giovedì 17 giugno 2021

Inferno

Buchi

Sbatter di catene e stridor di lame, questi i rumori dell'inferno, oltre ai cachinni demoniaci che tanto inquietavano padre Dante. Sono qui che sto cercando di sonnecchiare ma intanto trapani e martelli pneumatici continuano a sgretolare piastrelle e pavimenti del mio romitaggio e le montagne di macerie che si stanno accumulando cominciano a formare calanchi rovinosi che forse mai più potranno essere rimossi. Poi ad ogni piè sospinto emergono i problemi, ma questo tubo dove va, ma da dove viene, ma questo non l'avevamo previsto, ma qui bisogna rifare tutto e intanto si aprono voragini e si accumulano montagne di piastrelle rotte, mattoni sbrecciati e macerie di ogni genere. Getto un'occhiata al bagno che pare colpito da una bomba a frammentazione mentre i lavoranti emergono coperti di detriti come fuoriusciti da una miniera o dal sarcofago di Cernobil. Occhi straniti in cerca di salvezza o di copertura di un acconto tanto per andare avanti, capirà. Una coltre di polvere spessa e caliginosa si accumula su tutto anche sui mobili più accuratamente protetti con montagne di teli di plastica che se ci vede Greta siamo panati. intanto inizia il balletto degli incaricati. E l'elettricista deve venire che è già tutto fatto e l'idraulico fin che non è fatto questo, io mica posso intervenire e il muratore e se questo non mette i tubi non posso andare avanti e il girotondo ricomincia. Intanto iniziano anche i capirà, ma questo non era previsto, e ma qui abbiamo trovato il tubo marcio e la radice e la roccia e la maledizione che la porta via. Intanto parallelamente corre la girandola dei materiali. 

Ma qui chi ha preso la misura, ma questo non va bene, vede che non entra, ma quest'altro su questo muro non prende, ma allora chi mette il cartongesso e chi toglie le perline. Allora corra fino a Torino dove è stato ordinato il water e lo disdica e ne ordini un altro che ci stia, anzi faccia che portarlo su. Al magazzino, complice il virus, poi è una comica. Ore di coda, pare che i cessi vadano a ruba, la gente si accapiglia per progettare bagni e bidet. Ma questo era già stato ordinato e pagato e non si può stornare. Allora ne prenda un altro e le faccio il buono, ma ci vuole il rubinetto perché qui non è compreso e il flessibile ce l'ha? ma che cavolo ne so, io che al solo vedere un'insegna del Fai da te o dei Brichi vari, vengo preso dai conati di vomito, mi ripugna anche solo l'idea di frequentare questi luoghi delizia dei bricoleur, che rigurgitano di cascate di attrezzi, seghe, avvitatori e materiali di ogni genere, vicino a cataste di piastrellami vari che a me uomo di lettere, nato poeta anche se costretto a guadagnarmi da vivere vendendo concime, fanno venire la tachicardia solo a passargli vicino. E intanto avanti a litigare con uno e con l'altro e ad aggirarsi nelle caverne e negli antri bombardati che prima erano la mia dolce casetta, che3 evidentemente mai torneranno agibili, in attesa del diluvio prossimo venturo. Sono provato, lo ammetto, non sono fatto per queste cose, basta poco per farmi partire l'embolo e meno male che ieri sera l'Embolo svizzero nero, lo abbiamo messo a posto come si deve, unico raggio di luce in questa valle di lacrime.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

senti, ma cosa ti ha spinto a questa iniziativa rinnovatrice ( e distruttrice)?

anche mio pa' appena giunta la pensione a sentito il bisogno di rifare casa, pero' aveva almeno la casa di campagna dove andarsi a rifugiare....

Anonimo ha detto...

Nous compatissons..!Cauchemar éveillé pour les non bricoleurs que nous sommes .

Enrico Bo ha detto...

Nessuna spinta rinnovatrice semplicemente il tetto minacciava di crollare e quindi quando cominci una cosa dietro l'altra

Je ne comprend pas les bricoleur!

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