Un post di servizio, perché quando ce vo' ce vo'. Dunque se state risalendo le valli olimpiche ormai dimenticate, con gli impianti desolantemente e colpevolmente in rovina nel disinteresse generale a partire dai trampolini di Pragelato, dopo aver superato Perosa, mentre state affrontando la strada verso Sestriere, assai prima di avvistare la grande muraglia piemontese del forte di Fenestrelle, arriverete a Castel del Bosco, frazioncina ai lati della strada poco prima di Roure. Alla vostra sinistra un piccolo pergolato preceduto da un comodo parcheggio, al centro del paese, vi inviterà alla sosta a questo ristorante Ai Cacciatori (C. del Bosco 41/43 Roure -TO - tel. 0121-809841), che vi darà una certa soddisfazione, con un rapporto qualità/prezzo di tutto rispetto. Che poi intendiamoci è quello che conta, perché son tutti capaci di stupirvi con effetti speciali a 150 euro a coperto.
Qui invece, se la stagione lo consente, seduti nello spazio esterno, sarete coccolati da un menù della tradizione piemontese, non disgiunto da una notevole cura nella presentazione. Ecco dunque i classici antipasti, i salumi, le acciughe "barice" in un mordente bagnetto verde su crostone ben tostato, il battuto di carne cruda di piemontese, il ricco e morbidissimo vitello tonnato, il delicato flan ricoperto di fonduta. Ampia scelta di primi con i porcini che la fan da padrone nei sughi delle tagliatelle, gnocchi alla bava succulenti, ma soprattutto non mi perderei, anzi ve la impongo assolutamente, la scodellona di agnolottini del plin alla toma, che il calore del piatto scioglie in delicate gocce di piacere, irrorati da un generoso barbera, piatto molto tradizionale ma decisamente imperdibile.
A seguire, abbondanti porzioni di coniglio o bocconi sapidi di cinghiale nella spessa salsa scura o la classica tagliata di sottofiletto, che la carne è una delle forze del Piemonte. Non fatevi mancare un dolcino scelto tra bunet e panna cotta o meglio ancora dei formidabili "persi pién", le due grandi valve di pesche gialle ripiene di un impasto di cioccolata e amaretti sbriciolati che il calore del forno amalgama in maniera mirabile a deliziare le vostre ormai esauste papille. Un buon bicchiere di vino a prezzi onesti (tanto per gradire un grignolino Prunotto a 14 euro) e prima farvi portare un conto attorno ai 30 euro (ma anche meno), non perdetevi la cortese offerta di un liquorino all'alloro fatto in casa, assolutamente squisito, ma solo per i clienti più simpatici (dite che vi mando io).
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7 commenti:
Ah ! finalmente ...un post come si deve !!! Mi accorgo di essere l'unica sfigata ad essere a casa, ma almeno mi consolo......tutto ottimo, non sono daccordo con gli agnolotti al barbera .....mi fanno senso !
Gianna
@Gianna - Eh no, è il piatto clou, davvero un squisizia (incrocio tra squisitezza e delizia) imperdibile, guai a rinunciarvi! e tenersi pronti per domani, stasera gran cena in vista.
Sei un 'gossone' adorabile.
Cristiana
Ciao Enrico! Penso a quante volte ci son passato accanto (soggiorniamo a pochi metri) e quante volte mi son detto "uno di questi giorni...". Ora c'è un motivo in piu per varcare quell'uscio.....Ti faccio una domanda che a te solo desterà ricordi di passati momenti...: ma tra tutte le delizie della carta...il "pese" c'è ?
Un abbraccio da un vecchio caro amico. Emiddio
@Emmidio - Come va? sei su? fai un salto a Fene che ci beviamo un caffé insieme! L'altro giorno ero a Chambons e ho proprio pensato a te. Hai sempre lo stesso indirizzo mail?
Si Enrico, sono sempre io.... arriverò a Villaretto oggi, faremo certamente una passeggiata anche a Fene... se sei sempre a zonzo per il paese ci vedremo sicuramente....il mio indirizzo email è sempre lo stesso...se vuoi mandami il numero di telefono cosi ti chiamo quando vengo su da te.
A presto , Emiddio
@Emi - Ok , credevo fossi a Chambons, ti mando il tel. Comunque ai cacciatori , niente pese....eheheheh
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