domenica 9 ottobre 2011

Una bella giornata.

Colline del Monferrato

La chiesa cimiteriale di Bagnasco di Montafia.
Che giornate magnifiche ci regala questo autunno finalmente conclamato. Il vento che ha pulito l'aria, il sole ancora splendente, l'aria finalmente frizzante ed i colori così belli del ciclo della natura che vuole finalmente riposare. Un'occasione per godere di qualche chicca che ognuno di noi ha a due passi da casa e di cui rimanda sempre la vista, perché tanto è lì a portata di mano. Se poi tutto si accompagna ad un paesaggio così accattivante come quello del Monferrato, tutto è ancora più pieno e soddisfacente. Le auto sfilano adagio sull'ottovolante che corre tra i crinali delle colline ed i fondovalle dove sui prati ancora verdi è rimasta la prima brina ad impreziosirli. Così seminascosto dalle curve e ancora coperto dalla sagoma degli avvallamenti, il piccolissimo cimitero di Bagnasco fa da quinta alla chiesetta cimiteriale, un gioiellino del decimo secolo, assolutamente ignorato, minuscola, ma inconfondibile nella sua facciata romanica seminascosta tra le lapidi.


Esterno di S. Secondo a Cortazzone.
 All'interno le tre piccole navate oscure e gelide ti conducono fino alla piccola abside a scoprire le evanescenze degli antichi affreschi, illuminati dalle lame di luce che il sole, appena uscito tra i colli, fa penetrare dalle strette monofore. Un senso di antico e di silente in questo luogo così appartato. E subito dopo, scavallando pochi crinali, tra le vigne curate ed i boschi di nocciolo, su una piccola altura, ecco, isolata, la sagoma bassa di S. Secondo a Cortazzone. Sulle sue pareti segnali misteriosi da leggere con cura e da interpretare, che parlano di una religiosità, quella attorno all'anno mille, in fondo poco conosciuta e ricca di simboli strani, che richiamano alla natura, alla procreazione, alla commistione forte e sincretica, in quella cultura così periferica e popolaresca, da mescolare i segni della fede a quelli della vita di ogni giorno, così bene rappresentati, forse dal sentire dell'epoca, forse dalla fantasia e chi sa, dallo sberleffo dei mastri artigiani incaricati della costruzione. 

SS. Nazario e Celso.
Dunque ecco nei posti più nascosti ed impensati, far capolino animali di fantasia, seni femminili o altri riferimenti ad una sessualità più specifica, non tanto a magnificare l'istinto, ma forse a sottolineare il suo posto naturale nello svolgersi della vita; e ancora  fiori e tratti geometrici di grande eleganza, impensati in questo teatro così periferico dell' arte italiana. Ogni particolare da osservare con cura, da interpretare per quanto possibile, da scoprire con attenzione come il delizioso saltimbanco senza mutande nascosto in un archetto absidale. Anche l'interno severo è una continua sorpresa nella ricchezza fantasiosa dei suoi capitelli così ricchi di figure. Un inno continuo alla irregolarità ed alla asimmetria voluta e significante. Una chiesa che piacerebbe di certo a Dan Brown e su cui si potrebbe ricamare parecchio. Ancora pochi chilometri e, isolata sulla cima di un poggio a dominare un panorama emozionante, ecco SS. Nazario e Celso. Par fatto apposta questo altro gioiello romanico col suo campanile sproporzionatamente grande e le campiture bianche e rosse, in arenaria e laterizio, così in sintonia con l'ordine dei campi arati e perfettamente pettinati a righe precise che lo circondano.  

