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Comino e Gozo |
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Grotte |
Il bello del viaggiare per conto proprio è che questa soluzione ti dà una libertà impagabile e prima di ogni altra cosa l'opportunità di cambiare programma ogni volta che vuoi, a seconda delle esigenze che si presentano di volta in volta, così stamattina, che è prevista una giornata di bel tempo, a differenza dei prossimi giorni ho deciso di anticipare la scappata a Comino, l'isolotto che sta proprio tra le due isole maggiori. L'idea è di partire prestissimo per arrivare il prima possibile al traghetto al fine di evitare la folla, ma tra colazione e la mezz'oretta che comunque ci vuole per arrivare a Cirkewwa da dove partono tutte le barche per le altre isole, anche se si tratta solo di una dozzina di chilometri, non arriviamo al molo prima delle nove e rotti. Eh sì, non siamo proprio dei gran mattinieri. D'altra parte sei in vacanza, devi anche puntare la sveglia per andarti a divertire? Non fa parte del mio DNA, si arrivi quando si può. Intanto la fortuna accompagna, è una giornata di pieno sole e dopo esserci guardati intorno per capire come è il movimento e parcheggiata l'auto, riusciamo a saltare sul barcone proprio mentre stanno slegando le cime da quelle robe di ferro piantate nel cemento (si chiamano bitte?). Acqua blu notte e spruzzi bianchi altissimi. Attraversiamo lo stretto mentre il sole già alto gioca a riflettersi nell'acqua, che trema al nostro passare.
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Cardo selvatico |
Dopo un quarto d'ora al massimo siamo già davanti alle alte falesie dell'isola. La barca rallenta e fa un giro esplorativo (grazie al surplus che si paga sul biglietto) scorrendo quasi all'interno delle incavature che il mare ha scavato sotto le scogliere, grandi grotte in cui l'acqua entra con fragore e la luce penetra solo di riflesso colorando le pareti di sfumature azzurre. Si gira lentamente attorno a grandi scogli, residuo di crolli di qualcuna di queste erosioni, divenute troppo profonde e deboli per resistere al peso sovrastante. Così le zone di ombra si alternano ai crateri luminosi. Infine dopo un largo giro, entriamo in quella che, a pieno titolo viene chiamata Blue lagoon, una sorta di piscina naturale che separa Comino dalla sua estensione Cominotto, niente di più di un colossale faraglione scagliato in basso da qualche ciclope malevolo, infuriato per la bellezza assoluta di questo tratto di mare. Direi che è inutile tentare di raccontare questa visione unica, tutte parole vane e riduttive rispetto alla realtà. Direi soltanto che è particolarmente bella in questa stagione e a quest'ora della mattina, quando la gente che sbarca è ancora sopportabile. Ma l'attrattività di questa terra che sulla carta ospita tre! abitanti fissi, consiste proprio nella sua desolata solitudine. Mai abitata prima, forse rifugio di pirati poi, infine con l'arrivo dell'Ordine, riserva per cacciare lepri e cinghiali.
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La torre |
Chi vi fosse sorpreso senza l'autorizzazione, si beccava tre anni di galera, nel senso di quelle dove ti incatenavano al remo mentre i turchi ti sparavano le palle di cannone. Il terreno è costituito da un altopiano ondulato con i bordi formati da alte scogliere a picco sul mare. Solo un paio di approdi dove la terra digrada a formare l'arco di una spiaggetta. Due chilometri per uno, sentieri che serpeggiano tra arbusti e cespugli, adesso punteggiati dai fiori di una particolare macchia detta garrigue. Siepi di fico d'india che già mostrano gli abbozzi rossi di quelli che diventeranno frutti succosi. Erbe odorose, origano, timo, rosmarino, lavande, una mescolanza che si alterna alla rinfusa e riempie l'aria di profumi penetranti. C'è anche il cumino (kemmuna in lingua maltese), che forse ha dato il nome all'isola. Cammini facendo attenzione alle infossature tra i cespi erbacei e ad ogni passo quello che calpesti solleva ondate di essenze, che respiri in pieno attraversando questa terra così bella nella sua solitudine. La torre, sul punto più alto dell'isola fa da punto di riferimento. Ci arrivi con calma, assaporandone le linee dure e diritte, l'aspetto severo e non ridondante. Anche se l'aria è ancora fresca, la salita sembra sempre dura agli spompati come me che la affrontano con la voglia del cuore ma la debolezza della gamba, oltre a quel malefico zaino accessorio di una trentina di chili che mi porto davanti e che non si può neppure posare ogni tanto.
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L'ospedale di quarantena |
Giri attorno alla vecchia costruzione, che era servita come quarantena per chi arrivava qui dall'Oriente in periodo napoleonico prima e inglese poi e poi compi l'ultima lunga gradinata che ti porta all'ingresso e poi ancora le strette scale di pietra fin sulla terrazza di osservazione, dove davvero ti accolgono interminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete, senza neppure la barriera di quella siepe che dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Il mare, da questa altezza, una tavola blu, circonda il verde cupo della macchia fiorita e le altre isole lontane misurano soltanto le dimensioni della distanza. La luce acceca, il silenzio assorda. Camminare a Comino è privilegio assoluto. Scendi verso il basso, oltrepassando la piccola chiesetta semiabbandonata, dedicata alla Madonna della fuga in Egitto, una bassa facciata lobata, in calce bianca, dall'apparenza messicana, fino ad arrivare alla spiaggetta di sabbia rosso scuro, ricoperta dall'alga nera, appunto la S. Mary beach. Non si può non tentare di immergersi in questo mare che digrada lentamente compiendo tutte le sfumature dei verdi e degli azzurri.Così mi avvio con coraggio, incurante delle tracce delle piccole meduse spiaggiate che vedi sulla riva. Il contatto del tenero piede di animale a sangue caldo, non protetto dalla untuosità naturale del tricheco, anche se simile nella massa, con la superficie liquida, è paragonabile a quello di una scottatura. L'acqua è talmente fredda che subito addormenta la circolazione e perdi la sensibilità degli arti inferiori.
