domenica 12 luglio 2015

Banche perverse

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Solo due parole oggi, perché è domenica ed è giorno dedicato al riposo e in più fa caldo. Continuo a leggere pezzi di gente che sono stanchi di sentire falsità sulla Grecia perché i prestiti sono andati alle cattive banche affamatrici e non al popolo e che i Greci vanno in pensione dopo i tedeschi. Non capisco se è semplice mancanza di conoscenza dei fatti o se è vera e propria malafede, o semplicemente una adesione acritica a qualche ideologia. Sulle pensioni, spiegatemi per piacere come mai, dato che secondo le varie tabelle mostrate che evidenziano come i Greci vadano in pensione più avanti di tutti, il piano Tsipras preveda proprio la definitiva eliminazione delle (future) pensioni cosiddette baby. Forse la verità è che la (recente) legge teorica prevedeva quella età ma le eccezioni sono così tante da rendere possibile per la maggioranza andare in pensione a 50 anni (come è avvenuto del resto fino ad adesso). Infine due parole sulle cattive banche. Ormai questo è uno dei nuovi grandi nemici inventati dal credo populista (di destra e di sinistra finalmente unite) per poter dare la colpa agli altri delle proprie manchevolezze. 

La banca non è un edificio dentro il quale c'è uno gnomo di Zurigo o un Paperone che nuota nella vasca delle monete d'oro. E' un negozio che compra e vende soldi e che svolge alcune attività assolutamente  indispensabili, se si accetta una società basata sullo scambio di beni attraverso una unità di conto chiamata denaro. Ad esempio non ci potrebbe essere imprenditoria se chi vuole finanziare un'impresa non trovasse nessuno che gli presta soldi e per un piccolo risparmiatore non è ancora stato escogitato un modo migliore per far fruttare o semplicemente conservare, protetto, il suo piccolo peculio, frutto del suo lavoro e del suo risparmio. Dietro la banca, non c'è il ricco epulone, ma un enorme numero di cittadini, che lì ha messo i propri risparmi grandi o piccoli. Se la banca a causa di una cattiva o mendace o incapace o semplicemente sfortunata amministrazione fallisce, cioè se va in rosso comprando e vendendo la sua merce (i soldi), come qualunque negozio che vende merluzzi o stoffe, perdono tutto i cittadini (a decine di migliaia) che ci stanno dietro, non lo gnomo di Zurigo. 

Quando lo stato decide di "salvare" una banca, lo fa perché è molto più conveniente farlo per l'intera comunità che non lasciarla fallire, come ha ben dimostrato il caso Leman Br. L'intera comunità (e non solo le migliaia di piccoli azionisti, obbligazionisti e depositanti) ci rimette. Ad esempio in Italia, lo stato dovrebbe coprire (a spese di tutta la comunità) i depositi fino a 100.000 euro dei risparmiatori, in pratica quasi tutti. Il "salvataggio" è un calcolo che si fa, in cui si ritiene che la comunità intera perderà meno soldi che lasciando fallire la banca stessa, per esempio al MPS sono stati dati 7 mld di Tremonti Bonds, che era un prestito, ma che molti politici infami, subito creduti dai propri sostenitori, sbandierano come fosse nella categoria delle spese di bilancio, facendo finta di ignorare che, essendo già stati tutti restituiti, essendo onerosissimi, per lo stato sono stati un ottimo affare. Così si continua a ripetere a campana rotta che i prestiti alla Grecia non sono andati ai cittadini ma regalati per "salvare" le banche francesi e tedesche. Posso dire o no anche io che mi sono stufato di sentire ripetere questa banale inesattezza (mezza verità usata per dimostrare il falso)? 

Le banche private avevano prestato una montagna di soldi alla Grecia ed i vari governi greci invece di usarli per far progredire il paese rafforzandolo, in tutti i modo in cui dovrebbe essere un paese moderno, li hanno distribuiti a pioggia qua e là, intascandosene parte e sprecandoli per acquisire consenso, evitando di fare le riforme necessarie a rendere efficiente il paese, con grande gaudio di tutti i cittadini greci che ne hanno potuto approfittare e grazie a questi prestiti in 10 anni il reddito medio greco si è quasi triplicato, senza giustificazione reale, elargendo pensioni a tutti, moltiplicando il sistema amministrativo, raddoppiandone gli stipendi, senza far pagare tasse a nessuno (armatori inclusi), senza asset reali che sostenessero questi regali. La successiva occasione è stata perduta con le Olimpiadi che hanno aggravato ancor di più la situazione. Quando è stato il momento di restituire si è visto che il debito non era più sostenibile. 

Allora la comunità degli stati ha valutato (a mio parere giustamente) per tutti i cittadini,  che fosse molto più dannoso far fallire queste banche e si è accollata il credito più volte, attenzione, dopo che questo è stato tagliato della metà! Questo non vuol dire quindi che i soldi sono andati alle banche. I soldi sono andati ai Greci che li hanno sperperati; poi, per limitare il danno ai cittadini europei, è stato solo cambiato il creditore, dopo averne cancellato la metà. E basta anche parlare di usura, che qui il falso non ha limiti, infatti i tassi applicati su questi prestiti, sono molto più bassi (in alcuni casi addirittura sospesi) di qualunque altro prestito fatto a singoli stati. Oh, mi sono sfogato! Ciò detto concludo dicendo che dal punto di vista economico puro converrebbe comunque all'Europa, lasciare andare la Grecia, anche se dal punto di vista geopolitico ci sono altre considerazioni in senso contrario, non escluso le ripercussioni tragiche e dannosissime causate dalle scorie dei populismi interni ad ogni stato. 


