martedì 26 ottobre 2010

Il Milione 28: Ammassi e meritocrazia.

C'era un ristorante proprio a fianco della Città Proibita dove mi portava spesso l'amico Ping, che serviva piatti tradizionali, anche lì adesso fanno un po' di fuffa su come si mangiava bene una volta, tutto il mondo è paese, ma le polpettine di maiale che nuotavano in un sughino denso e saporitissimo, andavano giù come l'olio (date un'occhiata alla ricetta da Acquaviva), mentre una cantante sul palco miagolava antichi motivi dell'opera di Pechino. Certo Marco Polo sarà stato quasi sempre a corte, quindi si sarà abituato a piatti più raffinati, dopo che il suo nuovo Signore gli aveva affidato incarichi importanti che gli permetteranno di girare l'Asia in lungo e in largo, intanto ci descrive molte delle istituzioni di quel mondo, sorprendentemente moderne, a partire dal sistema postale, che contava oltre 10.000 stazioni, di tre miglia in tre miglia, in tutto l'impero, con cambi di cavallo talmente rapidi da ridurre ad un decimo i tempi di consegna rispetto alle normali carovane. Ma non solo, il Gran Khan aveva istituto anche una sorta di assicurazione per proteggere il paese alle carestie.

Cap. 98

Sappiate che il Grande Sire manda messaggi per tutte le province per sapere s'egli hanno danno di loro biade o per difalta di tempo o di grilli o per altra pistilenza. E s'egli truova che alcuna sua gente abbia questo dannaggio, no gli fa torre alcun tributo, ma fagli donare di sua biada acciò ch'abbiano da seminare e mangiare. E questo è un grande fatto di un signore a farlo.

Certo è stupefacente questa comprensione dei problemi del popolo da parte di un supposto barbaro mongolo dedito solo alle conquiste ed ai saccheggi. Ma non basta, si dovevano anche prevenire i problemi e regolamentare il mercato.

Cap. 102

Quando è grande abbondanza di biade, il Sire ne fa fare molte canove d'ogni biade, come di grano, miglio, panico, orzo e riso e falle sì governare che non si guasteno, poscia quando è il grande caro, s'il fa tirar fuori. E tienlo talvolta 3 o 4 anni e fa 'l dare per lo terzo o per lo quarto di quello che si vende comunemente e in questa maniera non vi può essere grande caro.

In pratica il classico sistema degli ammassi praticato dai Consorzi agrari per regolamentare le punte di prezzo, evitando così le speculazioni del mercato. Tutto controllato efficacemente da schiere di funzionari imperiali e di ministri efficientissimi, scelti attraverso i micidiali esami da Mandarino che si tenevano nella capitale una volta all'anno, con una selezione durissima che promuoveva alle più alte cariche della amministrazione dello stato solo le eccellenze e i più capaci, sia che fossero rampolli nobili o figli di contadini delle più lontane province, secondo la tradizione confuciana. E' incredibile, pensate che rozzo barbaro, decidere di scegliere come ministri solo i più meritevoli e capaci, solo chi dimostrasse di essere davvero il più bravo! Cose di altri tempi, per fortuna oggi le cose sono cambiate e il progresso ha indicato altri meriti. Il Gran Khan era soltanto un capo tribù mongolo che pretendeva di far funzionare il suo impero, convinto che questo aiutasse la gente a stare meglio, della corruzione, poi non si preoccupava troppo, tanto quando ne beccava uno che faceva la cresta sugli appalti pubblici, zac, c'era sempre il supplizio delle mille morti.






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2 commenti:

Sandra M. ha detto...

Proprio un gran barbaro, questo barbaro!!!

Enrico Bo ha detto...

@Sandra- Certo, per fortuna che adesso di gente così non ce n'è più, se no non saremmo riusciti a diventare 58esimi nella classifica dei paesi più corrotti dopo il Burundi (o il Ruanda) non cambia molto, però se lo dicesse marchionne si offenderebbero tutti.

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