Ho avuto un feeling (ohi che brutta parola!) speciale con Terzani e i suoi libri. Mi ha sempre dato delle sensazioni sui luoghi e sugli eventi raccontati, che sento comuni, anche se qualche volta non condivise; così quando, in preparazione di un viaggio in India che avremmo fatto nell'estate, mia moglie mi regalò L'ultimo giro di giostra, mi apprestai a leggerlo con la consueta foga. Non sapevo fino a quel momento della sua malattia, e seguendo il racconto della sua lotta, che a poco a poco si dipanava nello spazio e dentro la sua sensibilità, ne apprezzavo le attese qualità, quando, giunto verso la metà, non so per quale motivo, forse preso da qualche problema, lo accantonai contrariamente alle mie abitudini. Il libro rimase per mesi sul mio tavolino, quando, a pochi giorni dalla partenza per l'India, mi ricordai d'improvviso di quell'impegno lasciato a mezzo e lo ripresi per portare a termine la lettura. Lessi gli ultimi capitoli d'un fiato e quando verso il termine, si evidenzia la condanna ineluttabile che mi colse inattesa, terminai il libro a tarda notte, intristito e con un groppo allo stomaco, nonostante la serenità che traspirava dalle parole. La mattina dopo, il telegiornale diede la notizia che Terzani era morto , probabilmente proprio nello stesso momento in cui io leggevo le ultime righe del suo testamento letterario.
E' stata ovviamente una coincidenza, ma tutto questo non riesco ad accantonarlo con semplicità. La sua fascinosa attenzione e la sua smagata ricerca dell'al di là del tangibile, continua così a coinvolgermi con una sorta di attrazione fatale, in una antitesi reiterata di scetticismo e di morbosità.
venerdì 31 ottobre 2008
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1 commento:
ci sono cose che sembrano coincidenze ma non lo sono, siamo noi che cerchiamo di farle apparire tali.
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=19501218f7e41e3a
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