mercoledì 17 settembre 2008

Bio o io?

Evviva, finalmente al post Il maratoneta è partita la polemica. Un buon risultato, però, visto che voglio entrarci a gamba tesa, ne faccio oggetto di un nuovo post.
Ma ahiahiahi! sento odor di talebano...Le certezze supportate solo dalla fede portano a pensare che il giusto, il buono, il sano stiano tutto da una parte e di là... solo il lato oscuro. Certo la convinzione di essere nel giusto fa sembrare migliore qualunque cosa; l'effetto placebo ha risultato positivo per almeno il 60% (così diamo un senso anche gli ottimi risultati dell'omeopatia). Forse è più importante la conoscenza, che porta a fare le distinzioni (magari sbagliando). Chiunque abbia minime conoscenze di tecnologie alimentari sa che l'unico olio di oliva da usare è l'extravergine e che i formaggi fusi e i pregrattuggiati sono lo scarto degli altri formaggi. E che un prezzo basso è quasi sempre accompagnato da bassa qualità (che però non combacia sempre con la nocività); ad esempio un formaggio fuso prodotto correttamente(che lascio mangiare a voi) è sicuramente non nocivo, mentre lo può essere un magnifico formaggio di alta malga (che amo molto) prodotto con scarsa igiene e animali non controllati (quante febbri maltesi un tempo!).E tutti preferiscono il Brunello al vino del bottiglione, ma che c'entra col biologico? Non confondiamo poi questo con le frodi alimentari, che c'erano con i Ciravegna e ci sono anche tra i produttori biologici. La realtà è che la sanità di un prodotto non ha niente a che fare con le sue qualità organolettiche. Il sapore, il profumo, la consistenza al palato delle fragole che mi segnala Noi Ricchi (che amerei mangiare in quanto ne sono ghiotto) derivano solo dalla varietà scelta, dalla giusta stagionalità, dall'equilibrio idrico, ecc. non certo dalla coltivazione "biologica". A Merinos che si chiede se gli servono gli OGM, dico che sicuramente ai Liguri dove c'è la più alta percentuale di tumori all'esofago servirebbe un basilico OGM con basso contenuto (naturalissimo) di estragolo (il più potente cancerogeno naturale conosciuto per questo tipo di tumori) per avere un pesto più sano se pur non per questo più o meno buono. E mentre noi respirando veleno e mangiando schifezze ormai campiamo in media 80 anni, i nostri nonni e bisnonni schiattavano verso i 60, bevendo un vino fatto pestando l'uva coi piedi (che bello) che oggi tutti verserebbero direttamente nello scarico. E comunque ricordate che l'agricoltura è concettualmente un procedimento contro natura. Il biologico è terminato al tempo dei cacciatori-raccoglitori, fatevene una ragione.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'agricoltura è un procedimento contro-natura: ebbene si'!!! Come sono contro natura (o meglio direi: non previsti in natura) gli occhiali, i vestiti e il 90% circa delle cose che compongono la nostra vita di ogni giorno.

Sono completamente d'accordo con Enrico non tanto sullo specifico degli OGM, su cui non ho sufficienti conoscenze, quanto sul ragionamento sottostante: noi umani siamo organismi non naturali, ma bio-culturali, e nel corso del tempo abbiamo sviluppato un numero impressionante di "protesi", "artifici", "artefatti" che rappresentano il senso piu' compiuto della nostra umanità. E' bene, e' male? Domanda irrilevante. Siamo cosi', e il nostro essere cosi' comprende anche la nostalgia, tutta culturale, per il mondo naturale perduto...

Quel che a mio parere sarebbe bene è prenderne veramente coscienza, ci aiuterebbe a darci la misura della nostra "grandezza", e quindi delle nostre reponsabilità.

Anonimo ha detto...

