Eh già, che bella, la sensazione di essere a casa propria, comodo e circondato dalle tue cose, nel tuo nido, nella tua cuccia, a seconda di come ti senti in questo momento. Eppure è sempre questa la piacevole sensazione che provo al mio ritorno a casa. Strano, vero, per uno che in fondo ha una passione smodata, forse prepatologica per andare in giro per il mondo e quindi ontologicamente per essere lontano da casa. Sì, ma questa è una sensazione in più, che aggiungi al piacere di muoverti, quello di avere completato un programma, chiuso un cerchio, quella di poterti sedere con calma e ripensare a quanto hai visto, provato, sentito. Una delle tante cose che dà un senso al viaggio. Così anche questa volta me ne sto qui crogiolandomi in questa bella sensazione, al calduccio ed al riparo da una pioggerellina uggiosa e fastidiosa che sta caratterizzando questo bel novembre, ah no, cioè, intendevo dire maggio. Ma di questo discuteremo dopo. La mia scappata di primavera è dunque terminata e non mi resta quindi che continuare ad assaporare il piacere di quanto è avvenuto. Poi quando tutto è girato nel modo giusto e senza imprevisti, è anche più facile fare della chiacchiera, anche se non hai la soddisfazione di dilungarti un po' sulle disgrazie capitate, purché poi siano finite bene, naturalmente, quando la disavventura, diventa, nel ricordo, avventura.
C' è poi da considerare che a casa te ne stai comodamente allungato o sdraiato dando la prevalenza al riposo e allontanando il più possibile il contatto con la dura realtà del rientro, cosa che aumenta la soddisfazione, anche perché mi accorgo che ogni anno che passa la categoria stessa del viaggiare diventa sempre di più, faticoso lavoro da compiere e da portare alla fine, cosa comune ad altre piacevoli cose della vita, che col passar del tempo, mantengono, anzi acquisiscono la voglia di farle, dando però poi luogo ad un tragico e spesso faticosissimo sforzo per portare al termine il piacere tanto focosamente sognato. Dunque, senza allungare più oltre la chiacchiera, avete notato come stia diventando sempre più logorroico man mano che diminuiscono i miei lettori, veniamo a questa esperienza di una scappata di una decina di giorni nell'arcipelago Maltese, premio richiesto più volte e finalmente concesso per il mio compleanno e che, come già detto, mi ha consentito di completare la pagina delle nazioni europee, traguardo a cui tenevo abbastanza, se devo essere sincero. Devo rimarcare che il giro, pur ridotto come arco temporale, mi ha dato più di quanto avessi in programma o che prevedessi. Anche questa è una costante che mi capita spesso negli ultimi anni; più luoghi e paesi vedo, più aumenta, alla partenza la convinzione che in fondo le cose in assoluto più belle e famose, me le sia già delibate nel tempo e che quindi si tratterà di itinerari sempre interessanti ma comunque minori.
Quasi ogni volta invece sono contento di smentirmi e di aver trovato più di quello che mi sarei aspettato. Cosa strana perché l'anziano tendenzialmente è portato a trovare tutto molto più deludente di quanto non sia stato il suo sempre splendido e unico passato, quando il pane profumava di pane ed i pomodori avevano quel gusto sano e giusto che oggi non esiste più e che tutto sa di plastica e avanti con le scemenze del genere. Ogni volta felice di smentire le prevenzioni con cui parto e di essere ben contento di mettere in carniere la nuova esperienza. Così, anche questa volta ho trovato questo tipo di progetto molto interessante e consigliabilissimo sotto diversi punti di vista. Ad esempio quello economico. Ci sono infatti ottime soluzioni di alloggi a prezzi contenuti, oltre al fatto che la meta è raggiungibile con un volo low cost accessibilissimo. Oltre a ciò, anche l'affitto di una macchina, soluzione ideale per vedere tanto in poco tempo, è davvero economico. Il secondo aspetto è che l'arcipelago è pieno di cose da vedere, cosa che rende un soggiorno come il mio, appena sufficiente, a mio parere, per completarne una conoscenza abbastanza completa e non solo superficiale. La parte enogastronomica è poi altrettanto formativa (in tutti i sensi). Infine, questa è una meta che offre anche l'opzione di un soggiorno di relax, tipo mare, sole e lettino da spiaggia. Insomma un bel mix che, ripeto, può soddisfare anche i più renitenti.
Naturalmente per i nullafacenti come me, sfruttare il fuori stagione, farà godere in primis il portafoglio e anche il piacere di evitare il sovraffollamento, che in luglio/agosto credo essere piuttosto pesante, dato che questo stato sta puntando moltissimo sul turismo di massa, che è in crescita esponenziale, cosa che se da un lato sta devastando l'isola, ma anche di questo vi parlerò più avanti, dall'altro sta rendendolo il paese col più alto tasso di crescita europeo. Certo il fuori stagione ha anche qualche controindicazione, ad esempio, non sono stato particolarmente fortunato col tempo, freddo inusuale e qualche pioggia, che mi ha impedito in pratica di godere della parte balena spiaggiata, con bibitone ed ombrellino al fianco, che pure ha il suo perché, ma pazienza, i giorni che avrei potuto dedicare a questa fattiva attività, li avrei dovuti giocoforza togliere alle cose da vedere e sarebbe stato un peccato. Pensateci, in caso non ne possiate fare a meno, dovrete pensare ad almeno due settimane complessive, per avere capra e cavoli. Insomma tante cose da dire ed esperienze da valutare e da raccontarvi, cosa a cui mi accingerò nei prossimi giorni, mettendo per un attimo da parte, ma poi lo finisco, tranquilli, il mio viaggio indiano di gennaio, accidenti come passa in fretta il tempo. Però così a botta calda mi sa che il racconto viene meglio e i ricordi cotti e mangiati al volo potranno essere anche più gustosi. Dunque ci sentiamo nei prossimi giorni, se siete interessati a questo scampolo di terra piazzata al centro del Mediterraneo e che ha fatto proprio di questa posizione, la sua fortuna e la sua maledizione.
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