lunedì 1 marzo 2010

L'oggetto misterioso n.6: Mercato a Onukudelli.

Il mercoledì è giorno di mercato a Onukudelli nel fondovalle tra le montagne Niyamgiri. Ad agosto, non c'è un turista in giro e ce lo si può godere con tutta comodità. Sarà forse per l'acqua che viene giù a secchiate, però è più divertente guardare e girare con calma che essere invece osservati e incanalarsi a gruppi togliendo spazio al mercato stesso. Qui vedi più colori che a Chichicastenango in Guatemala; in pratica, genti di tutte le tribù della zona convergono a scambiare i loro prodotti, a rifornirsi di quello che non si trova nella jungla. Bancarelle di Hindu che vendono materiali come pentole, attrezzi metallici, lame e vestiario di ogni genere; ampi spazi dove a terra, i locali, riparandosi con teli o con ombrelli di fortuna, dispongono prodotti, generalmente ortaggi e frutta, o piccoli animali, con ordine maniacale, radici di zenzero in piccole piramidi, papaye, zucche di ogni dimensione, fagioli, chilly rosso e aglio a mucchietti, cipolle e patate, altri vegetali estranei alle nostre conoscenze. E poi la gente delle tribù che si incontrano qui tutti assieme formando un mondo di varietà irripetibile. Khondh tatuati, Gadaba miti e schivi, le cui donne si nascondono alzando il lembo dei sari, Mallis acconciatissime che esibiscono grandi fiori rossi tra i capelli acconciati con cura, donne Bonda, la tribù più isolata dell'Orissa, scese all'alba da remote colline, piccole di statura e dai tratti australoidi, vestite in maniera assai succinta col petto ed il capo coperti solo da infiniti giri di perline e da decine di anelli metallici al collo. Un vero sollazzo per chi si diverte a fare foto. Ci passammo tutta la mattina, riempiendoci gli occhi di colori e di odori forti, prima di tornare a Jeipore nel pomeriggio sotto una pioggia sempre più insistente con la Ambassador bianca ormai completamente coperta di schizzi di fango. Ma prima di partire concludemmo anche una piccola transazione di quello che il nostro oggetto misterioso n.6 e che potete vedere nella prima foto. Beh non è certo difficile capire la categoria kantiana a cui appartiene, per cui vorrei che vi sforzaste di indovinare soprattutto le dimensioni dell'oggetto e dove lo teneva la graziosa, anche se con una dentatura inquietante, fanciulla Donghria che me lo cedette dopo breve trattativa. Soliti premi virtuali.














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4 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

La foto non aiuta molto...potrebbe essere di pochi centrimetri, come ben più grande...
provo a buttarla lì sperando sia un pò grande. Lo teneva legato in vita?

Enrico Bo ha detto...

Cara Angi , acqua , acqua, e a cosa serve?

Angelo azzurro ha detto...

Non ne ho la più pallida idea!
Me lo dici??

Enrico Bo ha detto...

soluzione data oggi qui:
http://ilventodellest.blogspot.com/2010/03/oggetto-6-il-falcetto-della.html

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