Ah no, non facciamo i furbi. Io non ho certezze, tipo OGM è necessariamente dannoso, mi chiedo solo se OGM serve a me (inteso come consumatore). E si, mi rispondo che non mi serve.
Adesso mi vieni a raccontare che in Liguria, dove c'era e c'è ancora una delle più alte concentrazioni di aziende altamente inquinanti che hanno scaricato o scaricano direttamente nelle falde acquifere (e quindi dopo vari passaggi nella capace panciona dei liguri), ebbene questi fessacchiotti hanno tutti il tumore perché si stragozzano di pesto.
Ma immaginiamo che sti imbecillotti proprio abbiano il pesto che tracima dal freezer... ecco che allora si schiudono infiniti altri esempi di alimenti che in quantità normali non hanno alcun effetto o effetti benefici, se però mi riempio il trippone a badilate ecco che diventano nocivi... allora alé, togliamo la tossina dai funghi, dalla patata, dall'uva... tutto OGM!!
Vogliono farci credere che OGM porta all'eliminazione dei pesticidi, a produrre nel deserto gratis per i morti di fame, ad eliminare "pericolose tossine" da alimenti che abbiamo mangiato da 10.000 anni...
E che strano, le multinazionali del transgenico premono per non far apparire nell'etichetta degli alimenti la presenza di OGM, sarò prevenuto ma mi puzza di fregatura.
Io non ho nessuna nostalgia del mondo perduto, ma non posso accettare una simile imposizione perché guarda un po' è un'imposizione che si mangia, e a casa mia mi hanno insegnato che la salute dipende molto da quello che si mangia.

P.S. I nostri nonni schiattavano per la mancanza di igiene e di medicinali.

Enrico Bo ha detto...

Guarda, che fondamentalmente sono d'accordo con te, semplicemente non mi piace farmi prendere in giro né dalle multinazionali (che ovviamente fanno i loro interessi e quindi vanno controllate) né dalla ghenga del bio che ha in fondo gli stessi scopi (fare il grano col fumo). Quindi, se si riesce, prendere le cose buone dove ci sono e non rigettarle a priori per assioma. Certamente ci sono e saranno OGM dannosissimi, ma cerchiamo di poter scegliere. Guarda che tutta la pasta che mangi è fatta con un grano duro OGM prodotto negli anni 60 con bombardamento di raggi gamma dal CNR per modificare il genoma artificialmente (modifiche che comunque avvengono casualmente in natura tramite le particelle che arrivano dallo spazio, su questo si fonda l'agricoltura da 8000 anni)e che ha dato luogo alla migliore varietà di grano duro, il Creso, base di tutti i gradi duri attuali. Naturalmente però sono strenuo difensore della diversità genetica e della conservazione e dello studio di questo patrimonio mondiale che è e sarà utilissimo a tutti. Ma è un discorso lungo, e credo da affrontare senza pregiudizi. (Il basilico ovviamente è una provocazione, ma reale, e io di pesto sono ghiotto, e credimi i nostri nonni mangiavano e bevevano malissimo in confronto a noi e non solo per l'igiene)

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo che l'agricoltura è concettualmente contro natura. Cosa c'è di diverso tra un innesto e un ogm? L'uomo ha modificato tutto il modificabile da che mondo è mondo, solo ora ha più tecnologia. E non è contro natura la medicina? Ma davvero rifiuteremmo di modificare geneticamente un bambino cambiando il gene che gli dà la distrofia muscolare? o centinaia di altre malattie genetiche? E' quello che stiamo facendo; non credo che ci siano problemi etici, al massimo di costi (la medicina genica costa un occhio della testa e si può contestare che se lasciamo morire quel bambino possiamo salvarne molti altri che muoiono di fame o di banali infezioni...). Quindi a me vanno benissimo gli ogm, non capisco per che motivo al mondo dovrebbero essere dannosi. Magari invece possono aumentare la possibilità di mangiare per molte persone al mondo

Anonimo ha detto...

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Quindi a me vanno benissimo gli ogm, non capisco per che motivo al mondo dovrebbero essere dannosi. Magari invece possono aumentare la possibilità di mangiare per molte persone al mondo
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Quando si leggono tali mediocrità si comprende bene il livello dell'informazione, c'è ancora chi crede alla favola dell'anguria nei ghiacci del polo nord e del granoturco che cresce nella sabbia, gratis.
Laura sveglia, nessuno regala niente a nessuno!!
E bisogna capire che se si lanciano coltivazioni all'aperto non si può evitare contaminazioni, nel tempo diventa un processo irreversibile, non è che se dopo qualche anno ti accorgi che se il tuo mais modificato fa cadere tutti i denti non lo coltivi più e oplà tutto ritorna come prima, niente fatturato extra per i dentisti.

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