giovedì 28 agosto 2014

Mercato del lavoro

Sono perplesso. Da un lato, leggendo il Buongiorno di Gramellini di oggi, che racconta di come un noto cantante offra lavoro a giovani, nella sua tenuta in Toscana per raccolta credo di uve e chiede in cambio di essere pagato lui, circa 250 euro al giorno, solo perché concede loro questa possibilità. Qui capisco che il povero Paularius di Surakhis è stato ancor di più scavalcato, quando io credevo che il massimo si fosse già raggiunto con il concorso dell'ARPA di Aosta a stipendio zero. In pratica se vuoi avere il privilegio di lavorare per me, devi pagare. Poi c'è l'altra faccia della medaglia e qui non siamo al sentito dire o letto sui giornali, ma vissuto direttamente sulla pelle e mi riferisco al mondo degli artigiani. Già avevo voluto soprassedere al raccontarvi di quanto accadutomi nella necessità di dover sostituire un lavello. Il primo interpellato ha dichiarato che il lavoro era troppo piccolo per interessarlo e che andassi a comprarmelo da solo direttamente (gli avevo dato questa opportunità per invogliarlo con una piccola cresta). Il secondo ha detto che non poteva farsi carico del problema, in particolare dell'asportazione e relativo smaltimento del vecchio lavello, in quanto aveva la macchina nuova e non voleva rischiare di rigarla!!! Così ho provveduto ad acquistare direttamente il pezzo che mi è stato consegnato dopo circa un mese, perché capirà, con tutto il lavoro che abbiamo in questo periodo e poi sa, sono tutti in ferie... Ma veniamo all'ultima necessità. 

Dovevo montare una nuova antenna televisiva, perché quella vecchia non prendeva che 2 o 3 canali (per la verità anche troppi) e solo quando ne aveva voglia. Il primo antennista interpellato, ha detto che data la posizione, era un bel problema e che alla fine era probabile che non avrei visto molto di più, quindi non valeva la pena di affaticarsi ad intraprendere il lavoro e se ne è andato a fare un giro in mountain bike, che è una delle sue passioni. Il secondo, molto più professionale, è venuto con un aiutante a studiare il problema, poi dopo aver ponderato le diverse soluzioni e dopo opportuno consulto, ha sentenziato che, per risolvere ogni cosa, ci voleva un'antenna logaritmica, che avrebbe con grande sforzo, fissato nel punto più elevato del tetto. Data la difficoltà dell'impresa, si è dichiarato disposto in via eccezionale a venirmi incontro facendomi pagare solo 350 Euri. Esaminata con calma la situazione e senza lasciarmi prendere dal nervosismo, scoperto che al di là della pomposità del nome, l'antenna logaritmica è la più semplice in assoluto, in pratica due bacchette rivolte verso il ripetitore e costerà esagerando una settantina di euro, ho tentato di fare resistenza, chiedendo una revisione prezzi a mio favore, uno sconticino insomma, al suo buon cuore. Niente da fare, prezzi fissi, prendere o lasciare, perché deve capire, caro signore, che quello che costa, non è l'antenna, ma la staffatura! A questo punto ho capitolato, se no avrei dovuto rimandare ad un altro anno, come già avevo fatto in precedenza. Mi sa che probabilmente nel mercato del lavoro c'è qualche cosa che non riesco a capire.

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Spirito di servizio.

4 commenti:

Simona ha detto...

Ci vuole tanta ma tanta pazienza.
Io ogni volta che ho bisogno di un tecnico devo aspettare settimane (mesi a volte), poi se ti lamenti del prezzo ti dicono che c'è crisi.

Enrico Bo ha detto...

@Cicc- questo è il problema! Ma forse è sempre stato così...

Dottornomade ha detto...

Anche io mi stupisco spesso di questa apparente riluttanza al lavoro da parte di gente che dovrebbe avere, vista la crisi, una gran fame di soldi.

Enrico Bo ha detto...

@doc- caro mio, in realtà la gente ne ha ancora una montagna di soldi, solo che non ha tanta oglia di spenderli, per la paura del domani e tanto meno di investirli.

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