Il graffito del prevosto a Casorzo.
L'eleganza delle scansioni, seminascoste tra le fitte piante che la avvolgono in un abbraccio protettivo, splendono comunque sotto le carezze della luce ormai forte e la sfilata dei piccoli paesi che dominano ogni colle che avvolgono questo belvedere privilegiato, sono davvero un piacere della vista e ti invogliano ad avvicinarne qualcuno per penetrarlo nei segreti più intimi del suoi agglomerati di case addossate. Il piccolo centro storico di Moncalvo è l'occasione dunque per una passeggiata, dopo aver potuto apprezzare la collezione dei numerosi dipinti del Caccia detto appunto il Moncalvo all'interno della Cattedrale. Ma, mentre la luce del tardo pomeriggio comincia a colorare le vigne che dipingono il paesaggio tra Vignale, Montemagno e Rosignano, ecco un'ultima chicca preparata sulle pareti esterne della Madonna delle Grazie a Casorzo, un vero e proprio archivio di graffiti, curiosi ma ufficiali che evidenziano gli avvenimenti più importanti degli ultimi tre secoli. Evidentemente era abitudine segnalare in questo modo, una epidemia del bestiame, una nevicata epocale e fuori stagione, l'assedio di Torino oppure semplicemente il fatto che il prevosto fosse scappato senza lasciare traccia nell'agosto del 1899. 

Funghi trifolati.
Naturalmente tutto questo piacere è anche fatica e le fatiche vanno in qualche modo ritemprate per poterle sopportare, così vi segnalerei, come assolutamente da non perdere La Locanda dell'Angelo, a Scandeluzza di Montiglio, dove in un ambiente elegante ho potuto gustare: una insalatina al manzo affumicato, sfogliatine calde al radicchio e provola, flan al profumo di bagna cauda, risotto alle ortiche con crema di champagne, tagliatelle al ragù, filetto di maiale al forno, gran brasato al cioccolato fondente (qui vi suggerirei di misurare la quantità della salsa, al fine di non farla prevalere sulla sapidità della carne) per finire con i più classici bunet e panna cotta. I 25 euro del conto vi parranno piuttosto sottovalutativi del bagordo effettuato, soprattutto se avrete come me un tantino ecceduto nella eccellente barbera d'Asti di Braida. La foto a lato riguarda la cappella di porcino ricoperta di funghetto a cui ha dovuto sottostare l'amico al mio fianco. Siamo nati per soffrire. Se poi la giornata è condita dal piacere della compagnia degli amici e dalla competenza di una accompagnatrice puntuale e rigorosa nell'illustrazione di ogni particolare (date un'occhiata al suo sito se avete bisogno), davvero potrete dire che ne valeva la pena.


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Chapatti, piadine, gofri.

5 commenti:

Blogaventura ha detto...

E' vero, caro Enrico. E' un autunno stupendo. Mentre ti scrivo guardo dalla mia finestra il cielo azzurro. C'è qualche nuvola passeggera ma il mare è ancora calmo e la temperatura mite. Ieri son sceso in spiaggia e ho fatto una gran fatica a decidere di non fare il bagno che forse mi avrebbe fatto anche piacere ma poi, lo so per esperienza, ne avrei pagato le conseguenze. Un caro saluto e Buona Domenica, Fabio.

Unknown ha detto...

Qui da noi,chi non ti conoscesse, ti affibbierebbe un aggettivo : gossone.
Io no, perchè conosco la tua raffinatezza.
Cristiana

Ambra ha detto...

Una gran bella gita, con un tempo e un cielo che meglio non avrebbero potuto essere. Senza dimenticare il tripudio finale del gusto.

Nou ha detto...

Mi ha reso felice la lettura del tuo post. La giornata di ieri è stata splendida anche per me. Prima a cucinare per portare già pronto a casa di mio figlio gli gnocchi di patate al ragù di carne e al burro profumato alla salvia, oltre a resto, ma che gli gnocchi già bastavano a saziare il più esigente appettito. La giornata splendida e nitida lasciava intravedere le montagne durante il viaggio che ci portava alla casa del figio; la radio parlava della Barcolana che ogni anno riempie il golfo di Trieste di una meraviglia. Ed è stato come esserci avendola vista qualche anno fa direttamente in una giornata altrettanto limpida. Siamo stati poi assieme alla nipotina di sette mesi che come la vedi ti riempie di gioia per la sua vitalità e simpatia.
Mi annoterò il nome della Locanda dell'Angelo e il luogo dei monumenti, non si sa mai che la buona sorte mi sospinga da quelle parti.
Ciao! E' sempre un piacere passare di quì.

Nou

Enrico Bo ha detto...

@Blo - Speriamo che duri . Un saluto a te.

@Cri - Me gusta gozar...todavia.

@Ambra- gran bei posti in effetti, Il Monferrato è meraviglioso in autunno.

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