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Ecco finalmente al desk, dopo tre anni finalmente davanti al bancone ad aspettare il mio turno che deo gratias è arrivato. L'addetta è molto gentile, forse la crisi delle compagnie aeree che ha percorso tutto il mondo in concomitanza col virus, una sorta di epidemia parallela e conseguente, ha insinuato ancor di più in chi lavora i timori di "riduzione del personale", la ormai usale minaccia che si utilizza nella moderna forma di schiavitù che viene chiamata lavoro dipendente, costringendo ad atteggiamenti all'americana di maggiore (finta) attenzione all'utente. Comunque sia, consegno il valigione, che rientra nei canoni, passaporto e biglietti, che ormai o sono digitali, altro modo di taglio dei costi, o stampati su carta da formaggio dall'utente stesso, se è ancora un anziano legato al cartaceo. Diciamo pure che una volta quel librettino con un foglio per ogni tratta che la tua agenzia ti faceva scrivendolo a mano, dava un'altra sensazione, una maggiore certezza, se c'era quello, era come fossi già seduto a bordo, adesso invece ti sembra sempre di essere appeso ad un filo, quantomeno alla possibilità di aver compiuto errori esiziali che danno luogo ad impedimenta insormontabili. Ovvio che queste sono le elucubrazioni proprie dell'anziano che rinvanga un passato inesistente, mentre invece adesso è tutto più semplice e comodo, ma lasciatemi lacrimare un po', rivoltolandomi nella nostalgia, che tanto non faccio del male a nessuno. La signorina procede ridacchiando sul fatto di non aver mai sentito parlare di São Tomé e lo situa approssimativamente nei Caraibi, dato che la settimana prima un passeggero voleva andare a un certo Kits o Kitis che è anche lui da quelle parti (evidentemente si riferiva a Saint Kitts e Nevis, quelli sì nel Caribe, ma come sappiamo tutti ormai la geografia è materia negletta nelle scuole di ogni ordine e grado).
Alla fine l'aeroporto di arrivo finale si trova nel computer e la fascetta viene finalmente vomitata dalla fessura ed applicata alla valigia come destinazione finale. Comunque sia il primo esame sembra passato, dato che avevo già fatto il check-in on line e quindi virtualmente ero già in possesso del mio sedile. Ma la Cerbera aggiunge inaspettatamente, ce l'ha il green pass, che lo vogliono per l'ingresso? Io veramente mi aspettavo la richiesta del visto, dato che ufficialmente sarebbe necessario, ma non sia detto che non sono pronto e, con destrezza, eccomi estrarre dalla busta documenti, il mio crìn grass, scusate, green pass, ma per noi piemontesi sbagliare è un attimo. La tipa lo squadra un po' e poi fa, ahi, ahi, ahi, ohibò che succede, sono andato a fare la quarta dose dieci giorni prima, proprio per essere più pronto possibile, e aggiunge, ma non sa che la vaccinazione deve essere fatta almeno 14 giorni prima della partenza? Ma veramente non mi risulta, anzi dovrebbero bastare legalmente solo due dosi, io ne ho fatte quattro! La tipa nicchia un po', la vicina più anziana ed esperta, sembra concordare con me, ma la guardiana delle barriere insiste: - Mi sa che dovete farvi un tampone.- Comincio ad innervosirmi, ma rimango calmissimo dato che il coltello ce l'ha lei per il manico e se stringi troppo dalla parte della lama ti tagli. La soluzione tuttavia è a portata di mano, basta pensarci a suo tempo, e dico - Senta mi ridia indietro i certificati e faccia finta che non glieli abbia dati. Ma ecco qua sul mio telefonino i green pass della terza vaccinazione che ho fatto 11 mesi fa a dicembre.- e porgo con leggerezza lo schermo luminoso. Lei scruta e dice: - Ecco, questi vanno benissimo, infatti sono passati più di 14 giorni -
Naturalmente non ha alcuna rilevanza che siano ormai scaduti da mesi per la legge italiana, ma questo lei sa o crede di sapere e quindi, va bene così, via libera per la partenza. In effetti questo benedetto Covid ha creato anche un sacco di rogne burocratiche aggiuntive e bisogna tenerne conto. Mentre aspettiamo mi guardo intorno e noto che nonostante la recrudescenza ufficiale dei contagi, ormai sono molto pochi quelli forniti di mascherina e pensare che gli aeroporti sono luoghi piuttosto affollati, con uno scambio di contatti multiforme e proveniente da ogni parte del mondo, dovrebbe essere quindi uno dei posti più ambiguamente pericolosi, ma la realtà è che, per sfinimento certo, la prudenza si è un po' dissolta, stemperata nel mare di rompimento di palle che questa vicenda ci ha provocato. I portatori di museruola, come la chiamano quelli che non la sopportano, non sono, me compreso, più del 10% della platea, a girarsi intorno. In generale quasi tutti gli orientali, di certo più abituati all'obbedienza all'autorità e qualche sparuto anziano. timoroso per la propria ghirba, della serie meglio essere prudenti che us sà mai! Tuttavia, valigia imbarcata (ma come faranno a ritrovarle e a spedirle in ogni parte del mondo senza sbagliare (quasi mai) rimane per me uno dei grandi misteri dell'universo, assieme al fatto che gli aerei come i calabroni riescano a volare), boarding pass in mano, zaino a spalla, non ci resta che aspettare che il volo sia chiamato e la fila dell'imbarco. Anche il controllo scanner è routine priva di pensieri e preoccupazioni, solo un modo per ingannare il tempo prima che compaia sul tabellone il numero del gate verso il quale dirigersi e bere l'ultimo sorso dalla bottiglietta proibita. Insomma sembra che ormai sia arrivato davvero il momento di partire invece che di andare a letto visto che ormai è notte e bisogna prepararsi ad una odiosa veglia sulla classe carro bestiame, dato che non sono mai riuscito a chiudere occhio in volo. Forza salite anche voi a bordo con me.
SURVIVAL KIT
Norme Covid - Informatevi bene sulle norme in vigore prima di partire, in quanto potreste incorrere in antipatiche discussioni, quando non impedimenti che vi disturberebbero non poco, come quello di essere obbligati a fare tamponi preventivi (trovare il posto e pagarli naturalmente) o peggio quarantene all'arrivo che vi rovinerebbero il viaggio. Comunque di norma per tutti i paesi che richiedono documentazione a proposito, dovrebbe bastare, a quanto mi risulta, il green pass che attesti di avere fatto almeno la seconda vaccinazione, anche se il documento è scaduto. In ogni caso per sicurezza, curate di avere fatto l'ultima dose più di 14 giorni prima della partenza. Date comunque un'occhiata alle norme Covid che ogni paese ha nel suo sito ufficiale, anche se poi anche queste non sono mai molto precise. E poi, prima o dopo, questa migrania finirà e non ne parleremo più.
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