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Quando stai acquattato come un puciu (espressione mandrogna che non significa nulla se non che ti stai crogiuolando nella tua tana al calduccio) in attesa che arrivi, implacabile come la morte, qualcuna delle temute ed attese reazioni al vaccino, tanto auspicata dai novax per poter giustificare la loro follia e che invece fortunatamente per ora tardano ad arrivare, senti giunto il tempo delle consisderazioni filosofiche sul senso della vita e lo stato dell'arte del mondo che ti circonda, visto che quelle sul tuo degrado fisico e le lamentazioni sul tempo che sen fugge tuttavia senza lasciarti più lo spazio di fare quello che avresti voluto e dovuto fare, le hai gia fatte. Così pensavo, ma, visto che siamo tanto impauriti dall'eternità delle tracce che lasciamo sul web, così da vedere come una iattura incommensurabile, il fatto di essere beccato col pisello al vento o altro di peggio, magari di avere scritto e divulgato scemenze e di essere consegnato così alla vergogna perpetua, rimanendone il ricordo sulle pagine internettiane a futura eterna memoria e oltretutto in ogni parte dell'universo, siamo davvero sicuri che questo avverrà davvero? Davo un'occhiata in giro per casa e guarda un po' ho trovato decine di dispositivi, oggetti, tracce della mia vita vissuta che o si distruggeranno fisicamente in pochi anni se non conservati con ogni cura oppure già oggi non dispongono piú di dispositivi trovabili con facilità sul mercato per essere visti o fruiti in alcun modo. Registrazioni su nastri e supporti vari, cassette, metodi di archiviazione di cui si sta perdendo anche la memoria e che invece al momento in cui sostate eseguiti, apparivano eterni.
Oggi l'utilizzo universale del web presuppone supporti che ci sembrano indistruttibili e destinati all'eternità, ma siamo sicuri che, come quel file registrato su un floppy che oggi non è più possibile far funzionare, quel filmato su un VHS di cui non trovi più un lettore funzionante, quella pellicola super8 (ve la ricordate?), quella foto prodotta in un linguaggio di cui si è persa traccia, sia mai più fruibile e non temi dunque che quello che oggi vedi con tanta facilità, nel giro di pochi anni non subisca la stessa sorte? D'altra parte come nessuno scrittore di fantascianenza aveva previsto la nascita del web, così tutto potrebbe sparire in un tempo altrettanto veloce, magari soppiantato da altri più gustosi sistemi e marchingegni che l'intelletto umano o l'AI incombente, inventerà. Sacripante, magari tra cento anni, i miliardi di miliardi di terabyte immagazzinati in cataste di dischi o vaganti nei più sofisticati cloud odierni, saranno solo montagne di ingombranti residui di indifferenziato che daranno solo problemi di smaltimento e tutte quelle immagini, quella musica, quelle idee che ci apparivano fissate nel marmo (quelle sì che dureranno) e destinate all'eternità, saranno solo il nulla assoluto dimenticate per sempre e destinate chissà ad una difficilissima, forse impossibile, operazione di recupero da parte degli archeologi del futuro che tenteranno di interpretare questo proto cuneiforme insensato o queste stringhe di numeri o di impulsi, forse un nuovo Lineare B destinato a rimanere indecifrato per sempre in qualche sistema museale del futuro. Dunque tranquilli, le tracce che oggi sembrano indelebili, che lasciate su internet, probabilmente non danneggeranno la vostra credibilità e dignità futura, tra mille o più anni, certo sempre che ve ne importi ancora, a voi e ai vostri discendenti. Quindi oggi, al tempo del colera, potete svaccare tranquilli. Questo vi sia di consolazione perpetua in questa ora difficile e perigliosa , quella sì che non cede mai.
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