sabato 25 maggio 2019

Malta 5 - Cercando le spiagge


Tramonto a Gnajna Bay


Golden Bay
Le dimensioni contano. Nel senso che essendo l'isola tutto sommato piccolina, puoi decidere repentinamente sui cambiamenti di direzione e sulle alternative in corso d'opera. Pochi minuti e tutto è risolto. Ad esempio, in questa stagione, alle 17, tutti i siti chiudono, ma hai ancora tre belle ore di luce, prima che il sole si butti dietro l'orizzonte del mare, quindi ti rimane tutto il tempo per dedicare questa parte godibilissima della giornata a vedere quello che non chiude mai, il mare, le spiagge, le scogliere, prolungando ed ottimizzando così la giornata. Da Mgarr infatti, bastano un paio di chilometri e hai a disposizione almeno tre spiagge volte ad ovest, che promettono quindi anche una opportunità di tramonti da cartolina. La più nota e che va per la maggiore, è quella più a nord, la Golden bay, che offre una mezzaluna di sabbia rosso mattone incorniciata da scogliere basse che vanno digradando verso il mare, segnate da una piccola torre lontana sulla sinistra. Anche fuori stagione però devi trovare spazio tra nutriti gruppi di vacanzieri. I baretti e i ristorantini appaiono già in piena attività. Però come resistere ad avere il primo contatto dei piedi, tonnati da una prima giornata di scarpinamento, con l'acqua marina. E' un attimo e sei già dentro, scarpe e calze delicatamente appoggiati allo scoglio. 

E' sera
Accidenti, ghiaccio puro, inutile dirlo, ma tant'è, il piede fumante ne trae tuttavia beneficio ed inoltre in questo modo, hai altro da pensare che non dispiacerti, per l'enorme ecomostro a cinque stelle, un Rdisson Hotel, che chiude la baia alle tue spalle. Asciugate le estremità, con licenza parlando, come diceva una mia collega, che trovava questa espressione già piuttosto ardita, decidiamo di andare ad esplorare un altro luogo più promettente e vicino, anche se con l'auto bisogna fare un lungo giro tra stradine tortuose, sempre alla ricerca di spazi di sfogo quando incroci qualche altro mezzo. Tralasciata la più prossima Ghajn Tuffienha Bay, accreditata sulla guida di una scalinata di 200 gradini e pertanto meno affollata, proprio sotto la torre che si vedeva in lontananza, optiamo per la successiva Gnajna Bay. Sulla strada incroci il sontuoso Zammitello palace, adesso trasformato in ristorante di lusso, che ti dà subito un'idea della opulenza delle ville padronali delle quali i Cavalieri avevano riempito l'isola, negli scorsi tre secoli. Vuol dire che anche allora il grano girava da queste parti, come adesso del resto. La spiaggia di sabbia rossa, ti accoglie qui solitaria e mistica. La torre adesso è più vicina e domina l'altura alla tua destra, mentre la baia si chiude con un largo arco di rocce che digradano lentamente, mostrando le tracce di una continua e potente erosione che le hanno scavate a lungo segnandole di grotte, poi chiuse da muri dalla mano dell'uomo, in cui hanno trovato riparo abitazioni di pescatori e ricoveri di barche.

Le grotte rifugio a Gnajna
Sembra una postazione semiabbandonata di una civiltà di altri pianeti, un set di Star war in attesa di essere popolato di attori e comparse per raccontare storie di galassie lontane. Sulla spiaggia quasi nessuno. Verranno più avanti, non vi preoccupate, ma intanto puoi rimanere qui a bere una bibita fresca da uno dei baraccotti e rimanere a guardare il mare, i piedi affondati nella sabbia umida e spessa che te li colora di rosso, come gli strati di nuvole lontane, mentre il sole cala sgranandone le sfumature come da un rosario arcobaleno. Beh questa prima giornata, mentre risaliamo la stradina solitaria fino alla macchina, ha chiarito che tutto promette bene, che non bisogna lasciarsi impressionare dai danni che inevitabilmente provoca il turismo di massa e che ci vuoi fare, ma che basta girarci intorno e le cose da vedere ed i posti da apprezzare e godere, sono così tanti che devi certamente dirti contento e non deluso, di avere deciso questa destinazione. Al rientro Bugibba non sembra neppure così brutta. Ormai hai fatto l'occhio alle costruzioni affrettate di una edilizia di rapina, giustamente irrispettosa di uno stile da mantenere; puoi farti un giro sul lungomare o sull'arteria centrale piena di locali e ristoranti per cercare una soluzione per la cena, magari per provare qualche piatto tipico isolano, schivando steack houses, sushi bar, pub irlandesi e pizzerie napoletane.

