Quella doveva essere la riunione finale e definitiva. In un modo o nell'altro una decisione doveva essere presa. Più volte nei mesi passati si era arrivati vicini alla soluzione, ma all'ultimo, per un motivo o per un altro chi si era offerto per il compito, si era poi ritirato all'ultimo momento. Paularius si staccò a malavoglia dal gruppo di multisex vegane che avevano affollato il suo letto per tutta la giornata. Aveva anche risolto alcuni problemi delicati mandando messaggi alle varie segreterie sparse nei vari pianeti dell'impero, mentre quelle facevano il loro altrettanto delicato anche se piacevole lavoro. Accidenti, quella Beryllin, che forza con tutte quelle lingue in azione allo stesso tempo! Difficile concentrarsi anche nel lavoro, ma ormai non ne poteva fare a meno, era diventata una abitudine, che il piacere lo aiutasse a operare meglio e con più soddisfazione.
Sapeva, certo che poi, come tutte le altre sacerdotesse lappatrici, passava delle informazioni a Wikilick, ma ormai non riusciva più a rinunciarci. D'altra parte chi non faceva così? Da quando era stato riconosciuto con apposita legge, ogni plenipotenziario aveva diritto ad un rimborso fisso per poter utilizzare un gruppo di portapeniche, che era più o meno numeroso a seconda dell'importanza della carica. A Paularius piaceva esagerare però e si pagava quelle in surplus, con le tangenti della lobby mineraria, tanto la chimica aiutava comunque a mantenere viva l'attenzione e ben desto il rimanente. Il trasporto magnetico lo prelevò all'interno della villa. Si lasciò andare sui sedili di morbida pelle. Costavano pochissimo questi nuovi allestimenti, adesso che con la crisi si erano dovuti eliminare moltissimi schiavi. Fece accoccolare Beryllin al suo fianco a finire il lavoro, non aveva avuto cuore di lasciarla con le altre nel grande letto liquido. E poi si concentrava meglio con le sue attenzioni.
Il trasporto fece un lungo giro attraverso valli secondarie scavate dai liquami nelle montagne di immondizia che svettavano dal centro città fino al mare; bisognava evitare il contatto con i cortei che manifestavano lungo i canali di scolo. Ci avrebbero pensato i Sardar a spingerli con gradualità verso la periferia, per terminarli con comodo e fuori dalla vista dei satelliti-controller. Arrivò al centro in tempo. Scese direttamente davanti alla sala della riunione staccandosi a fatica da Beryllin che lo guardò languidamente strizzandogli il dodicesimo occhio, con fare complice mentre si passava le lingue sulle labbra rosso fuoco. Erano già tutti presenti con le facce di circostanza pronte. La discussione si fece subito animata, tranne che per un paio di Visir che non avevano rinunciato alla loro portapene personale, mettendole direttamente sotto il tavolo e parevano ascoltare distrattamente con gli occhi semichiusi. Tutti volevano staccare la spina, ma nessuno voleva farlo personalmente. Infine stabilirono che avrebbe deciso la sorte.
Chi avesse ricevuto l'unica pallina nera tra le bianche distribuite a caso dalle sacerdotesse del tempio, sarebbe andato, non visto, fino alla camera dove l'imperatore giaceva ormai da anni immobile, con il corpo in disfacimento, circondato da monitor e tubi di ogni tipo che ne impegnavano gli orifizi naturali e artificiali, mentre gli aghi di una macchina piantati nel cervello ne stimolavano in continuazione i centri del piacere e, fingendo di rendergli omaggio, ne avrebbe accarezzato la fluente chioma di boccoli biondi e avrebbe staccato la spina principale che governava tutto il sistema di mantenimento in vita. Contemporaneamente sul continente occidentale, il gruppo dei congiurati avrebbe fatto consolidare, sotto una gragnuola di fuochi nucleari artificiali (consentiti dalla nuova legge energetica) che per compensazione avrebbero portato le acque alla temperatura adatta, il Polo Ovest, l'unico e autentico terzo Polo, dopo quello Sud e Nord.
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5 commenti:
Sei davvero eccezionale! E io che mi ero persa le altre cronache di Surakhis... ma ora le ho lette e ti ringrazio vivamente.
Ciao,
Lara
@Lara - Mi fa piacere che ti piaccia la fantascienza. Molti non amano questi mondi fantastici così lontani dalla realtà possibile.
Beryllin...Beryllin...chi sarà costei? Forse anch'ella nipote del sire Muk-bahr-aqh?
La fantascienza non è proprio il mio genere, ma dà la piacevole sensazione di poter, almeno svernare, su un altro pianeta. E il tuo mondo fantastico veramente fa venire una gran voglia di aria pulita. Chissà se tra le stelle ...ce n'è ancora un po'.
Ciao,
Lara
@Barni - Ho indagato sulla genealogia di Beryllin. Essendo una multisex plurilinguata vegana, le sue ascendenze fanno risalire al terzo pianeta di quella stella, dominata dalla Sorellanza delle risucchianti, notoriamente tutte imparentate tra di loro.
@Lara - Purtroppo il lontano pianeta Surakhis non è una anomalia galattica, ma è specchio di una cultura lontana che ha dominato pervasimente tutto il Khali Yuga.
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