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Fauna di Comino |
Ma se c'è l'intenzione forte, la ragione non si può opporre alla follia e proseguo pertanto con graduale pervicacia l'immersione progressiva del corpaccio latteo, vista anche l'assenza di ghiaccio che probabilmente ha appena terminato di sciogliersi. Infine, con un atto di coraggio finale e di sprezzo del pericolo, completo l'immersione totale, perché non sia mai che si rinunci. Poi come un componente del gruppo degli Orsi polari che a gennaio fanno il bagno nella neve a San Pietroburo, riemergo immediatamente con un inatteso colpo di reni e riguadagno la riva con uno scatto felino, giungendo a salvazione, mentre di fianco a me una famigliola di nordici vichinghi sguazza felice tra le onde dichiarandole assolutamente tiepide e piacevolissime. Punti di vista insomma. Fatto sta che Comino è bellissima adesso che non è sottoposta alla pressione delle orde estive. Quando ritorniamo alla Blue lagoon, eccone la dimostrazione lampante. Complice il sabato infatti, nelle tre ore in cui abbiamo fatto il giro dell'isola, i barconi hanno scaricato così tanta gente che sulla pur piccola spiaggetta e sulle rocce circostanti, non si trova neppure più un piccolo spazio a sedere. Non oso immaginare cosa ci sarà a luglio. Anche il mare ne è pieno e moltissimi raggiungono a nuoto la vicina Cominotto nella speranza, vana, di trovare uno spazio meno affollato.
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Le grotte di Comino |
Intanto ci sono i baraccotti in piena attività. Va molto l'ananas scavato ripieno di longdrink da spiaggia. Certo va bene che non c'è neanche quasi posto in piedi, ma sorbire uno smootie alla fragola ghiacciato di fronte a questo mare, sarà pura tanta roba! Però ragazzi, capisco che tutti siamo bramosi di esclusività, ma che ci vogliamo fare se un posto è bellissimo e comunque accessibile! Che si fa? Si contingenta, si prenota, si fa pagare di più per selezionare, negando ai molti e privilegiando i pochi? Ognuno decide secondo il suo sentire, ma chissà come mai la gente preferisce andare in posti belli piuttosto che passare il week end in una discarica. Ce ne torniamo a Malta con calma, prima che cali il sole, lasciando la folla a sfogarsi fino a sera, la logica del godi anche tu è forse la meno carica di aggressività ed alla fine c'è spazio per tutti, basta saperselo gestire, senza troppe recriminazioni. Intanto scende la sera, dopo una giornata così, un giro sulla piazzetta del centro, a considerare i locali dove la vita notturna estiva sembra appena cominciata; i pub cominciano a scaldare i motori, le gelaterie sciolgono i polsi di chi deve maneggiare le palette e allora scegliersi un bel localino sul mare per farsi una bella grigliata di pesce, non offende la vista e nemmeno lo spirito e considerata da questo lato, in fondo anche Bugibba, con le le sue schiere disordinate di palazzoni vacanzieri, non è neppure così brutta.
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Cominotto |
SURVIVAL KIT
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L'arco della Blue Lagoon |
Gita a Comino - Consiglierei di fare questo giro in giornata, anche se sull'isola c'è un'alberghetto (che si trova a volte in offerta sugli 80/90 ). Tuttavia è chiaro che il fascino del luogo è molto diverso se ci andate fuori stagione arrivando il più presto possibile o lasciandolo la sera tardi, possibilmente di giorno feriale o se lo fate a luglio. I barconi partono da Cirkewwa dalla parte destra arrivando (il molo di sinistra è per i traghetti per Gozo). C'è un parcheggio davanti, ma si arriva comodamente in bus da qualunque parte dell'isola, soluzione consigliata in estate, quando l'affollamento potrebbe creare problemi di parcheggio. Ci sono due sgabbiotti sul molo. Il biglietto costa 17 € a/r e comprende un giro panoramico della scogliera e delle sue grotte prima di arrivare alla Blue Lagoon. Le spiaggette dell'isola sono 3, ma questa è la più affascinante a prescindere dalla folla. Molte le soluzioni per lo snorkeling o per i divers. Alla torre di S,Maria arrivate in una mezz'oretta di cammino in salita. Ingresso a offerta. D'all'alto veduta impagabile. Considerate che d'estate fa un caldo torrido, non c'è ombra e nessuna possibilità di ristoro, se non ai baracchini al molo di arrivo per cui portatevi appresso una adeguata scorta di acqua. Attenzione alle meduse. In ogni caso, il breve trekking a piedi attraverso l'isola, le vedute dalla torre e la laguna col paesaggio circostante sono assolutamente imperdibili. Non ci sono scuse.
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Chiesetta della Madonna della fuga in Egitto |
Georges Seafront restaurant - Islet promenade - Sulla piazzetta di Bugibba, forse adesso ha cambiato nome, ma è sempre sotto una vasta tettoia sulla passeggiata appena dopo la piazzetta. Ottima posizione difronte al mare. Ristorante economico che offre buona scelta di piatti mediterranei soprattutto paste e pesci. Porzioni piuttosto abbondanti. Noi abbiamo preso una pasta al polipo, una grigliata di mare mista e una bistecca di spada con birra a 40 € in due. Servizio sbrigativo ma sempre pieno.
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Cominotto e Blue lagoon |
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