giovedì 14 ottobre 2010

Quel treno per Yuma.


La prima volta che la vidi, lei era in cima alla scala che andava in aula magna, in via Pietro Giuria. Era il primo giorno di Università e tutti si guardavano intorno un po' incerti in cerca di qualche appiglio. Aveva un abitino pied-de-poule bianco e nero e se ne stava ferma vicino alla balaustra come se stesse aspettando qualcuno. Le chiesi se anche lei fosse una matricola e se sapesse dove era l'ingresso dell'aula, che si vedeva benissimo lì dietro. Sembrava timida, un fragile stelo dorato da guardare e proteggere con cura e io, ragazzotto ancora piuttosto grezzo e lento nel ragionare (non che poi sia migliorato un granché), non potevo ancora rendermi conto che stava passando il treno più importante della mia vita, quello che per molti, meno fortunati, non passa neanche una volta e che io stavo lì alla fermata giusta. Lei, non ho ancora ben capito cosa ci vedesse in quel ragazzo spettinato con le idee poco chiare, mi scelse e mi ci fece salire su quel treno, che ancora viaggia sicuro su un binario che spero ancora lungo e sereno come è stato per trentotto anni. Un viaggio che può sembrare lungo, ma, forse perché è stato così interessante e fortunato, è passato in un attimo. Così oggi che è il nostro anniversario (tanto per cambiare credevo fosse due giorni fa, il 12 ottobre; mi confondo sempre con la scoperta dell'America, ma non è l'età, è che sono sempre stato così) voglio dedicarle quattro versi di Li Shizheng detto Duo Duo, un poeta cinese di Pechino quasi mio coetaneo che mi piace molto e che qualcuno definisce il poeta delle nuvole.



SOGNO

Andati, passati, tanti anni se ne sono andati
Tante gioie, poche tristezze
Il passato, sembra un carro segnato dai viaggi
Noi pure stiamo per perdere di vista il nostro villaggio...



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11 commenti:

Ambra ha detto...

Come è delicato il tuo racconto e pieno di poesia! Bella la tua storia e il fatto che tu ne parli con questa dolcezza dopo 38 anni vuol dire che è una storia piena, intensa e che sei stato anche fortunato, perché non tutti riescono a vivere un'armonia eccezionale come la tua.

Anonimo ha detto...

Una bellissima storia..e io che vi conosco da tanti anni so che e' vera. Un abbraccio a te e a Tiziana
da Gianna

Ernest ha detto...

una bellissima storia!

giovanna ha detto...

Buon anniversario, Enri!
Bella bella, la vostra storia, sì!

g

L'angolo di raffaella ha detto...

Racconti in modo tenero e con molta delicatezza... quasi timidamente... E' una storia molto bella e duratura.
Vi auguro ogni bene e che sia sempre più bella.

il monticiano ha detto...

Bellissimo ricordo e ancora più bello il vostro rapporto che dura da così tanto tempo.
Auguri sinceri, sposetti.

ParkaDude ha detto...

Felice anniversario!

Sandra M. ha detto...

Sono felice di leggere queste parole. Riconoscere quel treno e le sue fermate non è da tutti. Occorre tanta fortuna . Ma occorre anche tanta attenzione, intelligenza e voglia di vedere.

Enrico Bo ha detto...

Ragazze e ragazzi, grazie a tutti degli auguri, graditissimi, anche dalla mia GS (gentile signora) la quale però aggiunge di chiarirvi che di pazienza ce ne ha dovuto mettere tanta; dice che soprattutto le ragazze capiranno. Boh?

giardigno65 ha detto...

fortissimo, un po' di barba e ti scambiavano per russel crowe !!!

Enrico Bo ha detto...

@Giar - direi con un misto di harrison Ford. E' comunque per questo che mi sono fatto crescere la barba. Adesso la somiglianza è imbarazzante.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!