giovedì 31 marzo 2016

Cronache di Surakhis - Trivella tua mamma



Bisognava prendere posizione. Paularius misurava il pavimento del suo salone delle Orge, che negli ultimi tempi era diventato il suo effettivo pensatoio, per cercare di arrivare ad una decisione. Tra meno di un'ora avrebbe dovuto uscire sul balcone e fare una dichiarazione ufficiale al manipolo di suoi accoliti che si stavano radunando nella corte della sua villa fortezza. Da quando era partito il trip sulle trivelle, su Surakhis non si parlava d'altro. Va bene che questo distoglieva l'attenzione dai vari problemi del pianeta come quello della percentuale di schiavi che stavano morendo di stenti sui fondi delle miniere che proprio le trivelle avevano perforato per tutto il pianeta rendendolo un colabrodo completo. Ma purtroppo la pietra di Baum, l'unica ricchezza di Surakhis era anche il solo prezioso materiale di esportazione che permettesse un'economia qualunque a quel sasso arido di quella galassia periferica persa nell'universo. Per la verità Paularius era già abbastanza soddisfatto per essere riuscito, mandando tutti i suoi schiavi a firmare, a far passare quell'inutile referendum, che aveva in ogni caso sortito diversi effetti positivi. Intanto far smettere a tutti quei rompimaroni di governativi di parlare delle cose che bisognava fare davvero e che avrebbero di certo leso i suoi interessi, poi gli avevano anche dato una patina di ecologismo molto utile non appena avrebbe preso il potere dopo la congiura di palazzo che stava preparando da mesi, infine poteva servire a far chiudere le sue miniere in perdita seppellendovi dentro tutti gli schiavi rimasti, con un notevole risparmio di cibarie che avrebbe dovuto continuare a fornire per lungo tempo, grazie a quei maledetti contratti di schiavitù, che era stato costretto ad accettare. 

Naturalmente era difficile far digerire alle varie Gilde dei proprietari di miniere di far chiudere le miniere stesse, ma quegli sciocchi non avevano capito che il vantaggio era proprio quello di dare addosso al governo indebolendolo sempre di più e aprire la strada alla congiura definitiva. Aveva già vinto la battaglia sulla caccia ai profughi Andromediani per i quali ormai c'era la totale libertà di eliminarli a vista, senza neppure più pagare la piccola tassa di abbattimento, perché la cosa era stata etichettata come pubblico divertimento e si sa che al popolo questo deve essere concesso in maniera gratuita. Panem et circensem dicevano gli antichi, se non si può dare il pane che almeno sia concesso lo svago. Tanto di schiavi per ora ne aveva fin troppi da mantenere ed il mercato degli organi era particolarmente fiacco da quando pochi avevano i soldi per comprarsi un rene, un fegato o un pacchetto completo pene/prostata di ricambio. Gli imprenditori più avveduti ormai facevano firmare ad ogni schiavo neoassunto l'obbligo, a richiesta, di consegnare un pacchetto completo di organi di qualche figlio e di riservare una o due figlie all'area postribolo del padrone. Faceva anche buona figura nel curriculum. Va bene, aveva deciso, aprì la finestra del balcone, si portò le mani sui fianchi e a gambe leggermente allargate per mostrare a tutti le dimensioni e la inesausta potenza del suo apparato, arringò con veemenza alla folla di seguaci che si era radunata sotto. 

-Amici e fratelli, è giunto il momento decisivo per questo pianeta di mostrare palle e orgoglio, di tenere la schiena diritta contro questo infame governo. Voteremo SI al referendum che ci permetterà di chiudere con le ruspe i fondi di miniera esausti che non rendono più nulla, permettendoci di liberarci di quei fannulloni di schiavi che rimarranno chiusi dentro. Benessere e libertà, questo è il nostro motto. Addosso al governo e trivelliamogli la mamma.- Un urlo animale salì dalla folla e poi tutti corsero via a tirar fuori dalle case quelli che si rifiutavano di andare al voto. Ogni squadraccia aveva con sé un macropenico di Antares per dare una trivellata alle donne di casa, tanto per far capire l'aria che tirava e se erano troppo vecchie l'operazione veniva fatta sui maschi più giovani, purché fosse carne fresca insomma, si sa che i macropenici sono insaziabili, a chi tocca tocca e si trattengono a stento. Paularius si ritirò nell'area piscina dove si immerse nell'acqua resa piacevolmente tiepida dalla bassa radiazione di fondo. Chiamò un gruppo dii Sollazzatrici verdi e rimase ad occhi chiusi concentrandosi sulle sensazioni piacevoli che venivano dal basso man mano che queste facevano il loro lavoro e i cattivi pensieri volavano via assieme alla voglia di lavorare, che per la verità non lo aveva mai tormentato troppo. 


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