili che ti hanno dato emozioni, sensazioni e lettura di storie che ti farebbe piacere che anche gli altri provassero come è successo a te. Insomma i classici motivi senza spiegazione che bisogna soltanto provare a provare! Dunque cominciamo.
- Iniziare a capire, già dalla ricerca delle informazioni, dalla lettura delle guide e dai contatti preliminari, che questo non è un posto come gli altri e che ti potrà dare sensazioni diverse
- Scegliere la soluzione di Casa Oman ed affidarsi all'amico Iapo per vedere l'Oman dal di dentro, tanto per capirci
- Arrivare a Muscat di primo mattino assaporando una capitale che non si è fatta prendere dalle smanie di grandezza, ma vuole solo esibire un benessere tranquillo
- Rimanere colpito dalla esibizione di fasto della Grande Moschea, cercando di assorbirne i messaggi che il Sultano vuole intenzionalmente mandare ai visitatori
- Aggirarsi tra i mostri adagiati sui banchi e del mercato del pesce
- Girolare tra i negozi del suq, chiacchierando con gestori non angosciati dalla brama di vendere
- Assaporare senza fretta sentori di incenso, mirra, cardammomo e bagliori sopiti d'argento
- Apprezzare le linee tutto sommato misurate del palazzo reale e delle torri antiche che ornano le colline
- Sentire storie e apprezzamenti sul Sultano davanti ad uno dei suoi yacht
- Sfondarsi di cibi dal turco, tra griglie, fritti di calamari, gamberoni, hummus e beveroni di menta e lime.
- Percorrere la strada fino a Ras al Hadd lungo il mare turchese, pregustando il tuo destino prossimo venturo
- Adagiarti sul grande sofà al centro del cortile di Casa Oman e cominciare a capire la filosofia dell'ambiente e quello che ti aspetterà nei giorni successivi, mangiucchiando datteri e bevendo thè speziato
- Risalire la montagna lungo piste tortuose per perderti nelle pozze di smeraldo di Wadi Tiwi
- Incontrare per la prima volta l'abbraccio del mare a Rocky beach e fare un pick nick sulla spiaggia
- Apprezzare il lavoro dei maestri d'ascia dei cantieri si Sur sotto due enormi dhow ancora in costruzione
- Godersi il tramonto al faro del porto, tra donne completamente velate di nero
- Andare a vedere una partita di coppa sdraiati sui cuscini di un baretto sulla spiaggia sorbendo succo di melograno
- Andare a pesca con la barca di Grezzolo, pescare tonni e lampughe e fare il bagno in un'ansa solitaria di smeraldo
- Navigare tra centinaia di delfini che rincorrono i banchi di acciughe, saltano e nuotano intorno a te invitandoti ad inseguirli
- Fermarsi a guardare due tartarughe che si accoppiano mentre altre decine nuotano intorno
- Andare a comprare al mercato, i pesci per la cena
- Fumare narghilè alla double apple distesi sul divano mentre scende la sera
- Guardare una tartaruga di notte che sta deponendo le sue uova e liberare in mare centinaia di tartarughini perduti
- Incontrare un gruppo di vecchietti che ti offre il caffè davanti al porto dei pescatori
- Bersi un thè katak e fare colazione di panini e frittata
- Fermarsi a un barasti sulla spiaggia e scambiare biscotti con sorrisi con un gruppo di belle ragazze ed i loro bambini
- Guidare il fuoristrada per quaranta chilometri, lungo una spiaggia infinita, in un tunnel continuo di gabbiani che si alzano davanti a te
- Guidare sulle dune del deserto rosso che si precipitano nel mare
- Prendere il traghetto per Masirah tra donne con la mascherina e uomini col turbante
- Andare dal barbiere massaggiatore per avere un'esperienza mistica
- Passare una mattina di meditazione su una spiaggia deserta tra scheletri di pesce palla, conchiglie e granchi fantasma
- Guardare il tramonto tra inquietanti sagome di dromedari
- Percorrere un territorio lunare tra dune, rocce, scogli e mare blu
- Mangiare il migliore trancio di ricciola alla griglia dell'Oman, seduti sui tappeti e chiacchierando con Omaniti in vacanza
- Condividere i sentimenti di pakistani e bengalesi che qui lavorano e videochiamano la moglie lontana
- Ricevere datteri in regalo da passeggeri del traghetto di ritorno
- Insabbiarsi nella sabbia molle per arrivare alle Sugar dunes del deserto bianco e rimanere abbacinati dal candore del paesaggio
- Correre e rotolarsi nella sabbia sui fianchi delle dune mentre il sole picchia implacabile
- Fare il bagno nel verde smeraldo del Sink Hole, mentre Michi si tuffa dall'alto della parete
- Allungarsi sulla sabbia della White beach cercando l'ombra che non c'è
- Risalire il canon di Wadi Shab, ammirandone le pozze d'acqua tra i palmeti
- Nuotare nell'acqua verde riuscendo a raggiungere la caverna attraverso uno stretto passaggio nella roccia, trascinato da Roby come un miracolato nella piscina di Lourdes
