martedì 21 maggio 2019

Malta 2 - Cominciando ad esplorare l'isola


Selmun palace


Sentieri
Due passi alla sera attorno all'albergo tanto per rendersi conto di dove sei capitato, in fondo non sei sbattuto e mezzo morto come dopo il classico volo intercontinentale e le forze reggono ancora fino a far venire sera. Beh, questo di Qawra è il classico quartiere sorto come un fungo malefico per l'esigenza vacanziera più tipica del Mediterraneo, l'attesa o quanto meno la speranza di arrivo di orde di nordici bramosi di sole, di mare, di divertimento senza troppi pensieri e quindi tutto deve essere esploso, ed è ancora in fase di tumultuosa espansione, quando si è capito che la domanda sarebbe stata in crescita continua e, forse qui tutto si poteva fare con una sorta di facile opportunità che ha fatto comodo a tutti. Quindi dalli all'imprenditoria di ogni genere. In questa fase si stanno portando avanti costruzioni a iosa per l'immediato, si spera, ancor più radioso e crescente futuro e anche le piccole sistemazioni per la stagione in arrivo che si sta già dispiegando, anche se il clima è ancora, in maniera anomala, dicono, molto punitivo per chi ha scelto questo periodo. Mentre mi guardo intorno, guarda un po' il caso, mi imbatto subito in una faccia nota, non vorrei sbagliarmi, perché la mia abilità nei riconoscimenti facciali è minima, ma mi sembra proprio di riconoscere il figlio di una cara amica, che tra l'altro so essere da queste parti. 

La costa
Infatti parte subito la carrambata con saluti e abbracci. Il giovane sta qua da un po', ha messo su una bella attività di ristorazione, anzi va talmente bene che l'ha appena venduta, per espandersi in una zona migliore. Chi l'ha rilevata? Altri ragazzi italiani, che si sono fatti le ossa a Londra e che si sono spostati qui, scegliendo quelle che ritengono migliori opportunità di crescita e lasciando un mondo che ha fatto una scelta, forse problematica e perdente. La cosa che mette un po' di tristezza è considerare a quanti ragazzi italiani, questi sono solo un piccolo esempio, evidentemente svegli e con tanta voglia di fare, non possono esercitare queste loro capacità nel nostro paese, arricchendolo, invece di essere obbligati, per realizzare i loro sogni, a far prosperare gli altri. Questa è la colpa maggiore, a mio parere, della nostra politica; per loro invece, forse non è molto importante ormai. Hanno capito bene quanto conti la libertà di movimento e come la peste del sovranismo di accatto e delle chiusure a prescindere, sia foriera soltanto di disastro economico. Comunque mi sembra inutile stare lì ad elucubrare, ogni paese è responsabile delle proprie disgrazie e la gente ha a sua disposizione il voto, quindi faccia un po' quello che vuole. Intanto io, visto che tira un aria da chiudere completamente la cerniera del piumino, che pensavo dovesse essere un inutile orpello ed invece è una manna benedetta, mi ritiro in attesa di tempi migliori.

St Paul's bay
La mattina si apre con un sole incerto e falsamente promettente, all'orizzonte nuvoloni scuri che non promettono niente di buono. Tira sempre un'aria gelida da nord e questo sarà purtroppo, temo, il leit motif che ci accompagnerà anche per i prossimi giorni. Ma qui, non è che si può star lì a pettinare le bambole; dieci giorni, che poi togliendo i due di viaggio sono solo otto, sono appena sufficienti a completare le intenzioni di visite e gli itinerari che ho buttato giù sulla carta. Questo, pur disponendo di un'auto, che accelera di molto gli spostamenti. In realtà l'isola potrebbe essere comodamente visitabile anche con gli autobus che, constaterò, forniscono un eccellente e comodo, oltre che economico servizio, per ogni punto chiave, anche se in questo caso i tempi forzatamente si dilatano e a mio parere, per coprire gli stessi desiderata, sarebbero a questo punto necessari almeno quindici giorni pieni. Dunque tanto per non venir meno alla mia attitudine programmatoria, ho diviso l'isola in quattro parti. A quella nord, ovest e sud dedicherò un giorno ciascuna. A quella che comprende la capitale e dintorni, più ricca di richiami, riservo due giorni pieni. Rimangono così due giorni per Gozo e uno per Comino, le altre due isole dell'arcipelago, che si raccontano piene ancora del fascino originale di Malta. 

Una torre di osservazione
Dunque oggi partiamo per l'area nord dell'isola, quella un pochino più selvatica e mi dicono anche meno battuta, che conserva ancora molti tratti di ruvida bellezza mediterranea. Quella malia di isole lontane, fatte di rocce e scogli, cotte dal sole e coperte di macchie di verde odoroso e duro, di cespugli spinosi che rimangono abbarbicati alla roccia, con scarne radici che approfittano della poca terra a disposizione, conquistandosi ogni giorno il diritto di vivere, come quegli isolani piccoli e rugosi che hanno sempre dovuto farcela con quel pochissimo che c'era. Il territorio verso nord attraversa una serie di colline aspre che arrivano fino al mare, povere di alberi. Indovini lontani sulla costa, una serie di promontori che si alternano a piccole baie deserte e rocciose, sull'estremità dei quali quasi sempre si elevano torri di osservazione, tante fortezze Bastiani in attesa di un nemico probabile a sul quale è sempre necessario vigilare, che cominciano a raccontare la storia di questo scoglio al centro del Mediterraneo: un posto chiave che sempre ha fatto gola, per la sua posizione strategica e che via via, molti hanno cercato di invadere, arrivando dai quattro angoli del mare. Situazione che ha creato una serie di avvenimenti storici complicati e ricchissimi, altro punto che rappresenta un ulteriore e straordinario interesse da esaminare con molta piacevolezza. 