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5 commenti:

Unknown ha detto...

Ahi greci gran cicale che san solo frinire assieme ai grilli calpestati dai filosofi
Lo spago tuo è ben teso e non c'ha nodi: lo tengono ben dritto i vizi umani messi ritti a virtù; e della cosiddetta società civile· dimmi un po' tu che vuol dire civile
Telethon, forse?
Fate la carità
Prima però si strizza i disgraziati malnati, ci ci si fan fabbricare mentecatti da altri disgraziati mentecatti tenuti a meno fame, appositamente addestrati, sergenti specialisti
I banchieri, io credo — cosa ampiamente anch'essa dimostrabile —, oltre a esser talvolta dei buoni bottegai, son cravattari che, mestierante ricatto, se possono ti levano di dosso anche la pelle che ti veste, se gli può tornar bene da bilancio
Anche il cervello, succhiano, se han sete
Hanno sempre sete
Evviva gli imbecilli
Non fare agli altri quello che... Mica dico di amarlo, il prossimo tuo
Ma almeno dai una mano ai mentecatti — anche furbini, sempre a loro svantaggio —, che non sono assassini
Assassini san essere assai meglio i benpensanti, i perbene e c'è pieno, i baciapile, i mea culpa a mestiere, quelli che un dio: i coloro che facile si scannano per un panno mal teso in condominio
Menomale il Ceccone, il gran trombone da vogliamoci bene che fa a cazzotti con tutti gli accadendo, con le madonne che ci piangono sopra
Poi tu — che giri — lo sai al che io non t'insegni, di dov'è stan di casa gli assassini a spasso che non sian quelli che ognuno ha dentro a sé coabitanti

Calcolami, benignamente, come commento lungo al vale un uno oppure mezzo
Saluto

Anonimo ha detto...

Che dire, hai proprio ragione nel dire che sui giornali, tv, eccetera, si può scrivere o dire qualunque baggianata ammantandola di verità, così pure sui blog ad esempio il tuo.
Le Baby pensioni greche che tutti prendono (a tuo dire) è una palla colossale, perché sono limitate solo a settori pubblici (guarda caso come in Italia) e sono l'unica clausola di salvaguardia dalla perdita del lavoro perché in Grecia non ci sono gli ammortizzatori sociali come abbiamo noi ma si fa veramente la fame (come anche sono da fame le pensioni baby Greche come non erano quelle baby Italiane dei bei tempi andati).
Per il resto del tuo post, populismo puro alla Salvini, i Greci hanno sperperato i miliardi elargiti a pioggia, ma quando mai, in Grecia c'è una fame ai livelli del terzo mondo grazie a questi aiuti così generosi. Non è questione di discutere come i Greci abbiano fatto il buco, in Italia abbiamo un buco in continua crescita grazie a Renzi e tutti quelli che lo hanno preceduto, la questione è di dire ok, come potete ripagare il buco che avete fatto per colpa vostra in maniera sostenibile? In Italia c'è una legge che vieta il tasso di usura, quello che non ti permette mai di ripagare il debito, di questo stiamo parlando in Grecia.
In generale quello che manca un po' è la solidarietà, si, è vero, i Greci hanno sprecato e mangiato, adesso vedi; a breve magari penserai di più alla solidarietà se mail l'Italia dovesse trovarsi nella stessa situazione, e con il debito che continua a crescere, prima o poi... la Germania dimentica che ha raso al suolo l'Europa, dovrebbero ricordarsi che c'è stata solidarietà a suo tempo.

Enrico Bo ha detto...

@paolo - come sempre al tutti fottuti si finisce, affamatori, spendaccioni, godurianti e poveri, furboni e calvinisti, tutti pessimi alla fine paga il popolo e trionfa il populista.

@Ano - In effetti ha ragione Eco, come dici tu il web dà via libera alle esternazioni della qualunque. Comunque tanto per amor di discussione, non capisco perché se le pensioni baby non esistono in Grecia lo stesso Tsipras si affanni a dire che le eliminerà e comunque se non esistono evviva, è una delle pretese dell'Europa già esaudita! Per i tassi da usura se viene considerato così il tasso che la Grecia paga sui suoi debiti (lo 0,50% circa e lo 0,29% rispettivamente) tanti saluti, ti auguro di trovarlo tu un mutuo a quelle condizioni, io sul mio pagavo attorno al 6%.
Sulla solidarietà concordo, anche se è solidarietà pelosa in quanto credo che abbuonare qualche cosa alla fine convenga di più al creditore, che del resto lo ha già fatto una volta abbuonando il 52% del debito pregresso. Adesso converrà rifarlo comunque perché le altre soluzioni sono peggiori, sempre a mio parere naturalmente.
L'errore grave rimane invece l'umiliazione inflitta che apre la strada alle varie albe dorate et similia.

massimo ha detto...

sai una cosa Enrico? Dici delle cose di buon senso, eppure sono concetti che per quanto banali pochi arrivano a capire. E' più facile nutrirsi di slogan

Enrico Bo ha detto...

@Max - ma anche io ho l'impressione di dire banalità, però se leggo in giro o sento quello che si dice nello scatolone con lo schermo tutte le sere, mi sembra di essere uno di un altro mondo. Forse sono io che sto nel posto sbagliato...

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