- Emozionarsi al raggio di luce che, dall'alto, colpisce la cascata
- Camminare lungo la rete dei falaj sotto le gialle rocce che incombono
- Mangiare un panino col miglior kebab di Sur
- Ammirare per un attimo il mausoleo in rovina di Bibi a Qalat, dallo stesso punto da cui, forse lo aveva descritto Marco Polo
- Girare per il suq paesano di Sur a cercare sciarpine, tra lavoratori indiani che prendono il fresco e donne velate in abaya nera che scivolano lungo i muri scomparendo nella notte
- Attraversare il deserto di pietra per arrivare a wadi Bani Khalid e risalirne il corso contorto nuotando nelle pozze
- Gustarsi un delizioso, profumato, saporoso e denso succo di mango per riprendere le forze
- Fermarsi al barasti dell'amica di Iapo a mangiar datteri e a provarsi costumi e abaye, dopo aver dato da mangiare ai cammelli
- Correre ai 70 all'ora nella valle di sabbia rossa delle Wahiba sands e guardare il tramonto dalla duna più alta, accecati dalla tempesta di sabbia
- Mangiare un pollo tandoori dal pakistano e raccogliere un po' di tartarughine perdute
- Continuare a farsi docce per levarsi la sabbia che il vento del deserto a infilato nelle nostre pieghe più intime senza riuscirci mai
- Correre lungo le piste sassose di Wadi Massawa per arrivare alla casa di Said, mangiare i suoi datteri e sentire come sta
- Aggirarsi perle rovine di argilla del castello e delle case abbandonate di Jalan Bani Buali e la sua oasi
- Ottenere il permesso dall'Imam di visitare l'antica moschea dalle 52 cupole
- Rimanere in silenzio colpiti dall'atmosfera di una piccola moschea abbandonata e in rovina, davanti al suo piccolo mirhab in rovina
- Andare al porto di Al Ashkarah a veder lo scarico degli enormi pesci da un dhow appena arrivato
- Mangiare tonno crudo sfilacciato e macerato nel lime dall'Omanita
- Cercare polpi sulla spiaggia rocciosa durante la bassa marea
- Farsi una cena sontuosa con un chilo e mezzo di aragoste a testa più il resto, per recuperare le forze
- Fare un giro nella laguna di Ras al Hadd tra costa rocciosa e sabbie dorate, nuotando tra le tartarughe giganti
- Se sei donna, andare a casa delle amiche di Michi a farsi fare l'henné
- Mangiarsi un sacco di pakora, falafel e samosa lungo la strada a colazione, che tanto, fritta, è buona anche una ciabatta
- Salire fino ai 3000 metri del Jebel Shams e guardare dall'alto il grand canon dell'Oman
- Rimanere a bocca aperta di fronte al grandioso paesaggio circostante, tra capre belanti e donne dalle vesti colorate
- Visitare gli ambienti suggestivi del castello di Jabreen
- Aggirarsi per un tempo infinito nel negozio di datteri assaggiandone più di quanti riesci a comperarne
- Gustare il tonno cotto al vapore a colazione
- Girare per il suq di Nizwa in cerca di halwa, prima di gustare i famosi spiedini di montone al banchetto della piazza
- Dormire in tenda nella oscura notte di Wadi Tanuf e ammirarne le rovine all'alba
- Perdersi a Nizwa tra i commercianti del mercato del bestiame del venerdì, tra contratti e valutazioni di capre e vitelli
- Andare dallo Yemenita a mangiare il montone più morbido dell'Oman e ricordare con nostalgia la sua città di Taiz
- Salire lungo le scoscese viuzze dell'oasi di pietra di Misfat al Abrijn
- Gustare mieli di montagna dalla terrazza dell'amico di Iapo
- Percorrere le antiche vie tra le case di argilla di Al Hamra e vedere gli antichi mestieri praticati nella casa museo Bait al Safah
- Guardare dall'alto le sagome ardite del castello di Bahia e l'oasi lontana
- Vedere arrivare, dopo le zuppe di granchio ed i tonni alla griglia, una portata di duecento gamberoni alla griglia, dopo averne ordinati solo dieci e discutere sulla logica della cosa
- Traversare la catena dell'Akhdar per una pista scoscesa e solitaria ed arrivare fino al mare
- Riposare ancora sul sofà e sull'amaca, ragionando di viaggi con gli amici e fare gli ultimi bagni rammaricandosi che sia arrivato il momento di tornare
ed infine
- Abbracciare ancora una volta il grande Iapo, le deliziose Silvia, Michi e Roby, la cuoca Paola e il suo silenzioso aiutante Yussuf, gli amici Rashid, Sayd, Grezzolo e tutti gli altri della compagnia, tra mille promesse e ringraziamenti
E a questo punto, basta, sperando di avervi convinti del fatto che il posto merita la vostra attenzione. Comunque per i più pretenziosi, preparerò ancora la solita pagina di dettagli pratici per l'organizzazione del viaggio.
La grande moschea Al Qabboous |
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