Il set cinematografico
Come capita spesso, girando per le stradine che traversano i capi e le vallate, puoi venire attirato da costruzioni isolate che colpiscono per la loro isolata, quasi superba bellezza. Due o tre curve su tracciati di asfalto approssimativo, schivando buche e fossati, sfiorando muraccioli di pietra bianca e corrosa dal tempo e arrivi davanti a piccoli ed inattesi gioielli. Ecco al culmine della penisola di Mellieha, la splendida costruzione solitaria del Castello di Selmun, un bell'esempio di barocco maltese del tardo settecento, più severo e lineare, ma elegantissimo nelle forme e impreziosito sempre dall'ocra chiara della pietra di tutte le costruzioni tradizionali dell'isola. Te lo puoi godere soltanto da fuori per adesso, facendo una passeggiata nei dintorni, tra le case diroccate del borgo che lo circondava, gravido della storia dei Cavalieri che hanno dato la loro impronta fondamentale all'isola. Ecco che, lontano dai pur necessari divertimentifici della costa, comincia a intravedersi l'aspetto distintivo di Malta e della sua storia plurimillenaria. Magari domani facciamo una sorta di breve riassunto, che mi sembra indispensabile per comprendere meglio quanto questa terra possa donare. Intanto da qui vedi il territorio circostante, il mare blu scuro che lo circonda di cui puoi solo immaginare le lievi increspature, rimirando le linee nette del perfetto riquadro della pianta dell'edificio. 

Anchor bay
All'interno del cortile, sbarrato, c'è un certo movimento di attrezzisti e di fari di ogni tipo, sembra che si stia preparandola scena per un film o una serie da girare in loco. Già, perché un'altra delle attività importanti dell'isola, guarda un po' cosa ci si riesce ad inventare per fare business, cosa che poi ha anche ricadute sul settore turistico naturalmente, è quella cinematografica. Qui si sono girate pellicole molto famose di importanti registi, da Pinocchio a Troy, da Munich a Conte di Montecristo, a molte scene del Gladiatore e del Codice da Vinci. Ma la serie più famosa e che ovviamente ha creato una sorta di pellegrinaggio di appassionati è quella del Trono di spade, che ha utilizzato a fondo gli aspri paesaggi dell'isola e i suoi monumenti più accattivanti. Mi risulta che anche se questa attività sia cominciata addirittura negli anni trenta, si stia spingendo molto in questa direzione, con grossi investimenti, ad esempio da parte di Netflix. Insomma pare che quando la voglia di fare viene agevolata con l'intenzione di creare sistema, le cose marciano anche un po' da sole, sull'onda del grano che gira. Ad esempio poco più là, nella Anchor bay, dove era stato girato il film Popeye, l'intero villaggio costruito appositamente, rimasto dopo la fine delle riprese, è stato convertito in parco tematico frequentatissimo da frotte di bambini, col nome Sweethaven. Va beh, questo giro è appena cominciato e già comincia ad entusiasmarmi.

Architettura maltese di campagna


SURVIVAL KIT

Ristorante Giardino - Triq it-turisti davanti al bus terminal di Qawra - Cucina italiana con ingredienti di qualità, gestito da italiani, molto professionali. Piatti di pesce e di carne, con un occhio alla cucina delle valli occitane piemontesi (pierrade e raclette a richiesta). Prezzi proporzionali alla qualità a alle porzioni abbondanti. Dolci fatti in casa,provate la torronata davvero ottima. I tempi di attesa vanno rapportati al fatto che tutto è preparato fresco al momento. Servizio cortese ed attento. Calcolate una trentina di euro per due piatti a testa col bere.
La costa

Selmun Palace - Sulla penisola di Mellieha. Non ben segnalato anche perché chiuso al pubblico. Seguendo la 1 per andare al traghetto per Gozo, alla rotonda prima di Mellieha, prendete la terza a destra, Triq Selmun, dove c'è anche un cartello indicatore. Potrete fare una passeggiata intorno tra profumi di macchia mediterranea. Un luogo ancora solitario e bellissimo.

Sweethaven - Villaggio costruito per girare nel 1980 il film Popeye prodotto dalla Disney con Robin Willians. Oggi parco di divertimenti molto amato dai bambini. Aperto in inverno dalla 9:30 alle 16:30, in estate fino alle 19.  Ingresso 11 Euro in inverno 15 in estate incluso giro in barca nella baia, giochi d'acqua e free popcorn. 

Sweethaven



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