In the jungle |
Vi ho detto che uscire dalla capitale non è così immediato, vuoi per le indicazioni a cui non sei abituato, vuoi per l'essere ancora un po' ingessato nella guida mancina, mettici per buon peso anche la pioggia e capisci subito che quando hai superato l'ultima barriera dei pedaggi, e anche qui devi capire come funziona il meccanismo, guidi leggero su una bella autostrada che scivola su grandi curve e lunghi rettilinei verso nord, intanto ormai ci hai preso la mano. Il paesaggio è gradevolmente verde e quando la vocina, deliziosamente dolce, ti impone di lasciare il grande nastro che prosegue verso Penang e di prendere la stradina di montagna, tutta curve, che porta alle colline delle Cameron Highlands, uno dei luoghi di vacanza tradizionale già ai tempi coloniali, quando questo luogo, che possiamo definire di montagna, era la meta preferita per sfuggire al caldo torrido della pianura. Sono colline alte e conformate tra le quali la strada si insinua con curve e controcurve continue, dopo le quali si aprono paesaggi sempre diversi. La piovosità intensa e costante in tutte le stagioni, insomma qui o piove o piove molto, producono una vegetazione talmente grassa e rigogliosa da farti sentire circondato da ogni lato da questa foresta primaria fitta ed impenetrabile che tenta, trattenuta a fatica, di mangiarsi la strada se non ci fosse una continua manutenzione. Dovunque spuntano cartelli di attenzione attraversamento tapiri, segno che la fauna selvatica è molto presente e pervasiva.
La foresta pluviale o jungla, come volete chiamarla, è qui più potente che in tutti gli altri luoghi che ho visto in Oriente e lo sarà ancora di più in Borneo ed è un ambiente davvero affascinante, proprio per questa sua aria di misteriosa impenetrabilità. Appena ti fermi in una piazzola lungo la strada, non puoi non essere morbosamente attirato da quel muro verde, dai grandi tronchi coperti di muschio, ricoperti di epifite avvolgenti che espongono, svergognate, i loro fiori sensuali ed ammiccanti, dalle liane pendenti tra un albero e l'altro, dal sottobosco spesso di foglie e legno marcescente, completamente nascosto da enormi felci arborescenti e da cespugli dalle foglie carnose e colossali. Non ci sono sentieri per penetrarla, non ci sono villaggi al suo interno, solo torrenti e rogge ne scavano tracce sui versanti più scoscesi, a trasformarsi poi in piccoli fiumi tortuosi e marroni di fango che cercano la piana, prima di accettare qualche palafitta sulle rive continuamente sbocconcellate dalle frane provocate dalle piogge torrenziali ricorrenti. Ad una curva ad angolo in cui la via si infossa molto addentro ad una valletta laterale, ecco le balze di una cascatella che scende da terre più alte, in questa stagione ancora modesta, ma che a vedere dai fianchi incavati e contorti, deve avere una portata piuttosto maestoso nel periodo monsonico. Molti si fermano e quindi è subito ricca la presenza di bancarelle in attesa di occasioni. Una cosa compare già qui evidente e mi sarà confermata anche in tutte la altre parti del paese.
La quantità e la varietà di frutta offerta non è così ricca come mi aspettavo e come trovi in tutti i paesi confinanti. Non saprei interpretare il fatto come una mancanza di tradizione specifica o se invece sia causa di un dato climatico particolare, fatto sta che a parte un po' di bananine, qualche ananas e papaya malandata, il resto della enorme varietà di frutta esotica che pensavo di trovare, è scarsa e anche abbastanza costosa rapportata ai prezzi del paese. Certo trovi arance aspre e piccoline, mangostini e durian, pochi manghi perché fuori stagione e molti altri frutti sconosciuti e di poca appetibilità, ma sempre in quantità limitata che ti devi andare a cercare con un po' di fatica. La strada segue in salita, in fondo in una cinquantina di chilometri bisogna arrivare fin verso i 1700 metri di Tanah Rata, il paesetto al centro delle Cameron. Quando arrivi in zona il traffico si infittisce. Come mai? In fondo siamo in una zona periferica e poco popolata ed è strano vedere tutte queste auto in coda ordinata che procedono sui tornanti prima di arrivare alla cittadina capoluogo. Accidenti, comunque cerchi di programmare ti sfugge sempre qualche cosa. Incidentalmente, nella sosta per il rifornimento di banane da sbocconcellare cammin facendo, quelle deliziose bananine gialle che butti giù in un boccone, vicino alla cascatella di cui vi ho detto, risolvo il mistero.
Un gentile signore con la macchina piena di figlie vocianti , bardate di hijab colorati e moglie che deborda dalla portiera faticando a richiuderla, mi informa che questa è la settimana in cui le scuole chiudono per le vacanze di marzo e tutte le famiglie vanno in ferie possibilmente al mare o in luoghi freschi della montagna e le Cameron Highlands sono uno dei posti più gettonati. Non ha prenotato l'hotel? Ahiahiai! Saranno dolori a trovare qualche cosa di libero a parte il fatto che in questo periodo i prezzi raddoppiano. Capirà, le maschere si vendono a carnevale, è la regola base di tutte le economie. Arrivo dunque a Tanah Rata un po' trafelato ed in ambascie. In effetti il paesino è ingorgato di macchine cariche di valige che occupano tutti gli spazi liberi. Opto subito per una sistemazione di fortuna, cercando di chiudere un occhio e di avere la bocca buona e mi precipito in una costruzione sulla piazzetta centrale dove c'è una fila di alberghetti da backpackers di poche pretese e mi assicuro, essendo ancora di primo pomeriggio, una cameraccia basica ma che mi tranquillizza dal pericolo di dover dormire in macchina. La ragazzina che gestisce la stamberga, conscia di avere il coltello dalla parte del manico, allarga le braccia e ripete ossessivamente: You know, it's holiday time e mi estorce una cifra esagerata, salvo poi, vista la mia faccia alla vista della camera, farmi uno sconto di 20 R. Comunque, si faccia di necessità virtù e adesso, sistemate le cose pratiche pensiamo a goderci quanto ci circonda.
SURVIVAL KIT
UMAR Hotel - Centro di Tanah Rata. 1 stella. Uno dei molti affittacamere nella lunga costruzione della piazza centrale, tutti più o meno dello stello livello. 100 R. per una cameretta con il solo letto, una poltroncina sbocconcellata e bagno molto basico, senza neanche saponino e carta igienica (che comunque a richiesta è fornita assiema alla consueta bottiglia di acqua). Comunque una sistemazione accettabile, ragionevolmente pulita e signorina molto gentile. Fuori da questi periodi di punta il costo scende a meno della metà o con la stessa cifra o meno, tra i 10 e i 20 €, ho controllato adesso su Tripadvisor, potrete scegliere uno degli innumerevoli hotel che sono dappertutto di livello superiore. Il vantaggio è che siete in pieno centro e che potrete poi passeggiare intorno per provare i vari ristorantini e organizzarvi le visite nella zona circostante.
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5 - Passeggiare
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