Le mura di Mdina
La mattina arriva predatoria dopo il sonno del giusto, la ricerca del cornetto e cappuccino, perché privarsene a questo punto, in fondo si contribuisce ad esportare la cultura italiana nel mondo, il nostro sovranismo d'accatto dovrebbe esserne contento e poi via, chiappa in macchina per percorrere l'itinerario che definiamo "ovest" e che comprende il centro dell'isola. Qui vive ed è ben evidente ,anche il cuore della sua storia che spicca come una gemma vivida dalle mura dorate di Mdina, la vecchia capitale dell'arcipelago. Ma forse a questo punto è meglio fare un piccolo excursus che tracci a grandi linee i flussi della storia che hanno caratterizzato Malta, per meglio comprendere le tante cose da vedere che la raccontano. Abbiamo detto che qui l'uomo è arrivato molti e molti millenni fa, di certo quando ancora a causa delle glaciazioni l'isola era agganciata all'Italia, assieme ad una fauna esotica fatta di elefanti nani, ippopotami e altri animali che popolavano anche la nostra penisola e di cui ci sono abbondanti tracce nei fossili rinvenuti. Poi, quandola preistoria ed il neolitico dei megaliti ha lasciato il posto alla civiltà del bronzo e l'uomo ha imparato a navigare i mari, l'importanza della sua posizione al centro del Mediterraneo, l'ha resa punto focale degli incontri e scontri tra civiltà. Ecco quindi per oltre 500 anni, tra l'800 e il 200 a.C. che diventa base per i commercianti Fenici e della loro estensione Cartagine, infine dopo le guerre Puniche, punto focale per i Romani ormai signori del mondo conosciuto, che tuttavia le concessero sempre quella dimensione di autonomia che la rendeva chiave fondamentale per i commerci.

Dalle scogliere
Questa fu una fase di grande prosperità per l'isola, dove gli affari fiorivano durante la pax romana. Intanto, con S. Paolo arrivò subito il Cristianesimo che vi attecchì rapidamente. Poi non ci fu neppure il tempo di subire la fase di appannamento della decadenza dell'impero che subito nel VII secolo cominciò l'inarrestabile avanzata dell'onda araba che già si impadronì dell'isola nell'870, caratterizzandone profondamente la lingua e la cultura. Poi l'isola seguì di sponda i destini della vicina Sicilia e arrivarono quindi in sequenza Normanni, Angioini, Aragonesi e Castigliani, fino alla svolta che segnò il destino della piccola nazione, l'arrivo dei Cavalieri di San Giovanni, scacciati dal Turco da Rodi, che la ebbero in dono da Carlo V, pare tra lo sgomento degli isolani, che intendeva in questo modo creare una barriera all'avanzata dell'impero Ottomano nel Mediterraneo, il problema principale del tempo. Malta fu concessa dall'Imperatore all'Ordine in cambio di un tributo di due falconi all'anno ed evidentemente, dell'impegno militare. Ecco che l'isola, proprio per la sua posizione si trovò al centro di quel conflitto epocale che davvero allora opponeva le due visioni del mondo, quella dell'Islam in contrapposizione a quella Cristiana e proprio qui ci si trovò al centro di quella guerra totale culminata nel grande assedio del 1563, in cui il sultano, già in crisi interna, ebbe la peggio.

La torre Lippija
Il pericolo si allontanò definitivamente otto anni dopo con la battaglia di Lepanto, ma da quel momento l'ordine dei Cavalieri fu salutato dall'Europa cattolica come baluardo insostituibile e qui affluirono fiumi di denaro che ne aumentarono vieppiù l'importanza strategica. Fu quello successivo dunque un altro periodo d'oro per l'arcipelago, in cui fu dato grande sviluppo alle costruzioni e alle fortificazioni che diedero l'impronta definitiva a quello che è l'isola oggi, attirando anche artisti e occasioni di ulteriori affari. L'arrivo di Napoleone che allontanò, eliminandolo, il potere dell'Ordine, aprì un'epoca molto breve, infatti i francesi rimasero qui soltanto quattro anni, sostituiti nel 1802, per richiesta della stessa popolazione che non voleva il ritorno dei Cavalieri,  dagli inglesi che vi rimasero, facendone un punto militare navale strategico fino all'indipendenza nel 1964, con alti e bassi economici in dipendenza dei vari eventi bellici, che ne magnificavano l'imprtanza, come il periodo della guerra di Crimea, quando fu base logistica di partenza per gli alleati o successivamente quandola sua posizione logistica fu vieppiù aumentata dall'apertura del canale di Suez, quando le rotte commerciali presero questa via. Ovviamente fu punto cardine durante le due guerre mondiali essendo veramente al centro del conflitto per il controllo del Mediterraneo. Il resto è storia recente.

Gli approdi dei pescatori

SURVIVAL KIT

Ta Pawla Restaurant -320, Triq il-Turisti, Bugibba. Ristorante tradizionale maltese, sempre molto affollato, con una grande sala arredata con gusto di un passato recente, tra sapori locali e coloniali. Andateci presto o dovrete aspettare parecchio per essere serviti. Propone cucina tradizionale, menu di tre piatti ad es. penne ai capperi e olive, coniglio in umido e dolce ai datteri per 15 €, oppure pesce fresco. Fantastiche grigliata a 25 €. Ho mangiato la miglior bistecca di tonno in assoluto della mia vita. Per questo ci siamo tornati 4 volte. Non mancano naturalmente piatti di pasta e pizza ormai internazionali. Unico appunto il servizio molto lento, potreste aspettare anche un ora, causa l'affollamento e il fatto che fanno i piatti espressi, garanzia comunque di qualità. Per minimizzare questo problema conviene andare il più presto possibile quando ancora il locale si sta riempiendo, Prezzi assolutamente congrui. Grande scelta divini locali a prezzi abbordabili. Il servizio è gentilissimo, in particolare vi segnalo Marco, pieno di attenzioni verso chi è sotto la sua cura. Consigliatissimo.

Gnajna Bay

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