lunedì 13 dicembre 2010

Morte al colesterolo.


Dopo un titolo come questo, non potete aspettarvi altro che un post medico- scientifico, perchè la salute è tutto e in questo sono d'accordo, ma soprattutto quella morale e spirituale. Quindi bando alla chiacchiera e, come promesso la scorsa settimana, torniamo baldanzosi e preparati alla buvette di Palazzo Monferrato per una serata, patrocinata come sempre dall'APA (associazione provinciale allevatori) di studio e di degustazione dei formaggi alessandrini di fattoria (ringraziando ovviamente i produttori degli stessi, inclusi gli aderenti al Consorzio Ale Capra, un nome un programma). Perché bisogna soprattutto conoscere per parlare e io amo questo genere di documentazione. Intanto la serata è stata guidata da due illustri maestri degustatori dell'ONAF di Milano che hanno avuto il duro incarico di condurre una canea vociante ed assatanata nei meandri dei profumi e delle sfumature organolettiche dei latticini artigianali della nostra zona.


Un notevole ventaglio costituito da ben nove formaggi è stato l'oggetto della discussione e del difficile lavoro, in cui, come sa chi è aduso a questo genere di prove, tutti e cinque i sensi sono impegnati a dovere, anche se il tema della serata non era di natura tecnica e di giudizio di livelli di qualità, ma rappresentava una cosiddetta prova di assaggio edonistico e con questo ho detto già quasi tutto. Cinque sensi? Certo, a partire dalla vista che ne valuterà le sfumature di colore, dal bianco abbacinante della ricotta, alle diverse variabili di giallo delle differenti stagionature o ai toni intriganti delle marezzature degli erborinati e quindi dal tatto di cui dovrete interpretare le sensazioni di delicata morbidezza e untuosità palpeggiando con cura le fettine disposte a ruota nel piatto dal più dolce al più stagionato in bell'ordine. Valutarne poi l'aroma dopo averne spezzato un angolo per liberarne meglio gli eteri e gli acidi grassi volatili, sentendone il lieve rumore (ecco che entra in gioco anche l'udito), il crock della pasta dura e solida o lo stacco più sensibile dei formaggi più morbidi. Infine dopo avere addentato la fetta, ecco l'esplosione dei sapori che mescolati agli aromi pervaderanno la bocca in una inebriante sinfonia.


Davanti a noi sono passati come in un film, una bianca ricotta, un primosale poroso, una intrigante Quadrella sapida e profumata (forse quello che più mi ha innamorato), il curioso Tal dul bec, una toma delle risaie dal retrogusto di noce e frutta secca, il Maccagno sodo, la sempre apprezzata Robiola di Roccaverano dal acidità benedetta, una toma di capra già correttamente erborinata ed infine un caprino stagionato dal sentore ircino deciso che ti lascia il palato pervaso da un grato pizzicore. Per meglio apprezzare la sinfonia dei sapori, l'assaggio è stato accompagnato da un miele di acacia dalla dolcezza angelica e dal pallidissimo e affascinante colore, seguito dai toni amarognoli di uno scuro e più severo miele di castagno e infine dalla Cugnà, regina degli abbinamenti lattocaseari della nostra disperata provincia. Un Cortese del Monferrato fresco e profumato della Nuova cappelletta e una Barbera d'Asti più corposa della Antica Cascina San Rocco per gli assaggi più stagionati hanno contribuito al tripudio della serata. Altro dirvi non so o non voglio, ma credetemi, la conoscenza è la base della tolleranza e della capacità di comunicazione. Mercoledì esami del sangue.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

9 commenti:

Nou ha detto...

Ieri mi trovavo a pranzo da mia mamma che ha 96 anni e vive da sola.
Lei mangia come un uccellino e io come una papera golosa. Entrambe soffriamo di colesterolo alto. Abbiamo riso dopo aver convenuto che il cibo è una grande soddisfazione, soprattutto per me consapevole della mia debolezza di volontà. Così ho deciso di coniare il mio epitaffio:"Morì a causa del buon cibo e lo rifarebbe". Avrei potuto aggiungere anche del buon vino, ma poiché ne bevo veramente solo saltuariamente e in modeste quantità, ho evitato per non equivocare. :)))
Cari saluti, Nou

Lara ha detto...

Ecco un altro dei tuoi post iperculturali, dove, purtroppo, a parte formaggio di capra con erbe, tomino, ricotta e colesterolo, conosco bene poco.
La conoscenza è senza dubbio importante soprattutto se diretta, se coinvolgente, come quella che sai comunicare tu.
E anche la convivialità a volte non lo è da meno.
Grazie per questi arricchimenti.
Ciao,
Lara

Angelo azzurro ha detto...

Mercoledì gli esami, ci farai sapere come va il colesterolo?

Sandra M. ha detto...

Ma...non ti serve un portaborse, un portamenu, un'autista....DIMMI TU.
;O)
P.S.: ho la richiesta per analisi del sangue (glicemia,
colesterolo,...) in giacenza sulla scrivania da tre giorni. Una di queste mattine dovrò decidermi...

ParkaDude ha detto...

FAAAAAMEEEEEE

:-)

Enrico Bo ha detto...

@Nou - Inutile vivede da malati per morire sani, E un bicchiere di buon vino (mica di più) aggiusta la bocca.

@lara - Ormai hai capito che non posso fare ameno della cultura, son fatto così.

@Angy - darò i dettagli ma non gufate!

@Sandra - ma quanco sei da queste parti , ti aspetto.

@Parka - eh dalle tue parti niente formaggi , ahahahahha soffri al freddo!!!!

pierangelo ha detto...

Caro Enrico sei veramente un poeta ed in modo particolare delle cose buone.
P.s. il mio colesterolo è molto vicino al limite superiore, ma la cosa non pi pesa più di tanto, considerando che il livello di mia moglie attenta nel mangiare in modo modigerato è superiore.

Un saluto da una taglia 58.

Anonimo ha detto...

Cher Enrico
Lire ton blog sur les fromages à 6h le soir .........Dans 2 minutes,je fonce sur ma réserve.
Et à moi le camenbert ,le brie ,le comté et le cabicou!!!Je viens d'acheter une baguette bien croustillante,la bouteille de Bordeaux est déjà ouverte.J'arrête là........
Bonne soirée
Jackie

Enrico Bo ha detto...

@pier - Grazie collega di taglia!

@Jackie - Ah les fromages français....Mais on sera la-bas bientot!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!