giovedì 29 ottobre 2015

L'Expo è finito(a)




In questi giorni in cui l'Expo sta chiudendo devo dire che sto provando una certa soddisfazione. La vista continua, soprattutto in televisione, ma anche intorno a me per la strada, di tanti musi lunghi e innervositi a cui non va proprio giù che l'evento sia stato un successo. E, con le sue molte pecche, che ho già sottolineato a suo tempo, non si può sottolineare che sia stato un vero successo sotto tutti i punti di vista, economico, organizzativo e di immagine, tanto più eclatante, quanto era insperato all'inizio, quando tutti remavano contro e le previsioni erano di un disastro totale. Purtroppo per questa gente che è contro a prescindere, per la quale qualunque sconfitta o insuccesso di quelli che fanno è una vittoria personale, la frittata si è rivoltata e adesso rosicano terribilmente avvoltolati nella loro rabbiosa accidia. E' chiaro che per pentastelluti, felpati ruspanti e nazisti vari, se il paese va meglio è una sconfitta personale, è uno sputtanamento delle loro idee malate che vede allontanarsi la possibilità di distruggere tutto con la loro maliziosa perfidia, per mettere le zampe pelose sul potere e completare la distruzione totale.

Ma questo vale anche per per tutto quel popppolo che si nutre di antipolitica e che timbra il cartellino per i colleghi e poi ce l'ha con i ladri romani e si incazza se mettono il canone RAI in bolletta perché lo vogliono evadere. Per tutta questa gente se le cose vanno male è una festa. Qualunque cosa faccia il governo si deve evidenziare soprattutto la parte negativa, perché sarebbe davvero un disastro se le cose alla fine andassero meglio e se vanno meglio è comunque sempre troppo poco, si sarebbe potuto fare molto di più, senza ricordare che quando è toccato a loro il paese, lo hanno ridotto in mutande. Che soddisfazione vederli rodere nel loro malessere incattivito. I giornalai della televisione poi, non sanno più dove girarsi per trovare qualche cosa da criticare. Le Poste sono andate in borsa. Bisogna privatizzare perché siamo troppo statalisti, ma, s'ode a destra uno squillo di tromba, se si mette sul mercato solo il 30% e allora che privatizzazione è, a sinistra risponde uno squillo, certo si sono svenduti i gioielli di famiglia per fare cassa, regalandoli a prezzi ridicoli ai poteri forti. Poi se in Borsa la quotazione non decolla, ma rimane attorno alla corretta valutazione fatta in sede di collocamento, ehehhe, gli stessi che accusavano di regalare la roba ridacchiano, allora è stato un fallimento. 

Posso dirvi che di questa gente non se ne può davvero più; di questi personaggi appollaiati, gufi, iene, travagli e grillitalpe varie che spulciano gli scontrini nelle fogne pur di trovare qualche cosa che non va, non per aiutare le cose, ma per dare danno, per impedire che si risalga la china, cercando ogni scusa, vera o falsa per rallentare, fare sgambetto, far scivolare. Certo che ad ogni dato che esce devono essere pugnalate al fegato e allora via alla rincorsa per minimizzare, irridere, trovare comunque qualche cosa che non va. Può darsi pure che tra poco salterà fuori che è merito loro. Certo che fare il politico di questi tempi deve essere peggio che fare l'amministratore di condominio. Niente altro che una caterva di insulti continui e lagnanze insolenti. Già che per consolarsi e tenersi su il morale qualcosa devono rubacchiare. E poi, ragazzi saranno pure stati belli 'sti padiglioni, ma con quelle code infinite è stata una cosa impossibile e alla fine chissà che fine faranno.


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6 commenti:

Juhan ha detto...

OK, alla fine ha funzionato.
Però se guardi cosa avevano raccontato che avrebbero fatto e poi invece ...
E per tanti è stata l'occasione di una pappatoria mai vista (cioè ancora meglio della solita). E con tutti dentro, non solo la Lega e CL, davvero ecumenica.
Una considerazione da torinese: non so se sei al corrente dello stato del Palazzo del Lavoro (magari metto qualche foto sul Tamburo) che era il simbolo di Italia '61. Che fine faranno l'Albero e dintorni?

Unknown ha detto...

Qualche volta si pare che tu scherzi in uno sfidar si va a braccio di ferro quando facile giace il soppesare a misura e confronto la favola cantilenalmente mistificante messa a frase una trappola al racconta di un Nutrire il pianeta energia per la vita mentre a chi lo strappo a borsa e a chi paga alla negata una vita che va a regalo coatto in sopravvivere

Enrico Bo ha detto...

@Juh - A Palazzo del lavoro ci ha fatto un anno di università mia figlia. attualmente si era trovata una ottima soluzione di utilizzo ma da 5 anni è bloccata dai continui ricorsi al TAR (che rimane una delle rovine dell'Italia) . Ogni volta che ci passo vicino mi viene da piangere.

@Paolo - Business è business e se il grano gira , va poi meglio per tutti. Meglio morir di culatello che di rape cotte.

Unknown ha detto...

A te che, oltre un Enrico, sei d'un tremendo e provocante astuto: un bel saluto

Enrico Bo ha detto...

@Paolo - A te altrettanto vale atque vale (anche se non tolgono la penalità)

chicchina ha detto...

Snobbare per alcuni,criticare per tanti,gufare sull'insuccesso per molti altri:sport nazionale,e vizio italico del tanto peggio tanto meglio.Invece è andata bene,oltre le previsioni,ce lo diranno a breve i dati ufficiali.
In fondo,chi per principio ha disertato,o dice di averlo fatto,ha perso una buona occasione per un evento importante,e per la vigliaccheria di non ammettere un errore ..di principio.

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