lunedì 28 maggio 2012

XV World Kendo Championship - Novara - Italy!


La nostra squadra nazionale .

Un altro Men
 Cose che capitano una volta nella vita. I mondiali di Kendo in Italia. Certo molti tra i miei lettori non sanno neppure di che cosa si tratta, ma , tanto per informarvi, questa arte (o sport, dipende da che punto di vista lo si guarda) che anche io ho praticato per una decina di anni (con risultati molto modesti, invero, se  pur in linea con la mia filosofia tuttologica), vede l’Italia tra le nazioni più forti del mondo, tanto per cambiare. I campionati del mondo si svolgono ogni tre anni e nel 2006 a Glasgow, l’Italia ha conquistato nientemeno che il bronzo dopo Giappone e Korea a cui ovviamente è impossibile soffiare il primo ed il secondo posto. La prossima edizione nel 2015 si terrà in Giappone, ma quest’anno i XV campionati del mondo si sono svolti nello scorso weekend, nella bella cornice dello Sporting Village di Novara, presentando anche per la delizia degli appassionati una splendida mostra di antiche lame ed armature giapponesi, una straordinaria performance del maestro forgiatore Yoshindo Yoshihara che ha forgiato una katana davanti agli occhi di un numeroso pubblico secondo l'antica tradizione metallurgica nipponica, oltre a molte altre manifestazioni collaterali di cultura giapponese, dai bonsai, agli origami, all'ikebana ed alla cerimonia del the..

Un perfetto men dalla semifinale Giappone - Ungheria
Domenica è stata la giornata conclusiva del torneo con la gara principe della manifestazione, che ha visto impegnate una sessantina di squadre in rappresentanza di tutte le nazionali presenti, con la vittoria di misura, se pur contestata, del Giappone sulla solita e sempre più forte Korea. La nostra equipe era chiamata a dare prova del suo pieno diritto a prendere posto nel gotha del kendo mondiale e si è presentata all'appuntamento con i suoi migliori atleti che già hanno primeggiato nelle più importanti gare europee, sotto la direzione tecnica del torinese Pomero e dell'alessandrino Scarcella entrambi già bronzi mondiali. Nelle eliminatorie i nostri ragazzi hanno battuto senza problemi dapprima la compagine thailandese con un brillante 10 a 0 e di seguito l'Argentina, anche questa per 9 a 0 senza subire neppure un ippon. Negli ottavi ci siamo trovati di fronte la caparbia squadra dell'Irlanda che tuttavia abbiamo superato brillantemente con l'ennesimo cappotto. A questo punto il sorteggio non troppo favorevole ci ha messo di fronte agli Stati Uniti, una delle formazioni più forti del torneo. 
Uno Tzuki in Korea -Usa

La squadra statunitense composta esclusivamente da atleti orientali è l'unica che può vantarsi nientemeno di aver battuto i maestri giapponesi in un incontro ufficiale e rappresentava dunque uno scoglio davvero estremo. Negli ottavi non avevano avuto difficoltà ad eliminare i pur fortissimi canadesi con un secco 10 a 0. Superare gli USA avrebbe significato nuovamente la conquista del bronzo e la semifinale con la Korea. Per rispondere a questo compito quasi impossibile, i nostri ragazzi sono scesi sul tatami con la determinazione che li contraddistingue. Al primo incontro Orlando, opponendosi caparbiamente otteneva un ottimo pareggio 0 a 0. Nel secondo combattimento Filippi purtroppo soccombeva 2 a 0, mentre il mandrogno Mandia nel terzo, riusciva ancora a pareggiare senza subire colpi. Il quarto incontro diventava così già decisivo  per passare alla semifinale e il nostro Soldati scendeva in campo sotto il peso della responsabilità di raddrizzare una gara ormai compromessa.
Filippi nei quarti

Ma la sua caratteristica guardia alta e la sua attitudine aggressiva mettevano subito in difficoltà l’avversario, che continuamente incalzato, subiva uno dietro l’altro due bellissimi ippon che riportavano l’incontro in perfetta parità 1 a 1, con due ippon per parte. Tutto era nelle mani del messinese Giannetto, il fortissimo campione italiano 2012 che si trovava di fronte un osso durissimo, il 6° Dan, capitano della squadra statunitense. Accompagnato da un tifo infernale, che  forse avrà lasciato perplessi i compassati giapponesi, il nostro atleta ha tenuto testa in maniera davvero brillante al roccioso Yang, in una alternanza di attacchi e difese che ha mantenuto tutto il palazzetto con il fiato sospeso. Al termine dei regolamentari cinque minuti, i due atleti erano ancora in perfetta parità non essendo riusciti in nessun modo a penetrare l'attenta guardia dell'avversario. 
Un controllo da parte della Korea

Nei successivi minuti di prolungamento del mach la lotta è continuata avvincente fino a che con un ben calibrato colpo lo statunitense ha avuto ragione del nostro atleta. Certamente una piccola delusione dopo che eravamo arrivati ad un soffio dal sogno, ma è doveroso un grande ringraziamento a tutti i nostri ragazzi che hanno dimostrato una tecnica davvero ottima e tale da farci annoverare tra le nazionali più forti e temute del mondo. Il valore del nostro kendo è stato ulteriormente dimostrato dalla successiva semifinale in cui la squadra USA ha ceduto ai Koreani dopo una lotta allo spasimo mantenendo il risultato in bilico fino all'ultimo. Datemi retta, date un'occhiata a questa disciplina davvero avvincente, non rimarrete delusi. magari un'altra volta ve ne parlerò un po' più diffusamente. Intanto godetevi questo filmato che contiene gli 8 minuti della finale degli individuali maschili, in particolare l'ultimo minuto con lo spettacolare tzuki alla gola che ha dato la vittoria al campione del mondo giapponese Takanabe.



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4 commenti:

Martino ha detto...

Splendido lo tsuki finale.

Enrico Bo ha detto...

@marty - di una potenza terrificante , il povero koreano ci è rimasto secco. Pare che questo ragazzo giapponese abbia ottenuto la maggiore velocità mai registrata nel calare il suo Men!

diego ha detto...

si, vabbè, ma prima del colpo alla gola che palle....

Enrico Bo ha detto...

@Diego - Seio sempre il solito dissacratore. Accidenti un gesto atletico assolutamente straordinario! e la tensione che lo recede, questo è il kendo.

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